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Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per mercoledì 20 maggio.
THE BOXER - Iris (canale 22), ore 12:55 e 3:15
A Belfast Danny fa il pugile ma è anche membro dell'IRA. Incarcerato, esce dopo quattordici anni e torna nel proprio quartiere della Belfast cattolica. Qui, in un locale, si festeggiano le nozze tra una ragazza e un prigioniero nordirlandese. Al ricevimento è presente il leader indipendentista moderato Joe, con la figlia Maggie, a sua volta sposata con un prigioniero e madre del piccolo Liam. Poco dopo arriva anche Harry, leader invece dell'ala estremista dell'IRA. Intanto Danny incontra un uomo ubriaco e disorientato, e a stento riesce a riconoscere in lui Ike, l'allenatore che lo aveva seguito nella carriera pugilistica. Ike riesce a dirgli di aver dovuto chiudere la palestra in cui sei anni prima si allenavano perché era diventato impossibile far convivere atleti protestanti e cattolici. Terzo film insieme per Neil Jordan e Daniel Day-Lewis, dopo Il mio piede sinistro e Nel nome del padre.
LA DOLCE VITA - Rai Movie (canale 24), ore 21:10
"L’uscita de La dolce vita romperà in maniera drammatica il fronte cattolico. La vicenda è ben nota: da una parte c’è la posizione a favore dei gesuiti del Centro Culturale San Fedele di Milano, con in testa Padre Arpa e Padre Nazareno Taddei, che in un celebre intervento nella rivista Letture definirà La dolce vita “un film sostanzialmente cristiano”; dall’altra c’è la posizione ufficiale del Vaticano che dalle colonne dell’Osservatore Romano lancia una serie di filippiche agli indirizzi del film, sotto forma di corsivi non firmati. Posizione a cui si allineeranno via via altri organi della critica cattolica, come il CCC e L’azione Cattolica (dalle pagine de Il Quotidiano). La Rivista del Cinematografo decide di non schierarsi, non recensendo il film." (Gianluca Arnone, Posizione Rivista in Una settimana con Fellini)
VOGLIA DI RICOMINCIARE - La 7 d (canale 29), ore 21:30
"Come patrigno, reazionario e maschilista, c'è Robert De Niro, intento con sapienza a dar vita a un carattere quasi del tutto sgradevole, con sfumature scarse di simpatia. La donna è Ellen Barkin già vista in Inserzione pericolosa; qui, come madre e moglie, punta solo sui luoghi comuni, ma era soprattutto il personaggio a suggerirli; non sarebbe giusto perciò fargliene carico. Non dimentico il ragazzotto, Leonardo Di Caprio: espressione così tipica del giovane americano anni Cinquanta da sembrare uscito da un film di allora." (Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 24 settembre 1993)
GROSSO GUAIO A CHINATOWN - Spike (canale 66), ore 21:30
Due amici, l'americano Jack Burton e il cinese Wang-Chi (il primo conducente di autotreno l'altro proprietario di un ristorante) si recano all'aeroporto di S. Francisco a ricevere - in arrivo da Pechino - la bella Suzee Pai, fidanzata di Wang-Chi, che intende sposarla. Ma questa ragazza dagli occhi verdi viene rapita per conto del misterioso Lo Pan da una banda di scalmanati, alla quale inutilmente tentano di resistere i due amici, che però li inseguono fino a Chinatown, trovandosi implicati in spettacolari avventure a colpi di kung-fu. Fantastico e avventuroso, il film si fa seguire grazie anche al tono scanzonato e ironico con cui vengono presentate le paradossali vicende narrate e smitizzato l'eroe, un Jack maldestro e bonaccione, più volte comicamente perdente. (Segnalazioni Cinematografiche)
LE CONFESSIONI - Rai Movie (canale 24), ore 0:40
"Germania, oggi. In un albergo di lusso sta per riunirsi un G8 dei ministri dell’economia che, si dice, varerà una manovra con conseguenze molto pesanti sui bilanci di alcuni paesi. Arrivano uomini e donne di governo da tutto il mondo con il direttore del Fondo Monetario Internazionale il francese Daniel Roche,e ci sono tre ospiti tra cui un italiano un po’ particolare, il monaco Roberto Salus. Ben presto accade qualcosa che spariglia le carte del summit… [...]
Tra dialoghi rarefatti e incompiuti, si parla anche di economia. [...] Che insomma il realismo della storia sia pronto a lasciare spazio alla metafora, alla citazione non sempre decodificabile, alla frase detta per significare altro. Una forte riflessione morale guida l’azione per un film ambizioso e intenso. Al centro del quale campeggia Toni Servillo nel ruolo del monaco Salus, figura affilata e tremendamente seria, che richiama ad un destino dell’uomo che esca dalla logica del profitto e guidi l’umanità verso più nobili ideali." (Massimo Giraldi)