Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per venerdì 31 luglio.

 

UN EROE DEI NOSTRI TEMPI – Rai Movie (canale 24), ore 10:50

Negli anni Cinquanta, Sordi si rendeva disponibile a qualsiasi follia: il perfido, pusillanime, codardo, vigliacco borghesuccio piccolo piccolo che fa di tutto per non compromettersi e svoltare, lasciarsi sfiorare dalla vita e ottenere quanto più possibile applicandosi con il minimo sforzo. Qui ostenta ambizione, sbruffoneria e grettezza morale ma vive con la vecchia zia e la domestica, in una confort zone da cui non ha alcuna intenzione di fuggire. Si vuole tenere lontano dai pericoli e, quando si mette nei guai, cerca sempre di dare la colpa a qualcuno che lo vuole incastrare. Trova dell’esplosivo in cantina e finisce sospettato per anarchia. Attraverso una serie di sketch che non si sfaldano mai per la compattezza narrativa garantita da Sonego e Monicelli, si delinea il ritratto impietoso di un omuncolo meschino e qualunquista, né di destra né di sinistra dunque disposto a vendersi pur di non rischiare.

 

LA RAGAZZA DEL PALIO - Rai Movie (canale 24), ore 12:20

Un'avvenente ragazza texana, Diana Dixon, parte per un viaggio in Italia su una lussuosa autovettura, entrambi premi vinti ad un telequiz. Negli stretti vicoli senesi tampona e fa la conoscenza di un affascinante giovane altolocato, il principe Piero di Montalcino: tra i due nasce un tenero sentimento. Durante una serata danzante però vengono allo scoperto le reciproche, disastrose condizioni economiche ed il nobile, ritenendola un'avventuriera, decide di abbandonarla. Intanto Siena è in fermento per il Palio e Piero, Capitano della Nobile Contrada dell'Aquila, corrompe il fantino della Chiocciola, considerato favorito, perché non ostacoli il successo della propria Contrada. La ragazza, consumata cavallerizza di rodeo, decide di vendicarsi dell'oltraggio subito sostituendosi al fantino. Luigi Zampa si presta a questo prodotto di consumo turistico destinato all'esportazione. Nei panni dell'invidiosa contessa Bernardi Scotti, ostile all'amore tra i protagonisti, Franca Valeri fa il suo solito film nel film.

 

PARIGI O CARA - Cine 34 (canale 34), ore 21:10

Dopo aver sistemato in una pensione di campagna il vecchio padre e aver salutato la clientela con un avviso economico, la prostituta Delia raggiunge a Parigi il fratello omosessuale Claudio. Invano la donna tenta di conoscere a fondo Parigi perché mille contrattempi glielo impediscono. Dopo aver concesso i suoi favori al figlio della padrona di casa, Delia è sfrattata. Disperata, cerca rifugio presso Avallone, un generoso pizzaiolo: sarà l'inizio di una nuova storia? Secondo film di Vittorio Caprioli dopo il dimenticato e stupendo Leoni al sole, non è solo un'insolita commedia di costume turistica: da una parte annuncia l'interesse del regista (anche attore) per l'attenzione al mondo queer in un modo assolutamente inconsueto per l'epoca, dall'altra offre alla Valeri (anche sceneggiatrice e già compagna di Caprioli), spassosa quanto amara, un ruolo memorabile.

 

GLI ONOREVOLI - Rai Premium (canale 25), ore 21:20

"E tu per chi voti? Io voto per Giulio… Eh, non c’è rosa senza spine, non c’è governo senza Andreotti". Al netto di certe battute fulminanti, Gli onorevoli non è un film riuscito ma un valore storico importante. Tra i pochi tentativi di portare la satira politica in un film popolare e di consumo, immune da qualche ideologia (gli autori non si possono neanche ascrivere alla combriccola qualunquista), è comunque un’occasione mancata, vivace nella prima parte e più fiacca nella seconda. Film d’attori, tutti al limite del mestiere istrionico: dal liberale trasformista Gino Cervi al missino Peppino De Filippo, dal truffaldino Franco Fabrizi all’esplosivo Walter Chiari fino al comunista Aroldo Tieri, ma una spanna sopra gli altri sono la solita fuoriclasse Franca Valeri come democristiana in love e il monarchico Totò, quest’ultimo particolarmente scatenato in una campagna elettorale disperata e dalle trame oscure.

 

IL BIGAMO - Cine 34 (canale 34), ore 23:05 e Rete 4, ore 3:20

Tra l’arte di arrangiarsi del dopoguerra e le prime sirene dell’imminente boom economico, si poteva ancora credere ai casi di omonimia portati dentro quelle aule di tribunale mai più così presenti come nelle commedie degli anni Cinquanta. Il bigamo va letto dentro il discorso di Luciano Emmer sulle piccole crisi dentro l’istituto del matrimonio. Ciò che tuttora colpisce dello sguardo di Emmer è la capacità con la quale riesce a non buttare in farsa – o per meglio dire in caciara – una materia pronta a costituire una serie di sketch d’avanspettacolo. Il merito sta nella ricerca di un’autenticità che rende credibili non solo il contesto sociale e gli spazi domestici di una piccola borghesia incardinata nella centralità del sistema-famiglia garantito dal matrimonio, ma anche i personaggi sulla carta troppo improbabili per essere davvero verosimili. In virtù della sua coralità, offre la possibilità di godere di un cast pazzesco: spicca la suprema Valeri nel consueto personaggio della bruttina stagionata, qui particolarmente maligna e non empatica come ne Il segno di Venere, quasi un’anticamera dell’indimenticabile industriale de Il vedovo.