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Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per venerdì 22 maggio.
UN DOLLARO D'ONORE - Rete 4, ore 16:00
Rio Bravo, l'anziano sceriffo John T. Chance con l'aiuto di un vicesceriffo ubriacone, un ragazzo dalla pistola svelta, un vecchietto e una bella avventuriera, deve tenere a bada la banda di Nathan Burdette che vuole liberare il fratello Joe dal carcere. Uno dei capolavori di Howard Hawks e un classico di tutto il genere western. L'incipit, dalla coreografia quasi accostabile a quella di un musical, è tra i più belli della storia del cinema. Dopo Sentieri selvaggi, un'altra occasione per riflettere sull'iconografia e la mitologia di John Wayne. Ricky Nelson è il nuovo che avanza, Dean Martin un indimenticabile alcolizzato.
JANE EYRE - Iris (canale 22), ore 21:00
"Zeffirelli ha molto sfoltito la vicenda immaginata da Charlotte Brontë. Ma non l'ha rimpicciolita. Non ne ha ridotto lo spessore annullando, come spesso capita nelle riduzioni cinematografiche, i diversi piani del romanzo. Con bravura nella costruzione - oggi più evidente di ieri - Charlotte riporta a una sostanziale unità gli elementi del romanzo gotico (la figura della prima moglie di Rochester), i caratteri che vengono studiati con scaltrita finezza psicologica in dialoghi a cui non reca danno certa patina ottocentesca, la pittura realistica di ambienti e paesaggi. [...] Nella costruzione e nello studio dei personaggi, Jane Eyre appare, insomma, libro più "giovane" del secolo e mezzo che si porta sulle spalle. Zeffirelli ha colto, restituendolo con bel tratto figurativo, il suono moderno di Charlotte Brontë dandoci un film che non va appassionando solamente gli amatori delle storie ben raccontate, delle trame aggrovigliate che, alla fine, si sciolgono e si accomodano." (Francesco Bolzoni, Avvenire, 14 febbraio 1996)
INCEPTION - Mediaset 20 (canale 20), ore 23:05
"Sogno, idea e rappresentazione si fondono, nella continua 'creazione' di mondi, nature e architetture in cui far muovere personaggi consapevoli e non, manipolatori e manipolati: cambiano le coordinate spazio-temporali, i minuti 'reali' si dilatano esponenzialmente, facendosi eternità all'ultimo livello di sogno, quel limbo dove la mente umana si perderà definitivamente. E dove Dom Cobb (Leonardo Di Caprio), il ladro più abile ed esperto nell'arte dell'estrazione, ha tentato di confinare il ricordo più pericoloso e doloroso, quello dell'amata moglie Mal (Marion Cotillard). E' questo - insieme alla voce di Edith Piaf che canta Non, je ne regrette rien per riportare lui e la sua squadra in "superficie" - il perno intorno cui ruota l'intero corpo del film, spy-story contemporanea e futurista venata di un romanticismo straziante e senza via d'uscita." (Valerio Sammarco)
THE RIVER WILD - IL FIUME DELLA PAURA - Iris (canale 22), ore 23:15
"Comunque di bello c'è il fiume, con i panorami selvaggi che lo circondano: anche senza ritmi coinvolgenti, le immagini che lo descrivono si impongono senza sforzo: con pagine piene di fascino e di largo respiro se non drammatico almeno visivo: sempre a tu per tu con una natura aspra e selvaggia. La protagonista è Meryl Streep. La parte di esperta in rapide sui fiumi accidentali le si addice ben poco, così vi tien testa a fatica, il marito è David Strathairm, senza molte espressioni, il figlioletto è Joseph Mazzello, già visto in Jurassic Park. no dei due 'cattivi' è Kevin Bacon, con la grinta adatta". (Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 5 febbraio 1995)
CORPO E ANIMA - Rai 3, ore 1:15
"Orso d'Oro a Berlino 2017, il film racconta della curiosa storia d’amore tra Endre, il direttore di un mattatoio con un braccio paralizzato, e Maria, nuova ispettrice del controllo qualità la cui menomazione è affettiva. I difficili tentativi di avvicinamento si sbloccheranno quando scoprono di fare lo stesso sogno, in cui sono due cervi che vivono nel bosco ghiacciato. Tutto giocata su metafore e allegorie evidenti fin dalla prima scena (l’utilizzo degli animali, degli oggetti, delle disfunzioni psichiche e fisiche: tutto ridonda e sottolinea il cuore del film), la sceneggiatura della stessa Enyedi compone un quadro curioso, in cui la commedia sentimentale diviene bizzarra e straniante ricognizione psicologica ed esistenziale. [...] Il lavoro che Enyedi fa attorno ai personaggi che porta il film un passo oltre, l’utilizzo di inquadrature perfette dentro cui sbozzare le imprecisioni dei sentimenti, una messinscena sapiente e ironica che supera gli schematismi e le programmaticità dello script." (Emanuele Rauco)