PHOTO
Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per martedì 16 giugno.
GOSFORD PARK - Iris (canale 22), ore 14:25
Inghilterra primi anni '30. Sir William McCordle e sua moglie Lady Sylvia invitano alcuni parenti ed amici (accompagnati dai relativi domestici) nella loro villa in campagna per un weekend di caccia e relax. Tutto sembra procedere per il meglio, con i ricchi signori che si divertono nei salotti dorati e i domestici che si scambiano pettegolezzi nei locali ai piani inferiori, finché non viene commesso un omicidio. Tutti gli abitanti della casa vengono pregati di non lasciare il luogo del delitto così che la polizia possa raccogliere tutti gli indizi necessari a risolvere il caso. Giallo e satira, impianto teatrale ma cinema purissimo, corale (36 personaggi) sui conflitti sociali alla ricerca dell'assassino. Un cast immenso (Maggie Smith, Helen Mirren, Kristin Scott Thomas, Michael Gambon e tanti altri) diretto dal maestro Robert Altman.
BORG MCENROE - Rai Movie (canale 24), ore 21:10
“Interpretati (bene) da Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf, i due contendenti si ritrovano sullo schermo in questa sorta di Rush howardiano: lì a sfrecciare erano i bolidi pilotati da Niki Lauda e James Hunt (altra rivalità sportiva passata alla storia e, naturalmente, raccontata al cinema); qui, oltre alla pallina gialla, a (s)correre velocemente sono le immagini e gli stati d’animo di due campioni solitari destinati a cambiare per sempre le sorti – non solo prettamente sportive – del tennis. E la sceneggiatura di Ronnie Sandahl insiste proprio su questo, su una dicotomia apparentemente così lampante da non essere poi così realmente netta. Perché essere al di qua o al di là della linea, spesso e volentieri, è davvero una questione di millimetri.” (Valerio Sammarco)
ANNI RUGGENTI - Tv 2000 (canale 28), ore 21:10
"Alla voga di cimentarsi col ventennio fascista pochi autori si sottraggono, ma per Luigi Zampa si tratta addirittura di un appofrondimento del tema, prospettato in una trilogia — Anni diffìcili, Anni facili e quest'ultimo Anni ruggenti — che dimostra il puntiglioso e, non di rado, serio impegno con cui il regista tratta la scottante materia. [...] Le intenzioni di Zampa, in quest'ultimo film, sono miti; lo dimostra il fatto di essersi ispirato, sia pure alla lontana, a un racconto di Gogol, L'ispettore generale, e di aver affidato la parte di catarifrangente dell'equivoca e paradossale stoltezza littoria a Nino Manfredi, attore dalla vena comica sfumata di amara e rassegnata tristezza. Infatti, la satira si stempera nella farsa, il comico si fonde coi patetico e il riso, quando c'è, è amaro. Non dice niente di nuovo in assoluto, tuttavia, aggiunge una tessera al mosaico ampiamente illustrato del «ventennio nero» mostrando gli aspetti caratteristici del costume fascista nella provincia." (Giacinto Ciaccio)
CADO DALLE NUBI - Canale 5, ore 21:20
"Protagonista, il cantante Checco, tamarro situazionista (“che cozzalone” in barese sta per “gran cafone”) in trasferta dalla Puglia (Polignano a Mare, città natale di Modugno…) a Milano per inseguire il successo: viceversa, troverà la Lega, camuffata ma non troppo, per cui tramuterà l’acqua del Po in urina e Alberto da Giussano in Power Ranger; un cugino (Dino Abbrescia) omosessuale – appunto – non dichiarato (ai parenti); l’amore non ricambiato (Giulia Michelini) e il talent-show, in cui finalmente emergere forte della sua “meravigliosa mediocrità”. Rispetto alla consueta tristezza degli approdi comico-televisivi al cinema (si salvano solo Ficarra e Picone, qualcosa del trioAldo, Giovanni e Giacomo e del primo Pieraccioni), Checco Zalone fa qualcosa di meglio, metetndo in cornice narrativa le storpiature grammaticali e politicamente scorrette, che ne hanno sancito il successo sul piccolo schermo e, ancor più, su YouTube." (Federico Pontiggia)
ULTIMO TANGO A PARIGI - Rai Movie (canale 24), ore 0:45
Candidato a due premi Oscar a Bertolucci e Brando, Nastro d’Argento per la miglior regia, ha segnato un’intera generazione ed è oggi considerato un vero film cult. Alla sua presentazione americana al Lincoln Center, il 14 ottobre del 1972, il film fu salutato dall’autorevole critica del New Yorker Pauline Kael come “una pietra miliare nella storia del cinema come accadde per la storia della musica il 29 marzo 1913 – la sera della prima rappresentazione della Sagra della Primavera“. Considerato una vera e propria provocazione, in grado di precorrere i tempi, Ultimo Tango a Parigi colpì profondamente gli spettatori, generando entusiasmo ma anche sconcerto e accesi dibattiti con furiose polemiche che portarono alla sua “condanna al rogo”. Il regista subì una sentenza per “offesa al pudore”, con perdita dei diritti civili per cinque anni. Solo nel 1987 il film fu giustamente riabilitato e, superate le accuse di oscenità, venne messa in risalto la drammaticità esistenziale, celata dietro l’erotismo esplicito.