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Una serata davvero per tutti i gusti, questa di martedì 7 aprile. La redazione di Cinematografo consiglia cinque visioni, tra i film programmati oggi dalle tv in chiaro: il sacrificio di sette monaci trappisti, l'alienazione del proletariato, l'irresistibile viaggio in Italia di un padre e un figlio, un'avventura action al femminile, un rompicapo senza apparente soluzione.
UOMINI DI DIO - Tv 2000 (canale 28), ore 21:10
"Partendo dal reale fatto di cronaca del rapimento e la conseguente uccisione di sette monaci trappisti avvenuta nel 1996 a Tibhirine (ufficialmente attribuito al GIA - Gruppo islamico armato, ma che potrebbe essere opera dell'esercito algerino, stando ai documenti recentemente declassificati dai servizi segreti francesi), Xavier Beauvois si concentra sul triennio precedente la tragedia. Inquadrando l'umanità, le abitudini e - soprattutto - la completa integrazione di questi frati (interpretati tra gli altri, oltre al già citato Lonsdale, da Lambert Wilson e Olivier Rabourdin) con il contesto circostante, e dimostrando in questo modo che la pacifica coesistenza di diverse fedi è non solo possibile, ma socialmente auspicabile." (Valerio Sammarco)
LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO - Cine34 (canale 34), ore 21:10
Ludovico Massa, detto Lulù, operaio in una fabbrica metalmeccanica, è una sorta di campione del cottimo: nessuno dei compagni riesce a eguagliare il suo ritmo produttivo. Benvoluto dal padrone, che adegua al suo rendimento quello degli altri operai, non è troppo ben visto dai compagni di lavoro. D'altra parte, nemmeno Lulù è contento di se stesso: produce, consuma in quanto ha la macchina, il televisore, la casa piena di oggetti inutili, ma si ammazza di fatica, tanto da non aver più nemmeno la forza di avere rapporti con la donna con cui vive. Tuttavia, malgrado le visite sconfortanti che fa a un ex compagno finito dalla fabbrica in manicomio, Lulù continua a tenere i suoi ritmi massacranti di lavoro finché un giorno ci rimette un dito. Palma d'Oro al Festival di Cannes. Terza collaborazione tra Elio Petri e Gian Maria Volonté.
SOLE A CATINELLE - Canale 5, ore 21:20
"Più strutturato dei precedenti Cado dalle nubi e Che bella giornata, meno sketchato e velenoso (non ci sono più categorie sensibili, dai gay ai terroni & leghisti), Sole a catinelle nemmeno può contare sulle strepitose canzoni degli antecedenti, queste sono decisamente più banali, meno graffianti, ma il passo a due padre-figlio ai tempi della crisi offre uno sguardo acuto e amaro sul ventennio, intercettando fabbriche che chiudono, sogni a scomparsa e la felicità che, dice Checco a Nicolò, oggi trascolora Albano e Romina: è uno yacht più grosso, di quelli alla Roman Abramovic che ci parcheggi l'elicottero. [...] ma Medici e Nunziante sanno dirci del nostro oggi, come poeti tamarri, cafoni situazionisti, flaneur in canotta e ciabatte a passeggio sulle nostre macerie." (Federico Pontiggia)
HANNA - Rai 4 (canale 21), ore 21:20
La nuova, e il nuovo, Nikita? Il film di Joe Wright (Espiazione, L'ora più buia) ci consegna la 16enne irlandese Saoirse Ronan in stato di grazia, ovvero tutta action e combattimento: diremmo, una signorina omicidi. Nel ruolo della protagonista, interpreta un’adolescente cresciuta nella Finlandia selvaggia con il padre, ex agente Cia (Eric Bana). L’addestramento paga: per forza, intelligenza e trucchi del caso, Hanna è un soldato di primo livello. Toccherà a Cate Blanchett, agente governativo senza scrupoli, mettersi alle calcagna dell’assassino più pericolosa al mondo: un’adolescente di nome Hanna. Dulcis in fundo, le musiche sono dei Chemical Brothers.
UNA STORIA SEMPLICE - Cine34 (canale 34), ore 23:15
L'anziano diplomatico Giorgio Roccella, assente dal paese da molti anni, chiama la polizia di Monterosso perché nella propria villa isolata ha trovato qualcosa di strano. Il brigadiere andrebbe subito, ma il commissario gli dice di aspettare l'indomani, perché la telefonata potrebbe essere uno scherzo. Ma il mattino seguente il brigadiere e un agente trovano nella villa il cadavere del proprietario (ucciso da una Mauser, che è accanto a lui) e col braccio appoggiato su di un foglio, su cui ha scritto: "Ho trovato". La prima ipotesi è di un semplice suicidio. Ma il brigadiere è certo invece trattarsi di omicidio, e lo stesso pensa il professor Franzò, vecchio amico del morto. Dall'opera finale di Leonardo Sciascia, Emidio Greco dirige un grande cast dominato da Gian Maria Volonté.