Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per mercoledì 1° luglio.

 

VIA DA LAS VEGAS – Iris (canale 22), ore 10:30

“Le sequenze sono accompagnate da molta musica che cerca, con i colori rossastri dei tramonti e le luci abbacinanti di Las Vegas, la ricostruzione di un ambiente dell’anima vinta e immolata: ci sono blues cantati da Sting e una canzone scritta e interpretata da Nicholas Cage, Ridicolous. Guidato da un ‘maestro alcolista’, Cage regge una parte difficile, doppiata da Massimo Ghini con risultati discontinui. Per ora l’attore è premiato con una candidatura all’Oscar, come l’eccitante studentessa di Harvard Elizabeth Shue, nella parte della puttana. Un’alternativa alla Stone?” (Silvio Danese, Il Giorno, 12 marzo 1996)

 

BIANCA - Cine 34 (canale 34), ore 11:55

«La felicità è una cosa seria», rivela lo strano professore al commissario, «se c’è deve essere assoluta». Michele Apicella è qui ritratto nei suoi lati più sinistri o bizzarri. Insegna matematica, la disciplina della chiarezza, della linearità, della logica, della precisione: le sue ambizioni, le sue croci. Bianca è il film più nevrotico e teso di Nanni Moretti, quello in cui dilagano ossessioni e manie di un autore alla prova della maturità post-esplicita autofiction. C’è la comparsa della Sacher Torte («Vabbè, continuiamo così, facciamoci del male»). Ci sono le scarpe (che sbucano ovunque, vengono notate dal protagonista in primo luogo). C’è il mondo delle canzoni italiane d’autore come apparato per chiosare la realtà (Il cielo in una stanzaDieci ragazze, Insieme a te non ci sto più). Nella sua totalità, è un film rassegnato e feroce, che esprime tutta il disincanto di un autore che negozia una (im)possibile felicità in un mondo che non gli piace. (Lorenzo Ciofani)

 

IN GUERRA PER AMORE – Rai Movie (canale 24), ore 21:20

In guerra per amore conferma quanto di buono il Pif regista (e attore) aveva già dimostrato con La mafia uccide solo d’estate: parlare di temi scottanti (la mafia) attraverso il filtro della favola, di un realismo magico che prova a rendere “contemporanei” fatti ed eventi storici ben circoscritti (lo spunto è dato dal Rapporto Scotten, redatto nel 1943 da un ufficiale americano che scrisse una relazione sul problema della mafia in Sicilia), adagiando il tutto sui binari della commedia, sia essa romantica o di costume, con qualche sprazzo di slapstick rafforzato anche dalla forte territorialità di alcuni personaggi e interpreti. Non stupisce, allora, che i protagonisti abbiano lo stesso nome del film precedente (Arturo Giammarresi e Flora, con Miriam Leone stavolta, anziché Cristiana Capotondi), perché – ci sembra di poter dire – l’intento di Diliberto è proprio quello di costruire un macroracconto, una “saga”, che riportando all’oggi le radici (e lo sviluppo) del nostro malaffare riesce a spiegare meglio, e con più profondità di molti altri prodotti cosiddetti “alti”, i perché di molti (presunti) misteri che contraddistinguono l’Italia.” (Valerio Sammarco)

 

ORE 10: CALMA PIATTA - La 7d (canale 29), ore 23:40

Sconvolti per la morte del loro bambino in un incidente stradale, il comandante della marina australiana John Ingram e la moglie Rae, partono sul loro yacht, il Saracen, per una crociera nel Pacifico, nella speranza di riacquistare equilibrio e serenità. In una giornata di "calma piatta", avvistano una misteriosa goletta, l'Orpheus, immobile sul mare, che non risponde al contatto radio. Quando John decide di avvicinarsi, si stacca all'improvviso dalla goletta una piccola lancia di salvataggio con ai remi un individuo che appare terrorizzato e come fuori di sé. Sostenuta da ottima fotografia, ritmo veloce e serrato, buona recitazione e da un adeguato commento musicale, il film riesce avvincente.

 

IL CASANOVA DI FEDERICO FELLINI - Rai Movie (canale 24), ore 0:25

"E' singolare che tre recenti, e importanti, film italiani - Casanova, appunto, e Salò o le 120 giornate di Sodoma e Novecento - favoriscano sondaggi di tipo psicanalitico, rivelino timore e tremore e attrazione verso la morte e, anche, la incontrollabile necessità di ripartire dall'interno dell'uomo per riconoscerla: per annullarsi in casa o, forse, per esorcizzarla. Si pensi, per Casanova, al comportamento delle donne che sfilano sulla passerella, al loro esibirsi, farsi avanti, svolgere il bandolo in ogni incontro amoroso. Sono loro, e non Giacomo, a farla da padrone. L'amore, per il seduttore di Fellini, è una vana fatica, un allenamento in vista di una competizione (la gara con il cocchiere nella casa del nobile romano), un assegno da investire in seguito. Ma esso, il più delle volte, si rivela scoperto. Non paga il libertino della sua strenua applicazione nel servire le voglie del secolo, dello scorno, dell'umiliazione anche, che tengono dietro a quasi ogni incontro amoroso di Casanova. Non lo compensano, soprattutto, sul piano del raggiungimento della sicurezza economica alla quale egli fortemente tende." (Francesco Bolzoni, Rivista del Cinematografo, gennaio-febbraio 1977)