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Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per domenica 26 luglio.
RANGO – Paramount Network (canale 27), ore 11:10
“Duelli da Mezzogiorno di fuoco, rapaci imbruttiti come gli Gli uccelli di Hitchcock, gufi-mariachi che menano sfiga, highways allucinate che fanno tanto Paura e delirio a Las Vegas, case nella praterie che è meglio Non aprite quella porta, cavalcate delle valchirie che è Apocalypse Now, again. Un bazar del cinema americano più simile a un circo che a un museo, funambolico e itinerante, tracciabile sulla mappa dello Spazio Hollywoodiano a tre coordinate, sempre quelle tre: l’autostrada, la città, il deserto. Un gioco allegro ma non troppo, condotto sul filo della parodia e dell’omaggio, servito da uno staff creativo d’eccellenza […], rovesciato sul finale quando si scorge la frontiera e si vede cosa è diventata, tra verniciature di verde e grattacieli, miraggi di gomma e ceffi arricchiti travestiti da giocatori di golf. Strappato il sipario della retorica bugiarda ma buona, Verbinski ci fa vedere la quinta di cartapesta della realtà che, ieri come oggi, animata o no, è finta quanto la finzione. Ma assurdamente vera e di gran lunga più sconcertante.” (Gianluca Arnone)
BALLANDO BALLANDO - Rai Storia (canale 54), ore 21:10
Film difficile e anomalo, retto da una struttura di cui si percepisce la temeraria programmaticità, rinuncia alla parola e sceglie la musica come unica comunicazione possibile tra i personaggi, fumetti dalla buffa fisionomia che accidentalmente sono anche esseri umani (un cast di mimi, ballerini, attori). L’onirismo naturalmente determinato dalla danza coglie il potenziale lirico di una cavalcata lunga un quarto di secolo di storia francese (e forse pensato proprio per la Francia), narrato con i crismi della commedia all’italiana e le forme delle comiche mute o dei disegni d’altri tempi (ci sono Ruggero Maccari e Furio Scarpelli ad affiancare Scola, assieme a Jean-Claude Penchenat), l’eleganza di un musical d’oltreoceano e la tenerezza scoliana nei confronti dell’umano. Tour de force musicale per Vladimir Cosna con Armando Trovajoli. Poco italiano e talmente francese che fu candidato all’Oscar dalla coproduzione algerina come miglior film straniero (la terza volta per Scola). (Lorenzo Ciofani)
LION - LA STRADA VERSO CASA - Canale 5, ore 21:20
"Garth Davis è un esordiente che punta subito in alto. Si è fatto le ossa dirigendo gli spot pubblicitari, per i quali ha ricevuto premi, applausi e tanti soldi. Lion, il suo primo lungometraggio, è l’adattamento del romanzo A long way home di Saroo Brierley, e cerca con una sorta di analisi trasversale, il senso della vita. Ciò che non uccide, rende più forti, lo diceva anche Nietzsche. E un figlio strappato dal focolare in tenera età non ha scelta: combattere o morire. Il protagonista lotta per non soccombere, mentre gli altri cercano di sopraffarlo. L’immagine è quella di un’India distrutta dalla disparità sociale, che non riesce ad assimilare le troppe persone che la popolano. The millionaire di Danny Boyle aveva stupito con il ritratto di una nazione senza una vera identità, e Lion segue le sue orme. Ma questa volta non si parla di quiz dai favolosi montepremi: ora vanno in scena l’umanesimo e la ricerca di se stessi. Chi siamo? Da dove veniamo? Domande che nessuno osa più farsi, in un mondo troppo veloce, che non lascia il tempo di respirare." (Gian Luca Pisacane)
LOST IN TRANSLATION – Iris (canale 22), ore 23:10
“Il rischio di un passo falso esisteva, giacché l’autrice si è cimentata in una delle storie più abusate che sia lecito immaginare. La vicenda, cioè, di un cinquantenne in crisi che, lontano da moglie e figli per motivi di lavoro, incontra una ragazza temporaneamente lasciata sola da un marito troppo preso dalla carriera. Logica anticamera di un breve incontro, ma attenti. Sofia Coppola non è regista da cadere facilmente nelle trappole del banale. Sotto la sua direzione la materia si rivitalizza e prende forma in mille dettagli, in sfumature caratteriali, nella lieve rappresentazione di momenti in cui i due potenziali amanti si perdono per rinchiudersi in una sofferta eppur sana solitudine. Sfondo della love story, una Tokyo affascinante quanto misteriosa, elevata a emblema delle culture più diverse con le quali noi occidentali facciamo sempre fatica a confrontarci.” (Angela Prudenzi)
L’ESORCISTA - VERSIONE INTEGRALE – Italia 2 (canale 66 e 120), ore 23:40
“Un caso non solo cinematografico, montato ad arte attraverso una comunicazione globale, perché nessuno prima di William Friedkin [...] aveva avuto il coraggio di affrontare la presenza del diavolo nel corpo e nella mente di una ragazzina con tale virulenza. Immagini forti e crude, supportate da una sceneggiatura perfetta e da una recitazione di altissimo livello e, nonostante tutto, da un equilibrio, mai più raggiunto da nessuna pellicola del successivo filone demoniaco, tra dimensione puramente onorifica e addentellati volutamente religiosi. [...] Friedkin non ritrae in modo semplicistico la lotta col male e nemmeno crea dei vincitori veri e propri, non ne fa insomma un film di propaganda. Anzi, è un'opera molto tormentata, cupa, che tende sin dall'inizio a responsabilizzare lo spettatore. Lo fa attraverso il suo bisogno di essere spaventato, direi colpevolizzato. Può non piacere, ma sicuramente nessuno c'è riuscito meglio di lui.” (Luca Pellegrini, Avvenire)