PHOTO
Un’Alice nel non-paese delle meraviglie è questa in un certo senso la storia di Bang Bang Baby. La prima serie scripted Original italiana degli Amazon Studios unisce humour nero e crime drama e lo condisce con l’immaginario pop degli anni ottanta spaziando da telefilm come La famiglia Bradford alle pubblicità dei sofficini fino alle mitiche gomme da masticare Big Babol.
Creata da Andrea Di Stefano, diretta da Michele Alhaique (ep. 1-2-3-4-7-8), Margherita Ferri (ep. 5-6) e Giuseppe Bonito (ep. 9-10) con la supervisione artistica di Michele Alhaique, e prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment e Wildside (entrambe società del gruppo Fremantle), la serie in dieci episodi sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in 240 paesi dal 28 aprile con i primi cinque episodi, per poi concludersi con gli ultimi cinque dal 19 maggio.
Protagonista assoluta è Alice, ovvero la giovanissima Arianna Becheroni (che aveva debuttato al cinema nel 2018 con il film di Stefano Cipani Mio fratello rincorre i dinosauri), una ragazzina timida che vive con la mamma operaia (Lucia Mascino) in una cittadina del nord Italia e che un giorno scopre che suo padre (Adriano Giannini) non è morto, ma che in realtà è un pericoloso criminale.
È tutto inventato, ma la storia alla base è vera ed è raccontata nel libro L’intoccabile di Marisa Merico, edito da Sperling & Kupfer. “Si narra la formazione di un’adolescente all’interno di un contesto familiare disfunzionale, ossia in una famiglia criminale a Milano negli anni ottanta. Abbiamo provato a entrare nella testa di questa teenager e ci siamo ispirati alla storia di Marisa Merico, una ragazza cresciuta in Inghilterra con una madre single, che scopre in tarda adolescenza che suo padre non era morto, ma era un criminale dell’ ‘ndrangheta a Milano. Nel tentativo di conoscerlo e, soprattutto per farsi amare, diventa anche lei una criminale”, racconta Lorenzo Mieli.
Credits: ©️Prime Video & Amazon Studios, photo by Andrea PirrelloE Michele Alhaique: “È stata una sfida complessa mettere in scena quello che c’era nei copioni. Ho cercato a lungo di capire quale fosse il tono giusto che teneva insieme lo spirito del racconto. Alla fine ho mescolato insieme diversi toni e ho usato ottiche larghe e lunghe panoramiche per vivere emotivamente quello che sentiva la protagonista. E proprio questo movimento emotivo mi ha portato a muovere continuamente la macchina da presa. I miei riferimenti sono stati Tarantino, Lynch, i fratelli Coen e anche Martin McDonagh con il suo film Tre manifesti a Ebbing, Missouri. In più ho voluto omaggiare gli anni ottanta per cui ogni episodio ha un riferimento a quel periodo storico nel quale le televisioni private invadevano le case degli italiani”.
Sul suo personaggio Arianna Becheroni dice: “Interpreto una ragazzina fragile e insicura che cambia per amore per il padre. Se uno ha una forte motivazione nella vita può cambiare”. Nei panni dei due genitori di Alice ci sono Lucia Mascino (“interpreto una madre seduttiva, distratta, egocentrica, non tanto materna”) e Adriano Giannini (“sono un cattivo manipolatore che cerca in ogni modo di salvarsi e l’unica che lo può aiutare è sua figlia”).
Credits: ©️Prime Video & Amazon Studios, photo by Andrea PirrelloNel cast anche Dora Romano nei panni di Nonna Lina, feroce boss del clan della malavita organizzata milanese. “Per le famiglie dell’‘ndrangheta calabrese la famiglia primaria è quella dell’organizzazione mafiosa e poi viene quella dei consanguinei. Qui sono una donna dagli obiettivi chiari, senza scrupoli gestisce il traffico di eroina e gli appalti a Milano e accoglie la nipote”, conclude l’attrice.