Due versioni accessibili, ovvero con i sottotitoli per i sordi e l’audio descrizione per i ciechi e ipovedenti, saranno disponibili per il film Respiri di Alfredo Fiorillo prodotto da L’Age d’Or e nelle sale italiane dal 7 giugno con Europictures.

 

Il thriller psicologico Respiri, primo lungometraggio di Alfredo Fiorillo, vede nel cast Alessio Boni, Pino Calabrese, Lidiya Liberman, Milena Vukotic, Eva Grimaldi, la piccola Eleonora Trevisani, Lino Capolicchio e Valentina Cenni e segue la storia di Francesco (Alessio Boni), un ingegnere quarantenne che dopo una misteriosa disgrazia si ritira a vivere in un paese sul lago d’Iseo.

Con la figlia ancora piccola occupa l'antica villa di famiglia, una magnifica costruzione liberty lambita dalle acque. Nella grande casa vi è anche un'altra misteriosa persona, di cui si percepisce soltanto l'eco del respiratore che la tiene in vita. Ma ulteriori presenze non meno inquietanti, e decisamente più pericolose, si muovono intorno alla villa.

I contenuti accessibili, realizzati da SUB-TI ACCESS, saranno inclusi nella distribuzione home video e verranno resi disponibili da subito anche per le proiezioni in sala con i sottotitoli sull’immagine opzionabili (attivabili su richiesta all’esercente), oltre che sull’app Movie Reading, che consente di scaricare audio descrizione e sottotitoli sul proprio smartphone per sincronizzarli al cinema durante la proiezione.

Secondo le stime delle Nazioni Unite una persona su sei ha una qualche forma di disabilità sensoriale. Solo in Europa ci sono più di 70 milioni di persone sorde o parzialmente sorde, tuttavia, nonostante si parli di grandi numeri, le disabilità sensoriali sono trattate ancora come un problema che riguarda pochi.

Da molti anni SUB-TI cerca di promuovere il valore inclusivo del cinema e le versioni accessibili anche in Italia, che su questo aspetto è ancora piuttosto indietro rispetto ad altri paesi europei. La distribuzione di RESPIRI in versione accessibile rappresenta un altro passo per sensibilizzare gli operatori dell’industria cinematografica e gli utenti su una prassi che dovrebbe essere ormai la normalità.