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Come ogni anno, a partire dal 1995, la Screen Actors Guild (il sindacato americano degli attori e delle attrici, che raccoglie oltre 160.000 professionisti del settore) assegna i riconoscimenti alle migliori interpretazioni dell'anno. Il premio è diventato sempre più importante perché, considerate le dimensioni del corpo elettorale, costituisce un fondamentale indicatore per gli Oscar: l'anno scorso il sindacato conferì una vittoria a sorpresa Parasite, spianando la strada verso la statuetta più ambita al film sudcoreano.
Quest'anno la cerimonia, tenutasi nella notte italiana tra il 4 e il 5 aprile, è durata appena un'ora e si è svolta da remoto per le normative anti-Covid. Per la prima volta, i SAG della sezione cinema hanno visto trionfare tre interpreti afroamericani e una di origini asiatiche. Sono il compianto Chadwick Boseman e Viola Davis, protagonisti di Ma' Rainey's Black Bottom, e come non protagonisti Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah e Yoon Yeo-jeong per Minari.
Il premio principale assegnato al miglior cast cinematografico è andato a Il processo ai Chicago 7, interpretato da Yahya Abdul-Mateen II, Sacha Baron Cohen, Joseph Gordon-Levitt, Michael Keaton, Frank Langella, John Carroll Lynch, Eddie Redmayne, Mark Rylance, Alex Sharp e Jeremy Strong. Il riconoscimento rimette il film di Aaron Sorkin in pole position per gli Oscar, dove però pare annunciata la vittoria di Nomadland. A Wonder Woman 1984 il premio per le migliori controfigure.
Sul fronte televisivo, Mark Ruffalo per Un volto, due destini e Anya Taylor-John per La regina degli scacchi sono i migliori interpreti di miniserie. Due premi a The Crown (cast di una serie drammatica e Gillian Anderson miglior attrice drammatica) e Schitt's Creek (cast di una serie commedia e Catherine O'Hara miglior attrice di commedia). Tra gli attori, Jason Bateman s'impone per Ozark (dramma) e Jason Sudeikis per Ted Lasso (commedia). Migliori controfigure al cast di The Mandalorian.