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Riassunto di giovedì 27 a Pesaro 56: riflettori puntati sull’anteprima assoluta de Il caso Braibanti, ma anche un evento su Fellini e Leopardi, la prima parte di Corti in Mostra e i nuovi film del Concorso.
Nel corso della mattinata al Cinema Astra, dedicata al confronto con i registi del Concorso Pesaro Nuovo Cinema, Stefano Miraglia ha presentato così il suo cortometraggio Thick Air: “Un insieme di immagini e musica che vuole reinterpretare la pratica plastica del collage in chiave cinematografica e che raccoglie parte del materiale che ho filmato negli ultimi otto anni. Con questo film voglio cominciare a parlare di musica senza limitarmi solo a usarla”.
In merito alla circolazione dei film sperimentali - tema molto discusso in questi giorni a Pesaro 56 - ha aggiunto: “In Italia mancano tante figure professionali che stanno attorno alla creazione del cinema sperimentale. Una cosa importantissima da fare sarebbe guardare al mondo dell’arte o ad altri sistemi instaurando nuovi dialoghi, come si fa già in tante altre realtà internazionali”.
A seguire anche la presentazione del numero 700 di Filmcritica – l’ultimo ad uscire in versione cartacea – che segna “Un punto di arrivo di 70 anni di storia per una rivista che ha sempre rappresentato una comunità di sguardi”, come hanno spiegato i giornalisti Massimo Causo, Michele Moccia e Andrea Pastor.
Il pomeriggio al Teatro Sperimentale si è aperto con la prima parte di Corti in Mostra, sezione curata da Pierpaolo Loffreda e arrivata quest’anno alla sua sesta edizione. Sono stati proiettati i lavori di animazione di autori già affermati, come Donato Sansone (X.Y.U) e Virgilio Villoresi (Sogni di segni), oltre che opere realizzate da animatori esordienti e giovanissimi. Sono poi stati presentati quattro film del Concorso Pesaro Nuovo Cinema: tre cortometraggi, tutti in un modo o nell’altro legati al tema della memoria – il delicato ricordo di una parente scomparsa in Guardarla negli occhi di Manuel Billi, la reminiscenza di una vecchia storia d’amore in See you in my dreams del giapponese Shun Ikezoe e la rievocazione degli anni ’80 in Bella, della regista greca Thelyia Petraki – e Un animal amarelo (A yellow animal), lungometraggio “tragicomico” sul passato e sul presente del Brasile ad opera di Felipe Brangança.
Tanti gli applausi da parte del pubblico che in serata ha assistito alla proiezione del documentario Il caso Braibanti, presentato in anteprima assoluta in Piazza del Popolo dagli autori Carmen Giardina e Massimiliano Palmese. Il racconto del processo-scandalo avvenuto negli anni ’60 ai danni dell’ex partigiano e intellettuale Aldo Braibanti raccoglie testimonianze dirette (Dacia Maraini, Piergiorgio Bellocchio) e materiali d’archivio, unendoli alle riprese di uno spettacolo teatrale basato sugli atti del processo.
Presso il Teatro Sperimentale si è inoltre svolto l’evento Fellini, la luna e Leopardi, in collaborazione con l’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei: una conversazione sul tema leopardiano della luna condotta dal critico letterario Enrico Capodaglio, dal giornalista e sceneggiatore Gianfranco Angelucci e dalla ricercatrice Agnese Giacomoni, a cui è poi seguita la proiezione de La voce della luna di Fellini.
Durante la serata anche la presentazione dell’ultimo cortometraggio di Nicola Sorcinelli, Ape Regina, – realizzato in collaborazione con Emergency all’interno del progetto rivolto ai giovani aspiranti sceneggiatori “Una storia per Emergency” – e l’omaggio ad Alberto Sordi con Lo scopone scientifico di Luigi Comencini, proiettato ai Bagni Agata.