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L'amore a domicilio
Neanche a farlo apposta L'amore a domicilio ruota intorno al tema degli arresti domiciliari, un argomento, ahinoi, molto attuale dopo il lockdown che abbiamo appena vissuto.
Il film di Emiliano Corapi, prodotto da World Video Production con Rai Cinema, vede protagonisti Miriam Leone e Simone Liberati, qui nel ruolo di due personaggi totalmente diversi: lei è una "bad girl" che va subito dritta al sodo, mentre lui è un ragazzo piuttosto pavido. Quando scoprirà che lei è reclusa agli arresti domiciliari, pensando di poter controllare meglio la situazione, deciderà di lasciarsi andare.
"E' una commedia drammatica- dice il regista-. Lui intraprende quest'avventura sentimentale di cui poi diventa prigioniero. Ci sono comunque tanti tipi di prigione nella vita: per lui è quella della paura, per lei quella della solitudine".
Il dilemma alla base del film è semplice: meglio lasciarsi andare, rischiando di soffrire, o tenersi alla larga da qualsiasi tipo di coinvolgimento? Questi personaggi, con le proprie debolezze e i propri opportunismi, si troveranno a fare i conti con la parte migliore di loro stessi, risvegliata da quei sentimenti che pensavano di poter gestire.
"Con il tempo impariamo a lasciarci andare", dice Miriam Leone, che di "bad girl" nel corso della sua carriera ne ha interpretate varie, da Metti la nonna in freezer in cui pianificava una truffa, alla figlia di un boss mafioso nel film di e con Pif In guerra per amore fino al suo personaggio di diva triste, devastata dalla cocaina e dalle scelte sbagliate nella serie tv 1993.
Miriam Leone in L'amore a domicilio"Mi affascina fare personaggi che magari prendono decisioni sbagliate e poi si redimono - racconta Miriam Leone-. Qui interpreto Anna, una ragazza piena di luci e ombre e forti contrasti. Mi interessava molto la sua dimensione di animale in gabbia. Lei è una moderna, smaliziata, vuole fare del sesso con questo ragazzo e non ha problemi a dirlo".
E Simone Liberati (Suburra, Cuori Puri e tanti altri) dice: "Renato è un giovane adulto che condivide le angosce della sua generazione. Ha sempre ragionato che è meglio non volare troppo in alto per evitare una caduta brusca, motivo per cui ha evitato ogni tipo d'innamoramento prima dell'incontro travolgente con Anna. Entrambi hanno in comune questa corazza che vuole preservarli dal rischio e che non li fa mettere in discussione".
A sconvolgere la vita del personaggio di Simone Liberati, non solo Anna, ma anche tanti altri interpretati da Fabrizio Rongione, Anna Ferruzzi e Antonio Milo.
Per entrare nel ruolo Miriam Leone è tornata con i pensieri al suo passato trascorso all'università benedettina e ad alcuni personaggi conosciuti nella sua Catania. "Anna è una che sorride poco e piano piano grazie all'umanità di Renato si scioglie", spiega l'attrice catanese.
L' opera seconda di Emiliano Corapi (dopo Sulla mia casa) sarebbe dovuta uscire al cinema ad aprile. Dal 10 giugno sarà disponibile distribuita da Adler Entertainment in esclusiva direttamente su Prime Video.
"Siamo comunque felici dell'uscita del film e speriamo che raggiunga il maggior numero di persone. Non credo che lo streaming tolga qualcosa al cinema, che rimane un'esperienza di condivisione unica e importante. Il divano di casa non sostituisce la sala", conclude Miriam Leone, che prossimamente la vedremo nel film dei Manetti Bros, al fianco di Luca Marinelli, vestire i panni di un'altra "bad girl": Eva Kant, la compagna di Diabolik.