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Sidney Poitier è morto. Il leggendario attore afroamericano aveva 94 anni.
Icona del cinema americano, attivista per i diritti civili e simbolo per più di una generazione, Sidney Poiter è stato un personaggio fondamentale nell'immaginario collettivo. Nel 1964 fu il primo uomo afroamericano a vincere un Oscar per l'interpretazione in I gigli del campo di Ralph Nelson: prima di lui era stata premiata solo Hattie McDaniel per Via col vento, nel 1939.
Originario delle Bahamas, Poitier mosse i primi passi nella recitazione entrando a far parte del North American Negro Theatre. Nel 1955 si rivelò al grande pubblico nel ruolo di uno studente in Il seme della violenza di Richard Brooks. Con La parete di fango (1958) di Stanley Kramer vinse il BAFTA e ottenne la nomination all'Oscar come miglior attore protagonista: fu la prima volta per un interprete afroamericano.
Dopo i successi di Porgy and Bess di Otto Preminger (1959), Un grappolo di sole di Daniel Petrie Jr. (1961), Paris Blues di Martin Ritt (1961) e La scuola dell'odio di Hubert Cornfield (1962), ebbe la definitiva consacrazione con la storica vittoria agli Oscar. Ormai star di prima grandezza, recitò Incontro al Central Park di Guy Green (1965), dramma antirazzista sull'amicizia tra una giovane cieca ed analfabeta e un ragazzo afroamericano, La vita corre sul filo che segnò il debutto alla regia di Sydney Pollack (1965), La scuola della violenza di James Clavell (1966).
Nel 1967 Poitier è protagonista di La calda notte dell'ispettore Tibbs di Norman Jewison, in cui è un detective che si scontra con il razzismo dell'America profonda (ruolo che l'attore ha ripreso in Omicidio al neon per l'ispettore Tibbs nel 1970 e L'organizzazione sfida l'ispettore Tibbs nel 1971). Nello stesso anno partecipò al classico Indovina chi viene a cena?, commedia liberal diretta Stanley Kramer con Spencer Tracy e Katharine Hepburn. Le due produzioni furono entrambe candidate all'Oscar: a vincere fu il poliziesco di Jewinson.
Più rare le sue interpretazioni nell'ultimo mezzo secolo: lo si ricorda in Il seme dell'odio di Ralph Nelson (1975), Nikita - Spie senza volto di Richard Benjamin (1988), Sulle tracce dell'assassino di Roger Spottiswoode (1988) e I signori della truffa di Phil Alden Robinson (1992). Tra il 1972 e il 1990 diresse nove film, ottenendo un grande successo commerciale con la commedia Nessuno ci può fermare, interpretata da Gene Wilder e Richard Pryor.
Premiato con il Golden Globe alla carriera nel 1982, Poitier ricevette un Oscar onorario nel 2002. Nominato baronetto dalla Regina Elisabetta nel 1974, nel 2009 il presidente Obama gli ha conferito la Medaglia Presidenziale della Libertà, massima onorificenza americana. Nell'aprile 1997 è stato nominato ambasciatore delle Bahamas in Giappone, carica che ha ricoperto fino al 2007. Dal 2002 al 2007 è stato contemporaneamente ambasciatore delle Bahamas presso l'UNESCO.