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Michael Chapman, direttore della fotografia per due volte candidato al premio Oscar, è morto a Los Angeles all'età di 84 anni.
Newyorchese, Chapman è uno dei nomi-chiave della New Hollywood: dopo essere stato operatore alla macchina (in curriculum anche Mariti di John Cassavetes), assiste il geniale Gordon Willis sul set di film come Il padrino di Francis Coppola e Una squillo per l’ispettore Klute di Alan Pakula. Nel 1973 esordisce da dop con L'ultima corvé di Hal Ashby, fotografando con cupo realismo un'America disincantata e degradata.
Determinante, nel 1975, l'incontro con Martin Scorsese, con cui firma cinque lavori: Chapman esplode grazie alla New York violenta di Taxi Driver e conquista la nomination all'Oscar con l'intenso bianco e nero di Toro scatenato (vinsero Geoffrey Unsworth e Ghislain Cloquet per Tess). Segue Scorsese anche nel film-concerto L'ultimo valzer, nel documentario Ragazzo americano e nel videoclip Bad per Michael Jackson.
Taxi DriverLavora, tra gli altri, con Paul Schrader in Hardcore, Martin Ritt in Il prestanome, Joel Schumacher in Ragazzi perduti e soprattutto Philip Kaufman in Alba di ghiaccio, Terrore nello spazio profondo, The Wanderers - I nuovi guerrieri, Sol levante. Da segnalare Il mistero del cadavere scomparso di Carl Reiner, in cui Steve Martin interagisce con i divi del cinema classico, e Space Jam, che unisce animazione e live action. Dagli anni Ottanta si fa più attivo nella commedia, da S.O.S. Fantasmi di Richard Donner a Ghostbusters II di Ivan Reitman. Ottiene una seconda nomination all'Oscar per Il fuggitivo di Andrew Davies.
Regista di due film (Il ribelle con un giovanissimo Tom Cruise e il fantasy Cro Magnon: odissea nella preistoria), Chapman firma l'ultimo lavoro per il cinema nel 2007 con Un ponte per Terabithia.