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Addio a Valentina Pedicini. La regista, malata da tempo, è morta oggi a Roma. Aveva 42 anni.
Nata a Brindisi, diplomata con il massimo dei voti in Regia presso la Zelig International School of Documentary Film, Pedicini è stata documentarista ed autrice di lungometraggi e cortometraggi.
Nel 2013, con Dal profondo, selezionato al Festival Internazionale del Cinema di Roma e candidato ai David di Donatello come Miglior Documentario, vince il Premio Solinas e il Nastro D’Argento.
Faith di Valentina PediciniDel 2015 il suo primo cortometraggio di finzione, Era Ieri, presentato alla Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2016 gira il suo primo lungometraggio di finzione, Dove cadono le ombre, in Concorso alle Giornate degli Autori al Festival del Cinema di Venezia 2017.
Presentato alla Berlinale del 2020, Faith è il suo ultimo documentario.
"Ciao Valentina - si legge sul sito di Filmitalia - con te scompare un pezzo del futuro del cinema italiano, perché i tuoi pochi film, bellissimi e coraggiosi, hanno già lasciato un segno. Sensibilità, forza e tenerezza hanno caratterizzato le tue immagini, il tuo cinema, come te, da non dimenticare. Filmitalia non smetterà di ricordarti".
Dove cadono le ombre di Valentina PediciniCosì la ricorda Donatella Palermo, produttrice del suo ultimo film “Faith”: «Oggi Valentina non c'è più. Questa appena trascorsa è stata la sua ultima notte. È difficile da accettare. Penso al suo film Dal Profondo: comincia con una discesa nell’oscurità della terra, un’immagine che si fa sempre più buia e una voce di donna che dice: ‘Respira, respira piano, non aver paura; presto i tuoi occhi si abitueranno al buio’.
E alla fine del film una donna cammina sull'orizzonte e appare una scritta: E non so passare ora a nuoto la notte | ho fatto qualcosa contro la paura | mi sono seduta a scrivere | per chi vorrà sedersi.
Ecco, Valentina non ha passato la notte, ma ha scritto i suoi film. Noi possiamo sederci a guardarli e qualcosa di lei c'è ancora. "e la notte adesso fa meno paura" (da Faith)»
Così la ricorda Paolo Del Brocco amministratore delegato di Rai Cinema: “Sono molto addolorato per la scomparsa prematura di Valentina Pedicini, regista di talento che ci ha portato con il suo ultimo delicato e potente lavoro FAITH all'Idfa di Amsterdam e poi a Berlino, documentario prodotto da Rai Cinema che ha raccolto meritatamente tanti riconoscimenti nel mondo”.
“Faith” così è stato salutato dal prestigioso Variety, alla sua prima presentazione esattamente un anno fa all’IDFA di Amsterdam “Faith, una potenziale esplosione internazionale per la docmaker italiana Pedicini”. E la scrittrice Chiara Valerio (su Espresso): “La prima cosa che impressiona di questo magnifico lavoro è che non sembra ci sia nessuno a filmare, a registrare i suoni, che il primo occhio che guarda sia il nostro. Valentina Pedicini ci regala il mantello dell’invisibilità. […] Non è facile spiegare, con efficacia, cosa sia un regista, tuttavia guardando Faith è immediato pensare che Valentina Pedicini sia una grande regista”. E così Piera Detassis sulle pagine di Elle: “Bel film in bianco e nero di Valentina Pedicini. Un viaggio tra i lampi e i silenzi di un monastero di monaci guerrieri (nel vestire unica variante ammessa al bianco è il nero), comunità italiana isolata, senza voto di castità, che da vent’anni si prepara ogni giorno alla battaglia finale della fede tra arti marziali, kung fu, preghiere notturne, allenamenti massacranti, danze sfrenate sulla musica techno ipnotiche come i giri dervisci. […] da scoprire per bellezza e pericolo, non sulle montagne dell’Asia, ma a due passi da noi, sulle colline marchigiane”. “Faith” ha proseguito con una lunga strada fatta di premi e critiche straordinarie da Berlino a Göteborg, da Vilnius al CPH:DOX di Copenaghen, fino alla presentazione in Italia al Biografilm di Bologna. Candidata ai Nastri d’Argento DOC, aveva ricevuto il premio al DOCS Barcelona, il prestigioso Festival di documentari spagnolo.