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"Da qualche mese a questa parte, a partire dal caso Weinstein, in molti paesi le attrici, le operatrici dello spettacolo hanno preso parola e hanno iniziato a rivelare una verità così ordinaria da essere agghiacciante". Inizia così la lettera manifesto 'Dissenso comune', firmata da 124 tra attrici, registe e produttrici - da Alba e Alice Rohrwacher alle sorelle Comencini passando per Ambra Angiolini, Paola Cortellesi, Sabrina Impacciatore, Kasia Smutniak, Anna Foglietta - e pubblicata su repubblica.it. Una lettera "dalle donne dello spettacolo a tutte le donne. Unite per una riscrittura degli spazi di lavoro e per una società che rifletta un nuovo equilibrio tra donne e uomini".
"La scelta davanti alla quale ogni donna è posta sul luogo di lavoro è: 'Abituati o esci dal sistema - si legge ancora - Non è la gogna mediatica che ci interessa. Il nostro non è e non sarà mai un discorso moralista. La molestia sessuale non ha niente a che fare con il 'gioco della seduzione'. Noi conosciamo il nostro piacere, il confine tra desiderio e abuso, libertà e violenza".
Finalmente è arrivata la letterina di Babbo Natale delle “donne del cinema italiano” contro le molestie. Contestano l'intero sistema ma si guardano bene dal fare nomi. Nei prossimi giorni interverrò sull’argomento, ora sono troppo incazzata https://t.co/fUXM50l1nQ
— Asia Argento (@AsiaArgento) 1 febbraio 2018
Non si fa attendere anche il tweet di Miriana Trevisan: "Sarebbe più onesto dire: 'siamo costrette a non esporci perché il sistema è così radicato che perderemmo il lavoro'. Quindi non puntando il dito credete che il sistema venga smascherato? Negli USA non mi pare che sia andata così".
Sarebbe più onesto dire: “siamo costrette a non esporci perché il sistema è così radicato che perderemmo il lavoro”. Quindi non puntando il dito credete che il sistema venga smascherato? Negli USA non mi pare che sia andata così. https://t.co/Hf6WPYlZjk
— Miriana Trevisan (@MIRIANA_TREV) 1 febbraio 2018