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(Cinematografo.it/Adnkronos) - L'attore indiano Soumitra Chatterjee, noto a livello internazionale per la sua lunga collaborazione con il regista premio Oscar Satyajit Ray, è morto domenica a Calcutta dopo aver contratto il coronavirus. Aveva 85 anni. Chatterjee era nato a Calcutta nel 1935. Durante gli studi universitari aveva sviluppato il suo interesse per il teatro. La sua carriera da attore si è sviluppata parallelamente a quello di speaker radiofonico alla All India Radio.
Il debutto cinematografico di Chatterjee avvenne con 'IL mondo di Apu' nel 1959, terzo film della trilogia Apu diretta da Satyajit Ray e iniziata nel 1955 con il film 'Il lamento sul sentiero (Pather Panchali)', premiato a Cannes, e continuata con il 'L'Invitto (Aparajito)', Leone d'Oro alla Mostra di Venezia nel 1956. Il film diede inizio ad una felicissima collaborazione tra l'attore e il regista proseguita in più di dieci altri film: 'Devi (The Goddess)' (1960), 'Tre sorelle (Teen Kanya)' (1961), 'The Expedition' (1962), 'La moglie sola (Charulata)' (1964), 'Days and Nights in the Forest (Aranyer Din Ratri)' (1970), 'Tuoni lontani' (1973), 'The Golden Fortress (Sonār kellā)' (1974), 'Il Dio Elefante' (1979), 'La casa e il mondo (Ghare-Baire)' (1984) e 'Branches of the Tree (Shākhā prashākhā)' (1990).
Chatterjee aveva lavorato moltissimo anche per il cinema in lingua bangalese, recitando in oltre 300 film. Aveva 10 film pronti per l'uscita. Al livello internazionale, oltre alle opere dirette da Ray conosciute in tutto il mondo, Chatterjee aveva recitato in diversi altri film che avevano varcato i confini indiani, come 'The Bengali Night' (1988) di Nicolas Klotz e 'Shadows of Time' (2004) di Florian Gallenberger. Inoltre, nel 1998, Catherine Berge aveva realizzato un documentario su di lui, intitolato 'The Tree' (1998). Aveva vinto moltissimi premi cinematografici, dai National Awards indiani ai Winter Film Awards di New York.