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(Cinematografo.it/AdnKronos) - E’ sicuramente “Una giornata particolare” per l’Italia, che dice addio, in questo gennaio già funestato da perdite artistiche immense per il mondo dell’arte, ad Ettore Scola, uno dei più grandi maestri del cinema italiano. I suoi riconoscimenti ufficiali sono tantissimi: dai sei David di Donatello (nel 1978, nel 1984 e nel 1987 per la regia) alle quattro nomination agli Oscar, nel 1978 per Una giornata particolare, nel 1979 per I nuovi mostri, nel 1984 per Ballando ballando e nel 1988 per La famiglia.
Ma la sua grandezza va sicuramente oltre i premi, che pure lo hanno riconosciuto anche in vita come un grandissimo pittore dell’Italia nel cinema. Tanti sono stati infatti i suoi capolavori, a cominciare da quello che lo consacrò nell’Olimpo dei grandi, C’eravamo tanto amati (1974), che ripercorre un trentennio di storia italiana attraverso le vicende di tre amici, gli indimenticabili Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores. Anche Marcello Mastroianni e Federico Fellini parteciparono alla celebre pellicola, che il regista volle dedicare a Vittorio De Sica.
Gli anni Settanta furono sicuramente il periodo d’oro del grande regista, che riuscì ad inanellare una serie di opere cinematografiche destinate a diventare capisaldi del nostro cinema nel mondo. Da Brutti, sporchi e cattivi (1976), che ebbe come protagonista ancora una volta Nino Manfredi, al poetico Una giornata particolare con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, fino a La Terrazza, perfetto esempio della commedia all’italiana con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni.
Nel 1980, al 33mo Festival di Cannes, la pellicola riuscì a portare a casa il premio per la migliore sceneggiatura e il premio per la miglior attrice non protagonista, Carla Gravina, e lo stesso Scola ricevette la nomination come miglior regista. Ma anche negli anni Ottanta e Novanta la creatività di Scola seppe partorire opere indiscusse. In La famiglia, del 1987, attraverso la saga di una famiglia ed avvalendosi di grandi attori come Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant ripercorre 80 anni di storia (1906-1986), mentre nel 2001, in Concorrenza sleale, con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gérard Depardieu, affronta il tema delle leggi razziali.
Nel 2014 è stata realizzata la prima grande mostra monografica dedicata al grande maestro, dal titolo "Piacere, Ettore Scola" a cura di Marco Dionisi e Nevio De Pascalis. Testi, filmati, cimeli, fotografie, disegni e carteggi che per la prima volta hanno raccontato la sua vita privata e professionale, con particolare riferimento alla sua indimenticata passione, il disegno. Scola infatti iniziò la sua carriera come fumettista: appena quindicenne, disegnava vignette per le riviste umoristiche Marc’Aurelio e Il travaso delle idee.