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E’ morto nella notte Ennio Morricone. Aveva 91 anni, era ricoverato in una clinica romana. Il compositore Premio Oscar era caduto pochi giorni fa e si era rotto il femore, un incidente che si è rivelato fatale.
La cerimonia inaugurale della stella del Maestro Ennio Morricone sul Walk of fame di HollywoodVincitore di due Oscar (alla carriera e per The Hateful Eight), Morricone ha ottenuto con le sue colonne sonore tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize.
Nel 2017 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Era Accademico di Santa Cecilia.
Ennio Morricone Oscar come migliore compositore per The Hateful Eight con la moglie MariaNato a Roma il 10 novembre del 1928 e morto sempre nella Capitale il 6 luglio del 2020, è stato compositore, direttore d'orchestra, autore di canzoni e arrangiatore. Allievo di Goffredo Petrassi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma dove si diploma in tromba, composizione, strumentazione, direzione di banda e musica corale. Autore di canzoni, ha arrangiato, tra l'altro, tutti i motivi di successo di Gianni Morandi.
Quentin Tarantino e Ennio MorriconeCompone musiche per strumenti solisti, per formazioni da camera, per orchestra, voci, cori, balletti e lavori teatrali, inni, sigle. Partecipa all'attività di Nuova consonanza, gruppo sperimentale di strumentisti che si dedicano all'improvvisazione. Si avvicina al settore della musica da film come orchestratore e direttore d'orchestra al momento della registrazione delle colonne sonore e come autore di canzoni.
Nel 1961 compone la sua prima colonna sonora per Il federale di Luciano Salce e in pochi anni, a ottobre del 1971, ottiene il primo disco d'oro per aver venduto un milione di dischi. Contribuisce non poco al successo dei tre film di Sergio Leone, Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965), Il buono, il brutto, il cattivo (1966) per i quali sa creare un'atmosfera iperreale, che diventa la sua cifra stilistica del tutto riconoscibile, grazie all'uso di chitarre elettriche, campane, frusta, armonica a bocca, vocalizzi, carillon.
Quentin Tarantino, Ennio Morricone e il produttore Richard N. GladsteinIntanto compone per film del tutto differenti, di Bernardo Bertolucci, Marco Bellocchio, Pier Paolo Pasolini, Gillo Pontecorvo, ed è capace di farsi interprete del senso interiore dei film più vari, dal romantico al politico, dal western al thriller, accompagnando con la sua creatività tutto il miglior cinema mondiale.
Ennio MorriconeViene scelto infatti anche per le grandi produzioni internazionali e per cinque volte è nella cinquina dell'Oscar: per I giorni del cielo nel 1979, The Mission nel 1986, Gli Intoccabili nel 1987, Bugsy nel 1991 e Malena nel 2000.
Nel 1985 solo per problemi burocratici il distributore americano non fa in tempo a far concorrere all'Oscar il film C'era una volta in America che vince invece i Golden Globes per miglior regista e miglior colonna sonora, considerata tuttora forse la migliore delle sue quasi 400. A giudizio del musicista meritava di vincere l'Oscar soprattutto per Mission, non solo per la qualità del lavoro ma perché le musiche del vincitore Herbie Hancock per Round Midnight non erano tutte originali.
Kurt Russell, Ennio Morricone e Quentin TarantinoAnche nel 1987 L'ultimo Imperatore vinse più per la forza del film che della musica dei tre musicisti vincitori (David Byrne, Ryuichi Sakamoto e Cong Su). Il 25 febbraio nel 2007 però ha il sommo onore di ricevere l'Oscar alla carriera, consegnatogli da Clint Eastwood.
Il M.o Ennio Morricone a HollywoodIl 2 febbraio dello stesso anno, alle Nazione Unite in onore del nuovo Segretario generale Ban Ki-Moon ha diretto Voci dal Silenzio, concerto contro tutte le stragi della storia, che ha dedicato anche alle vittime dell'11 settembre 2001. Ha infranto quindi la regola - che si è imposta dopo l'attentato alle Torri gemelle - di non andare più in America, per cui sono i registi a dover venire in Italia a parlare con lui. A marzo 2009 riceve la Legion d'onore a Villa Medici dalle mani dell'Ambasciatore francese a Roma.
Altri due importanti riconoscimenti arrivano per il Maestro nel febbraio 2016: la stella sulla Walk of Fame di Hollywood e, finalmente, l'Oscar per la colonna sonora di The Hateful Eight di Quentin Tarantino, per la quale si aggiudica anche il Golden Globe.
"La scomparsa di Ennio Morricone segna un giorno triste e doloroso per la musica e la cultura italiana ed internazionale. Con lui perdiamo uno dei più grandi compositori della nostra contemporaneità, le cui opere, soprattutto, ma non solo, legate al mondo del cinema, ci hanno accompagnato per buona parte della nostra vita". Così Carlo Fontana, Presidente AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – ricorda il grande musicista italiano, scomparso questa notte a Roma.
"Sarebbe praticamente impossibile – continua Fontana – ricordare tutti i capolavori che Morricone ci ha regalato nel corso della sua lunga ed intensa carriera. Un 'unicum' della scena musicale che fino all'ultimo non ha rinunciato a salire sul palco, e la cui grandezza è stata riconosciuta in tutto il mondo, consacrata con la consegna nel 2007 dell'Oscar alla carriera".
"Al tempo stesso – sottolinea il Presidente AGIS – lo ricordo anche come raffinatissimo Direttore d'Orchestra, ruolo che ha saputo fin da subito ricoprire in maniera ineccepibile, tanto da portarlo ad esibirsi con le più prestigiose orchestre".
"L'AGIS – conclude Fontana - unitamente a tutte le associazioni ad essa aderenti, esprime le più sentite condoglianze ai familiari di Morricone, e partecipa con loro al dolore per la sua perdita".
Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell'Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello:
"Addio a Ennio Morricone, al più grande, all’opera di un musicista che ha attraversato tutto, la composizione sinfonica, la sperimentazione, l’assoluta novità, quella per cui ha riscritto e reinventato la musica per film, tra orchestrazione e uso strumentale della voce. È rimasto nell’immaginario cinematografico di tutti noi grazie alle note scritte per il grandissimo Sergio Leone e poi per Giuseppe Tornatore, una lunga giovanissima carriera che l’ha fatto arrivare a Tarantino, suo grande fan, e all'Oscar per The Hateful Eight, dopo quello onorario. Il David l’ha molto premiato e ‘mai per un film di Sergio’, scherzava un po’ severo al nostro ultimo incontro, dove ha ricordato pubblicamente con affetto vero Gian Luigi Rondi. L’ultima statuetta da parte dell’Accademia gli è stata consegnata nel 2013 per La miglior offerta e nel palmares c’è anche un David Speciale per il cinquantenario. A ricordare la sua bella storia d’amore con il David, Morricone, per i sessant’anni del Premio, aveva scritto queste parole: ‘Il David di Donatello è un premio tutto italiano ed il più significativo, rappresentativo e prestigioso riconoscimento cinematografico. Me ne sono stati attribuiti ben 10, come compositore della musica del cinema e ne sono fiero ed orgoglioso. Rappresentano e sottolineano il mio percorso nel cinema ed il ricordo delle emozioni, trepidazioni, voglia di fare bene e di non tradire la fiducia di chi mi aveva affidato la sua opera: insomma la storia del mio lavoro e la famiglia del cinema italiano. Mi sono sentito fiero ed orgoglioso di farne parte. Ho lavorato tanto ma lavorerò ancora con tutto il mio impegno, aspettando sempre con la trepidazione del primo giorno che il mio lavoro si faccia onore vincendo la cinquina della mia categoria’. Grazie ad Ennio Morricone per queste meravigliose parole di cui l’Accademia del Cinema Italiano sarà sempre onorata, ma soprattutto grazie Ennio, grazie Maestro, per ogni nota, per ogni armonia, per ogni contrappunto con cui hai accompagnato le vite di tutti."
“Una perdita dolorosa per il Cinema e la Cultura internazionali”: così Mario Lorini, Presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC), esprime il cordoglio di tutto l’esercizio cinematografico alla notizia della scomparsa del Maestro Ennio Morricone, artefice di oltre 400 colonne sonore, molte delle quali divenute leggendarie.
“Un talento unico della composizione e della direzione d’orchestra, ha regalato al cinema gran parte della sua carriera, contribuendo spesso in maniera decisiva al successo di film, di generi, di autori grazie a melodie, a innovazioni, a sperimentazioni che ne hanno fatto una celebrità mondiale, riempiendo arene e teatri prestigiosi fino allo scorso anno”, prosegue Lorini.
“A partire dai western di Sergio Leone, Morricone ha dato lustro e risonanza internazionale al cinema italiano. Senza trascurare le composizioni non legate alla Settima Arte (da lui definite “musica assoluta”) né i successi di musica pop, ha legato il suo nome a una moltitudine di registi di pregio anche quando erano appena esordienti: Argento, Bellocchio, Bertolucci, Bolognini, Cavani, Faenza, Ferreri, Lizzani, Montaldo, Pasolini, Petri, Pontecorvo, i Taviani, Wertmuller solo per citarne alcuni; all’estero con Almodovar, De Palma, Fuller, Joffé, Levinson, Malick, Nichols, Polanski, Stone”.
“Personaggio amatissimo dal pubblico che affollava i suoi concerti, tributandogli ovazioni degne di una rockstar”, conclude Lorini, “della carriera di Morricone ci preme ricordare in particolare il solido legame professionale che lo univa a Giuseppe Tornatore e la stima di cui ha goduto negli Stati Uniti, con l’Oscar alla carriera e quello vinto nel 2016 per “The hateful eight” di Quentin Tarantino, uno dei suoi più grandi estimatori. Uomo riservato, schivo, dalla profonda umanità, Ennio Morricone si è imposto con le sue opere immortali e la sua audacia compositiva: da anni una figura di culto, lascia un patrimonio musicale di rara qualità e finezza espressiva”.
PAOLO DEL BROCCO, AMMINISTRATORE DELEGATO DI RAI CINEMA:
"È difficile dire addio a un grande artista che con la sua musica ha segnato in maniera indelebile l'immaginario di intere generazioni e il cinema di tutto il mondo.
La sua opera ci ha accompagnato negli anni, il suo lavoro al fianco dei più grandi maestri da Sergio Leone a Giuseppe Tornatore e Giuliano Montaldo, ha saputo affermarsi nel mondo per poi rinnovarsi ogni volta, e fino alla fine, attraversando i decenni, le frontiere e tutti i generi musicali.
Ci mancherà la sua grande cultura, la complessità della sua opera e la semplicità della sua persona. Lascia un'immensa eredità e un grande insegnamento a noi e alle future generazioni".
La Fondazione Cinema per Roma saluta il maestro Ennio Morricone
Laura Delli Colli: “La grandezza della semplicità in un genio musicale assoluto”
Antonio Monda: “Inconcepibile vedere alcuni film senza apprezzare ed esaltarsi per la sua musica”
La Fondazione Cinema per Roma esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Ennio Morricone. Il maestro ha accompagnato la Festa del Cinema di Roma fin dai suoi esordi, con la direzione di due indimenticabili concerti nel corso della prima e della seconda edizione, come protagonista all’inaugurazione della mostra dedicata a Sergio Leone nel 2009, al centro di uno straordinario incontro con il pubblico tenutosi all’Auditorium l’anno successivo, come presidente di giuria nel 2011 e in numerose altre occasioni.
“Ennio Morricone, la grandezza della semplicità in un genio musicale assoluto – ha detto Laura Delli Colli, presidente della Fondazione Cinema per Roma – Ne ricordiamo, con il talento, l'amore per una musica straordinaria e insieme popolare che è stata, con la moglie Maria, la ragione della sua vita. Ci lascia una miniera di note che sono la colonna musicale di un cinema che continuerà, grazie alla sua musica, ad essere amato da intere generazioni. Grazie, Maestro”.
“Ennio Morricone è stato un genio della musica e un genio del cinema – ha dichiarato Antonio Monda, direttore artistico della Festa del Cinema – È inconcepibile vedere alcuni film senza apprezzare ed esaltarsi per la sua musica. Parliamo di film di grandissimi registi, il pantheon del cinema mondiale deve enormemente a Morricone. Ricordo alcuni elementi personali che ho avuto modo di conoscere frequentandolo e lavorando con lui. Il primo riguarda la sua passione ma anche la sua grandissima competenza per gli scacchi, giustamente si vantava di aver pattato una volta con Boris Spassky, la seconda passione era quella per la Roma, era un tifoso di calcio accanito e anche spiritosissimo, la terza è per la città di Roma, è stato sempre romano, orgogliosamente romano, legato profondamente alle sue radici anche quando il successo straordinario lo ha portato in giro per il mondo. Ci mancherà enormemente perché è insostituibile, uno dei più grandi artisti della storia del cinema e della musica”.