È morto Camillo Milli, storico caratterista italiano impegnato per sei decenni al cinema, al teatro e in televisione. Aveva 92 anni.

Nato a Milano nel 1929, mosse i primi passi sul palcoscenico del Piccolo Teatro sotto la direzione di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano. Specializzatosi nel repertorio di Carlo Goldoni, lavorò a lungo con Luigi Squarzina e Dario Fo.

Dopo piccole parti in film come Ragazze d'oggi di Luigi Zampa (1955), Le bambole di Mauro Bolognini (1965), Il caso Mattei di Francesco Rosi (1972), Vogliamo i colonnelli di Mario Monicelli (1973), trovò un suo spazio sul grande schermo interpretando ruoli di prelati: In nome del Papa Re di Luigi Magni (1977), Il marchese del Grillo, di Monicelli (1981), In nome del popolo sovrano di Magni (1990) fino ad Habemus Papam di Nanni Moretti (2010) e Si accettano miracoli di Alessandro Siani (2015, suo ultimo credito).

Fu nella commedia popolare che ottenne i maggiori riscontri da parte del pubblico: Milli, infatti, è ricordato soprattutto per le sue partecipazioni in Fantozzi contro tutti regia di Neri Parenti e Paolo Villaggio (1980) e Fantozzi subisce ancora di Parenti (1983), Sogni mostruosamente proibiti di Parenti (1982), Rimini Rimini di Sergio Corbucci (1987) e soprattutto L'allenatore nel pallone di Sergio Martino (1984) in cui interpretò il commendar Borlotti, presidente della Longobarda (ruolo ripreso nel sequel del 2008).

Impersonò Licio Gelli in I banchieri di Dio - Il caso Calvi di Giuseppe Ferrara (2002). In televisione fu a lungo protagonista della soap opera CentoVetrine e prese parte ad alcune fiction, tra cui I promessi sposi (1989) e Padre Pio di Carlo Carlei (2000).