PHOTO
Non tutto quel che è Golden luccica. Certo, delle due nomination per La vita davanti a sé di Edoardo Ponti ai 78esimi Golden Globes, i riconoscimenti della stampa estera accreditata a Hollywood, possiamo andare fieri o giù di lì: l’ennesimo adattamento da Romain Gary concorre quale film in lingua straniera e, con Io sì (Seen) di Laura Pausini, per la canzone originale. Ma che cosa manca? Anzi, chi manca?
Sophia Loren e Edoardo Ponti sul set - credits: Regine de Lazzaris aka GretaAppunto, lei, Sophia Loren, che non ottiene la candidatura di attrice in un film drammatico né quella di non protagonista: da Netflix in giù, non si puntava proprio su questa nomination? Certo, e ancor più in chiave Oscar, dove la signora Loren ha vinto una statuetta per La ciociara nel 1962 e una onoraria nel 1991.
Gianfranco Rosi - Foto Karen Di PaolaLe cattive notizie, a volerci fare del male, non finiscono qui. L’entrata nella cinquina del Best Foreign Language Film dei Globi getta qualche ombra, mettiamola così, retrospettiva sulla bontà della scelta di Notturno di Gianfranco Rosi quale delegato a rappresentarci all’Oscar, categoria miglior film internazionale: e se fosse stato meglio candidare La vita davanti a sé?
Notturno di Gianfranco RosiNel 2016 Paolo Sorrentino, che sedeva nella commissione designatrice, si dissociò dalla scelta di Fuocoammare di Rosi: “È un bellissimo film, ma andava candidato all'Oscar nella categoria dei documentari. Questa scelta è un inutile masochistico depotenziamento del cinema italiano che poteva portare agli Oscar due film…”. Fuocoammare mancò la cinquina del film – allora – straniero e trovò quella del documentario.
Il prossimo 9 febbraio verrà svelata sia la shortlist del documentario che quella del Best International Film (15 titoli per entrambi), e vedremo se Notturno saprà fare meglio: Fuocoammare non aveva conquistato nemmeno la seconda.