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A volte ritornano… e si ritenta il bis, con la speranza che l'operazione questa volta vada a buon fine. L'obiettivo già pianificato a suo tempo è riuscire a vendere l'occhio magico di Cinecittà Holding: Mediaport. Il primo passo ora è stato compiuto. La società guidata da Massimo Cademi si è messa alla ricerca di un advisor che procederà alla vendita dell'esercente cinematografico. Mediaport è una società creata nel 1996 da un pool di esercenti con grande esperienza nella trasformazione e gestione di cinema e multisale. Con il marchio Cineplex, Mediaport ha inaugurato a Genova alla fine del 1997 un multiplex di 9 sale, con 3000 posti. Altre sale del circuito Cineplex sono state aperte a: Roma, Avellino, Padova Due Carrare, Fiano Romano, Torino, Ragusa e Udine.
Cinecittà Holding detiene il pacchetto azionario di Mediaport S.p.A. Nel Luglio 2003 le quote azionarie di Cinecittà Holding arrivano all'83%, da Settembre 2003 al 99%, infine a Ottobre 2003 al 100%. La società è appetibile. Cinecittà dovrà decidere, di comune accordo con la società di consulenza incaricata di redigere il piano finanziario, se vendere l'intera partecipazione di Mediaport o soltanto le unità operative aventi ad aggetto la gestione delle multisale Cineplex. Vale a dire la sala di Genova e quelle di Roma, Avellino, Padova Due Carrare, Fiano Romano, Torino, Ragusa e Udine. La volontà di vendere era stata annunciata già dal precedente CdA. Non solo il team di advisor di Arner Bank guidato da Mino Viola aveva minuziosamente compiuto una valutazione della società che applicando il metodo Eva arrivava ad essere di circa 20 milioni di euro.
Tra i soggetti che si sono fatti avanti manifestando il loro interesse risultavano esserci Fulvio Lucisano (tramite la Iif), Antonio Maldonado, ex direttore generale di Warner Village Italia, e Carlo Alberto Bernaschi, presidente dell'associazione nazionale esercenti multiplex. L'acquisto di Mediaport farebbe gola a molti, nonostante la società secondo gli analisti chiuderà il 2005 in perdita. Il manovratore dell'operazione sarebbe invece il ministro Rocco Buttiglione. L'alienazione di Mediaport, contenuta in un atto di indirizzo del governo, risponderebbe ad una precisa strategia del ministero: quella di risollevare la situazione finanziaria del mercato, prostrato dai tagli al Fus e non solo.