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"Quando invecchi cominci a guardarti alle spalle. Anni fa raccontavo ai miei figli delle storie per farli addormentare, ora non me lo chiedono più. E quando raccontavo la mia storia mi accorgevo che stava prendendo le sfumature di una storia di fantasmi".
James Gray è per la quinta volta in concorso al Festival di Cannes. Stavolta, dopo The Yards (2000), We Own the Night (2007), Two Lovers (2008) e The Immigrant (2013), lo fa con Armageddon Time, suo ottavo lungometraggio.
Armageddon TimeNel cast Michael Banks Repeta, Jaylin Webb, Anne Hathaway, Anthony Hopkins e Jeremy Strong, il dramma si ispira all’infanzia dello stesso regista nel Queens, New York durante gli anni Ottanta di Ronald Reagan.
"Muhammed Alì era il mio idolo, all'inizio degli anni '80 perse contro Larry Holmes, qualche giorno dopo venne ucciso John Lennon. Infine Reagan salì al potere: è come se quel periodo fosse diventato un momento di svolta della Storia, quella del paese, del mondo intero, ma anche la mia e del cinema, con la fine della New Hollywood", spiega ancora il regista in merito alla scelta di tornare con il film a quel momento della sua vita.
Ma non aveva alcuna intenzione di tracciare una linea che in qualche modo indicasse una via o un modo di affrontare la questione: "Il nostro lavoro come registi non è quello di dare risposte, ma provare a porre le domande giuste. Sta allo spettatore poi creare le sue connessioni".
Armageddon Time si concentra sul dodicenne Paul Graff, che sta crescendo in una famiglia tanto amorevole quanto turbolenta, composta da una madre troppo fragile, un padre su cui grava il peso delle umili origini e dal nonno, unico ad incoraggiare le sue aspirazioni artistiche. Il suo miglior amico è John Crocker, un ragazzino afroamericano con cui è inseparabile fino a quando i genitori di Paul decidono di trasferirlo nella scuola privata che frequenta anche il fratello maggiore, Ted. Qui, il corpo studentesco è composto quasi esclusivamente da giovani bianchi, ricchi, viziati e pieni di pregiudizi. Insieme, i ragazzi escogiteranno un piano rischioso per sfuggire a un'esistenza che non vogliono e scappare in Florida.
"Se guardo al mondo occidentale non posso non accorgermi che il privilegio dei bianchi è ancora il meccanismo trainante. Come rompere questa catena?", è la domanda che si pone Gray, "ma sarà impossibile riuscirci fino a quando non si instaura un discorso capace di smascherare un sistema basato sulle disparità per far arricchire sempre le stesse persone".