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Ricco e misterioso, il cinquantenne Leone (Sergio Castellitto) decide di affittare una compagnia di attori perché interpretino la famiglia che non ha mai avuto. Almeno per la notte di Natale. "L'idea di questo film risale a 10 anni fa, quando insieme a Luca Miniero ci venne proposto di realizzare il remake di Familia, un bel film spagnolo diretto da Fernando Leon de Aranoa: oggi, pur mantenendo lo spunto di partenza, ho deciso di raccontare la famiglia attraverso la sua rappresentazione, insieme all'ineluttabilità delle decisioni, e delle rinunce, che ognuno di noi compie durante la propria vita. In fondo, Leone organizza questa messa in scena per capire se venti anni prima aveva scelto bene". Così Paolo Genovese, dopo il successo di Immaturi e Immaturi - Il viaggio, racconta la genesi e il senso del suo nuovo lavoro, Una famiglia perfetta, commedia drammatica che Medusa porterà in sala da domani, giovedì 29 novembre, in circa 450 copie: "L'idea del film è geniale - dice Castellitto - e Paolo è un autore che sa fare la commedia vera, raccontando temi seri con ironia, con garbo. Il tema centrale è quello della solitudine, raccontato con un simpatico sberleffo, e la riflessione si estende poi ad altri fattori: come sarebbe la vita senza il Natale, ad esempio? Senza questo affettuoso, divertente, patetico tentativo di volerci bene?".
Un Natale che, come detto, la compagnia d'attori capitanata da Fortunato (Marco Giallini) dovrà "ricreare" alla perfezione: Carmen (Claudia Gerini), nella realtà sposata con il capocomico, interpreta la moglie di Leone, l'anziana ex diva Rosa (Ilaria Occhini) è la madre, i giovani Luna (Eugenia Costantini) e Pietro (Eugenio Franceschini) sono i figli, insieme al piccolo Daniele (Giacomo Nasta), che però sulle prime Leone decide di rimpiazzare con un altro bambino-attore (Lorenzo Zurzolo), conosciuto nell'ambiente come "il professionista". Fortunato veste i panni del fratello e, con lui, la compagna più giovane Sole (Carolina Crescentini): tutti, per assicurarsi il compenso, dovranno attenersi scrupolosamente ad un copione. Peccato però che Leone spesso e volentieri deciderà di cambiare le carte in tavola...
"Rispetto al film spagnolo - spiega ancora il regista - è rimasta l'idea di affittare una famiglia: l'occasione, in quel caso, era quella di festeggiare il compleanno, con il protagonista che si divertiva a mettere in difficoltà la compagnia. Qui raccontiamo qualcos'altro, una storia, un rimpianto da cui prende le mosse la decisione di Leone, e anche su questo sono costruiti i rapporti tra i personaggi secondari". Tra i quali non va dimenticata Francesca Neri (nel film è Alicia), donna che in seguito ad un guasto con l'auto viene invitata dall'uomo a rimanere con la sua famiglia durante la notte della Vigilia: "Il mio è l'unico personaggio 'vero' rispetto a tutti gli altri - dice l'attrice - e la stessa frustrazione che sono chiamata ad interpretare quando entro in quel microcosmo l'ho provata in un certo modo anche sul set, entrando in questo gruppo che, nella finzione della finzione, è diventato famiglia a tutti gli effetti". Coralità e riflessione sul ruolo dell'attore: "Mai come questa volta, una volta finito il film, mi sono spaventato di averlo fatto. Perché mai come in questa occasione ho pensato che questa sceneggiatura, senza questi attori, non sarebbe mai diventata un buon film", ammette Genovese, che incassa gli attestati di stima e affetto da parte di tutto il cast, Marco Giallini compreso: "Di registi come Paolo ce ne sono pochi, e meno male visto che è tifoso della Lazio". Un "difetto" che però non sembra inficiare sulla sua produttività: "Genovese è stato bravissimo, in soli 3 mesi siamo arrivati dall'inizio riprese alla copia finita - spiega l'ad Medusa Giampaolo Letta -. Anche per questo abbiamo potuto anticipare l'uscita del film, prevista inizialmente per il 3 gennaio, e posticipare così l'uscita di Quello che so sull'amore di Gabriele Muccino, che in America esce il 6 dicembre e da noi il 10 gennaio".