Il Lazzaro di Alice Rohrwacher accolto in maniera trionfale sulla Croisette. La regista: “Un film che racconta la possibilità della bontà, che gli uomini da sempre ignorano”
"Questo è un film che racconta la possibilità della bontà, che gli uomini da sempre ignorano, ma che si ripresenta e li interroga come qualcosa che poteva essere e non abbiamo voluto".
Lazzaro felice è il magico disincanto con cui lo sguardo di Alice Rohrwacher si posa sul nostro cinema fondativo, quello dalla parte degli ultimi, quello fiabesco e popolare di Citti e di Pasolini, di Scola e di Comencini. E ferma il tempo, letteralmente.
Accolto con molti minuti di applausi alla proiezione in Grand Theatre Lumière (alla presenza congiunta di invitati e stampa accreditata), Lazzaro felice è in gara per la Palma d’Oro e arriverà nelle nostre sale il 31 maggio, distribuito da 01 distribution.
“In questo momento parlare di Olmi è doveroso, necessario e commovente. Perché non c’è sguardo che mi manca di più, e uno dei più grandi rimpianti è stato non potergli far vedere film. Che ho terminato mercoledì, quindi portarlo qui a Cannes è stata una scommessa. Sono molto felice sia stato accolto così, è un film molto libero, è come ci è venuto”, dice ai cronisti Alice Rohrwacher, subito dopo la prima proiezione ufficiale del film.