PHOTO
(Cinematografo.it/Adnkronos) - Will Smith reciterà in Emancipation. L'attore 51enne interpreterà uno schiavo di nome Peter nel film diretto dal regista di Training Day Antoine Fuqua. La sceneggiatura del film, scritta da William N. Collage, è basata su una storia vera.
La storia di Peter fu importante per innescare il cambiamento culturale che portò all'abolizione della schiavitù negli Usa. Peter si trovò a dover mostrare il corpo nudo durante un esame medico per il reclutamento nell'esercito americano e apparirono agli occhi dei medici orribili cicatrici su tutta la schiena, provocate dalle frustate dei proprietari delle piantagioni.
La foto, apparsa nell'Harper's Weekly nel luglio 1863 e in altri giornali, divenne nota come la ''schiena flagellata'' e fornì la prova della crudeltà del commercio di schiavi, diventando fondamentale per cambiare le convinzioni dei bianchi americani negli Stati del Nord e creando i presupposti per l'abolizione della schiavitù.
Emancipation userà questo fatto reale come sfondo storico, ma sarà un thriller d'azione che documenterà come Peter riuscirà a sopravvivere dopo essere fuggito dai suoi proprietari. Fuqua ritiene che il progetto, che si spera possa iniziare le riprese nel 2021, possa essere un utile promemoria sulla scia delle proteste contro il razzismo innescate dalla morte di George Floyd.
Il regista 54enne ha dichiarato a Deadline: ''Quella della schiena di Peter è stata la prima immagine virale della brutalità della schiavitù che il mondo ha visto. Il che è interessante, quando lo metti in prospettiva con le immagini di oggi sui social media e con ciò che il mondo sta vedendo, di nuovo. Non si può aggiustare il passato ma si può ricordarlo alle persone, e penso che dobbiamo farlo, in modo accurato e reale. Dobbiamo tutti cercare un futuro più luminoso per tutti noi, per tutti. Uno dei motivi più importanti per fare le cose in questo momento, è mostrare la nostra storia. Dobbiamo affrontare la verità prima di poter andare avanti'', ha aggiunto Fuqua, spiegando anche che lui e Smith stanno lavorando a questo progetto da due anni.
''Sono passati quasi due anni da quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta. Questa storia ha colpito il mio cuore e la mia anima in così tanti modi che sono impossibili da trasmettere tutti ma penso che capiate. Perché stiamo parlando delle stesse sensazioni che ho avuto guardando quello che sta succedendo nelle strade proprio ora'', ha concluso il regista riferendosi alle proteste antirazziste e al movimento Black Lives Matter.