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Dopo il successo di critica e di pubblico del film Il Giovane Favoloso sulla vita di Giacomo Leopardi (oltre 7 milioni di euro al box office e 5 David di Donatello) e in attesa dell’uscita di The Happy Prince di Rupert Everett, sugli ultimi anni di vita di Oscar Wilde (in concorso al Sundance 2018, evento speciale Berlino 2018), la Palomar annuncia un nuovo e importante progetto culturale con uno dei più apprezzati autori del cinema italiano: Giorgio Diritti.
Iniziano a maggio le riprese di Volevo nascondermi, film che racconta al grande pubblico, attraverso un film per il cinema, la vita del pittore Antonio Ligabue, uno dei maestri e protagonisti fondamentali dell’arte contemporanea internazionale.
La sceneggiatura del film è stata scritta da Giorgio Diritti, Tania Pedroni e Fredo Valla e racconta l’intero percorso di Toni Ligabue, pittore naif e immaginifico che dipingeva tigri, gorilla, leoni e giaguari vivendo negli sconfinati pioppeti delle golene del Po.
Una vita di durezze che è allo stesso tempo una fiaba: la storia di un bambino solo ed emarginato che trovò nella pittura una forma di riscatto per esprimersi e farsi amare dal mondo.
Le straordinarie vicende che hanno caratterizzato la vita di Ligabue offrono un importante spunto di riflessione sul valore della “diversità”. Ogni persona ha una specificità preziosa che, al di là delle apparenze, può essere un dono per l’intera collettività.
Le riprese del film inizieranno a maggio 2018 e si svolgeranno prevalentemente nella provincia di Reggio Emilia e ripercorreranno i luoghi in cui il grande pittore emiliano trascorse gran parte della sua vita.
Il ruolo di Antonio Ligabue sarà interpretato dal pluripremiato Elio Germano.
Palomar, in corrispondenza del primo progetto cinematografico che interesserà direttamente il territorio reggiano, sta elaborando un percorso - d'intesa con la Regione Emilia-Romagna e con le Istituzioni locali di Reggio Emilia - finalizzato a creare una propria unità operativa locale, con l'obiettivo di dare continuità alla propria azione produttiva dei prossimi anni nella regione.
Entro la prossima estate, infatti, Palomar ha in programma di insediare a Reggio Emilia una propria unità produttiva all’interno del Tecnopolo per la ricerca industriale, attorno al quale si sta sviluppando il Parco Innovazione, il progetto di trasformazione della storica area industriale dismessa delle Ex Officine Reggiane nel primo polo europeo di carattere scientifico-tecnologico-umanistico al servizio delle imprese e della ricerca.
“Una storia, una vita, un territorio. Un progetto quello in produzione che porta nel mondo l’Emilia-Romagna, contribuendo ad alimentare interessi culturali e turistici e ad aumentare l’attrattività del nostro territorio. Non possiamo che apprezzare - sostiene l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi - l’interesse di Palomar ad insediarsi in uno dei nostri luoghi dedicati all'innovazione a dimostrazione dell’attrattività del nostro territorio ed al costante investimento nell'ecosistema regionale dell'innovazione. Un investimento che avrà ricadute positive in termini di sviluppo delle filiere e di occupazione”.
“Per il nostro territorio – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti - significa avere la possibilità di aprirci a nuove potenzialità, in linea con l’impegno a fare della cultura e della creatività “produttori” di sviluppo. Si tratta di un impegno preciso di questa Amministrazione regionale che ha aumentato i fondi destinati alla cultura, dimostrando una forte attenzione sia alla filiera produttiva del cinema e dell’audiovisivo, sia a quella delle produzioni musicali, queste ultime oggetto della nuova legge regionale che approveremo nei prossimi giorni”.
“Il Comune di Reggio Emilia – dichiara il sindaco Luca Vecchi - saluta con grande soddisfazione l'approdo di Palomar - eccellenza italiana nell'industria cinematografica, televisiva e nel settore della produzione di audiovisivi - al Parco Innovazione delle ex Reggiane, storica fabbrica manufatturiera del Novecento che sta rinascendo a nuova vita e sta via via sempre più diventando il fulcro della ricerca e dello sviluppo in molti campi, proiettandosi nel futuro. Reggio ha compiuto una scelta ben precisa: mettere la cultura al centro delle proprie politiche pubbliche e delle proprie scelte amministrative. Riteniamo che l'innovazione - in ogni campo: dalla produzione industriale, all'agricoltura e al cibo; dallo sviluppo del territorio urbano, alle scelte sul welfare e in campo sociale - debba essere guidata dal sapere, dal talento e dal confronto continuo fra le migliori esperienze europee. In questo senso Palomar porta a Reggio Emilia un know-how di successo apprezzato da tutti; accanto agli spazi che farà vivere troveranno la loro nuova casa altre aziende eccellenti, con laboratori ad alto valore scientifico, centri di sperimentazione, alcune fra le migliori esperienze formative del nostro territorio e numerose altre realtà di rilievo. È, questo, il segno tangibile che davvero una nuova città sta nascendo, e Reggio Emilia è felice ed orgogliosa che Palomar abbia deciso di farne parte”.
“Il Parco Innovazione di Reggio Emilia – sottolinea Luca Torri, AD della Società di Trasformazione Urbana “Reggiane”, braccio operativo delle politiche di innovazione della città - è il primo polo scientifico-umanistico, che aggrega soggetti pubblici e privati, laboratori di ricerca industriale e centri per l’innovazione, che vogliono crescere attraverso lo scambio e la condivisione di conoscenza. È quella che oggi si chiama “open innovation”, innovazione aperta, cioè l’innovazione realizzata attraverso la contaminazione tra saperi d'impresa, mondo della ricerca e della formazione. Per noi è molto importante attrarre anche le aziende come Palomar, che possono concretamente allargare la visione di innovazione alla dimensione culturale e creativa. Il Parco Innovazione è proprio questo: un luogo dove trovare strutture e competenze in grado di garantire la competitività delle imprese attraverso l’innovazione”.