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Torino Violenta, film cult del 1977 scritto e diretto dal Carlo Ausino avrà il suo remake: la regia del nuovo lungometraggio è stata affidata a Luca Canale Brucculeri, regista torinese con all’attivo due lungometraggi distribuiti su Amazon Prime Video USA e UK. Il remake prenderà spunto dal soggetto originale di Ausino, diverso in molteplici punti rispetto al film originale del 1977. “Sono felice di potermi dedicare nuovamente al cinema di genere e di poter girare a Torino, la città che amo. Stiamo lavorando alla sceneggiatura basandoci sugli appunti e sugli scritti di Carlo Ausino che abbiamo ritrovato: per me è un’esperienza nuova e bellissima e spero di poter rendere omaggio al grande Artista che è stato”, dice il regista.
Il remake è l’ultimo tassello di un progetto molto più grande dedicato al regista scomparso nel novembre del 2020: un percorso culturale che comprende la digitalizzazione del film originale, una mostra dedicata al regista e un libro. Il progetto cross-mediale è curato dalla nipote di Ausino, Silvia Donatiello e dal giornalista Fabrizio Vespa che supervisioneranno anche la sceneggiatura del remake. A curare la produzione esecutiva del film sarà LMC Vision snc, società di produzione torinese, mentre il ventaglio produttivo del film è ancora in fase di definizione.
«Abbiamo a disposizione tutto il materiale conservato che spazia dai manifesti, ai memorabilia, alle sceneggiature e pellicole originali. L’idea è di creare una mostra che non sia solamente incentrata su di lui ma sulla Torino che ha saputo raccontare così bene nei suoi film e con le sue fotografie.» dice Silvia Donatiello. « Quello che colpisce ancora a distanza di tempo di Torino Violenta è probabilmente il suo carattere enciclopedico, nel senso di un’opera in cui lo spirito visionario di Ausino ha cercato di concentrare in uno solo mille generi diversi, dal classico thriller al giallo, fino all’horror da fumetto mescolato ai classici del noir americano. Che poi la critica o chi per essa abbia coniato la definizione di “poliziottesco” poco conta. Di fatto ciò che aveva in mente “Carlitos”, come lo chiamavano i suoi intimi, era quello di scuotere lo spettatore “con ogni mezzo necessario” come avrebbe detto qualche suo coevo, nonostante i mezzi dell’epoca, tecnici ed economici, fossero quelli del cinema forgiato dai grandi artigiani della celluloide, artisti coraggiosi ed avventurieri del grande schermo che tutt’ora offrono il loro bacino di sogni e il loro immaginario a una sponda importante di autori internazionali di grande successo», Conclude Vespa.
Di seguito la trama del film originale diretto da Carlo Ausino:
A Torino un'organizzazione composta da alcune famiglie di mafiosi di origine meridionale e da delinquenti francesi commette efferate rapine e conduce studentesse minorenni sulla via della prostituzione, irretendo tali ragazze con l'uso di droghe pesanti alle feste, violenza sessuale e successivi ricatti con foto compromettenti. Contro questo losco traffico combatte il commissario Ugo Moretti. In questa lotta per la giustizia compare un assassino misterioso che uccide scientificamente i mafiosi. Le morti vengono interpretate dai clan che si spartiscono il dominio della città come una lotta intestina fomentata dai francesi, ed inizia così una guerra criminale tra le due fazioni. Il misterioso killer altri non è però che il commissario Moretti. Questi, vistosi scoperto dal collega Danieli, che gli rinfaccia l'uso della violenza minacciando di denunciarlo, cerca allora di uccidere il poliziotto per ottenerne il silenzio e continuare la sua attività di giustiziere. L'esito finale sarà invece la sua morte per mano del poliziotto, mentre nel frattempo le due bande vengono sgominate.