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Adoration directed by Fabrice du Welz
Quinta giornata della XXIV edizione del Tertio Millennio Film Fest (TMFF), il festival del dialogo interculturale e interreligioso organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. Traendo spunto da una citazione del poeta Friedrich Hölderlin, lo storico festival della Fondazione – nato nel 1997 per volere di Papa Giovanni Paolo II – propone una lettura dell’attualità partendo da “ciò che salva”, cercando nella filmografia contemporanea non il lamento del presente ma spunti di ripresa, di salvezza, per individui e comunità.
Disponibile fino al 2 marzo su MYmovies, il Festival propone oggi la visione di Adoration (Francia/Belgio, 2019), diretto da Fabrice du Welz.
Paul è un adolescente solitario che vive con sua madre nella clinica psichiatrica dove lei lavora come infermiera. Quando incontra Gloria, una nuova paziente dell’istituto sua coetanea, tanto problematica quanto solare, Paul se ne innamora follemente e decide di fuggire con lei, lontano dal mondo degli adulti. Dopo “Alleluja”, un viaggio nelle zone oscure di una coppia, Fabrice du Welz torna ancora una volta a narrare le conseguenze di un’ossessione amorosa. Lo fa attraverso l’epopea di due ragazzi in fuga per realizzare un sogno di libertà. Immagini toccate dalla grazia di una profonda tenerezza si alternano a momenti di fortissima tensione. Girato in un 16 mm che lascia affiorare la densità terrigna del racconto, un film pieno di compassione e dolcezza che sta addosso ai suoi eroi, belli e dannati.
Due adolescenti e l’amore. Anzi, l’adorazione. Una forma assoluta di trasporto come solo durante l’adolescenza è dato conoscere. Un legame totale e inscalfibile lega il timido Paul e Gloria: lui è il figlio di una psichiatra che lavora in una clinica isolata, lei una ragazzina costretta contro la propria volontà a un’esistenza da paziente reclusa. Il loro è un incontro inevitabile del quale sarebbe irresponsabile raccontare di più, il film del belga Fabrice du Welz è infatti di quelli che si devono scoprire piano piano, lasciando che evoluzioni narrative e immagini perfettamente costruite invadano mente cuore e occhi. Terzo e ultimo capitolo di quella che l’autore definisce “trilogia delle Ardenne” insieme a Calvaire (2004) e ad Alleluia (2014), Adoration è un’ode all’amore adolescenziale e insieme un’analisi puntuale dei tumulti che regnano nella testa e nell’anima dei teenagers di ogni latitudine. Amore e desiderio di annientarsi uno nell’altro trovano la loro plastica rappresentazione non solo nelle azioni dei due protagonisti, ma in special modo nell’universo a tratti reale e a tratti onirico che attraversano. Un viaggio all’interno dei sentimenti e della mente che prende corpo in inquadrature alienate, in immagini struggenti, in raffigurazioni oniriche. Un mondo in cui gli adulti, anche quelli più comprensivi, sono percepiti come nemici. E dove alla fine a prevalere è uno sguardo fanciullo, destinato inevitabilmente a corrompersi nell’impatto con la vita adulta. Per il momento, tuttavia, Paul e Gloria viaggiano in una direzione comune, alla ricerca difficile di se stessi e di ciò che può renderli felici. Percorso facile, in verità spesso accidentato e pericoloso. Adoration deve molto anche alla presenza dei due giovani protagonisti Fantine Harduin e Thomas Gioria, entrambi perfetti nel rendere turbamenti, perplessità, inquietudine, amore, paura, dolore e cattiveria. Un coacervo di emozioni alle quali i due ragazzi non si sottraggono, affamati di esperienze e di passioni. Se la recitazione è di livello, non meno rimarchevoli regia e sceneggiatura, quest’ultima firmata anche dal regista. Che, non vi è dubbio, conferma di possedere grandi doti di metteur en scène oltre che di indagatore dell’animo umano. (Angela Prudenzi)
Disponibilità: dalle 11:00 di sabato 27 febbraio fino alle 11:00 di lunedì 01 marzo.
Per quanto riguarda il concorso dei cortometraggi, invece, il titolo della giornata è Dear Mr. Burton (Gran Bretagna, 2020) di Maj Jukic.
Dear Mr BurtonL’adolescente Tim Malloy spende la maggior parte della sua triste vita chiuso in un mondo fatto di orrendi mostri e storie grottesche. Riuscirà, Hermione Bloom, a entrare negli incubi di Tim che spaziano tra Lovecraft ed Edgar Allan Poe? Una dolce e bizzarra lettera d'amore, dedicata ai mondi creati da Tim Burton, che unisce live action ad animazioni in stop-motion.