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“Parlo delle conseguenze della mascolinità”, dice il regista sloveno Darko Stante che nell’ambito del Med Film Festival ha presentato la sua opera prima dal titolo Consequences (Posledice).
La storia è quella di un adolescente di nome Andrej (Matej Zemljic) che viene mandato in un centro di detenzione giovanile perché: “si rifiuta di studiare e non dà retta ai suoi genitori”. Lì la sua giornata ha delle regole fisse: alle 7 del mattino ci si alza, alle 7 e 30 si fa colazione e nel pomeriggio si ha la lezione in officina. Ma lì è anche il luogo dove conoscerà il piccolo boss del gruppo, che lo condurrà verso la delinquenza, e si troverà sempre più all’interno di una gang i cui unici valori sono quelli della mascolinità e della violenza.
Cosa si può fare contro il bullismo? “Il problema del bullismo sono i genitori perché loro non trasmettono i valori ai figli e non gli dedicano abbastanza tempo pensando che cresceranno da soli con la scuola e la società- dice il regista-. Puoi essere fortunato e tuo figlio sarà un bravo ragazzo, ma allo stesso tempo potrebbe diventare uno problematico. Se tuo figlio è un bullo devi per prima cosa guardarti allo specchio e capire cosa hai fatto per lui e poi non devi avere alcuna tolleranza. I genitori sono responsabili perché è facile fare un bambino, ma è difficile tirarlo su”.
Non solo il bullismo, ma al centro di questo racconto di formazione c’è anche il tema della ricerca della propria identità sessuale. Il protagonista infatti piano piano scoprirà di essere omosessuale.
“Nessuno parla di questo argomento nel nostro paese- spiega Darko Stante -. Si pretende che gli omosessuali non esistano. Nei centri di detenzione non ci sono persone gay, cosa impossibile. Di fatto hanno paura a dirlo. Ho pensato che fosse interessante parlare di questo e anche della tossicità della mascolinità”.
Oltre a questo si parla del pericolo della rete e dei social. “Internet e i social sono una cosa utile, ma al tempo stesso possono essere pericolosi- dice-. Dipende da come uno li usa. I genitori e le istituzioni devono spiegare ai ragazzi come usarli. A prescindere da questo, penso che i cellulari non dovrebbero essere usati fino al liceo”.
L’opera è ambientata a Lubiana, in Slovenia, e gran parte del film si svolge appunto in un centro di detenzione giovanile. “Io ho lavorato in questi centri. Conosco bene l’argomento. Quando ho trovato il protagonista e gli altri interpreti li ho portati in uno di questi centri per fargli capire come questi assistenti sociali lavorano e per vedere come si comportano. E’ stato molto importante per loro conoscere questa realtà”.
Nel frattempo Darko Stante, i cui riferimenti cinematografici per questo film sono stati i fratelli Dardenne, Ken Loach e Christian F. sta già lavorando al suo prossimo lungometraggio che sarà sulla famiglia.