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(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Credo di essere stata scelta per questo ruolo perché c'è questo desiderio di comunicare una ripartenza, una rinascita, una positività. E io sono così, il sorriso mi contraddistingue e sicuramente lo porterò sul palco del Palazzo del Cinema del Lido".
Serena Rossi parla così all'Adnkronos del suo ruolo di madrina della Mostra del Cinema di Venezia. "La pandemia è già più alle spalle dell'anno scorso. Io cerco sempre di guardare in avanti e l'orizzonte comincia a schiarirsi, le nuvole a diradarsi. Se siamo tutti bravi però", dice l'attrice che è vaccinata e dichiaratamente pro-vax e che ammette di lavorare da molte settimane al discorso con cui domani darà il via alla 78ma Mostra. Un discorso che non dimenticherà la situazione dell'Afghanistan e delle donne afghane: "Da mamma, da donna, da cittadina del mondo ho sentito il desiderio di inserire nel discorso un passaggio su questo tema", sottolinea. "È vero che siamo ad una festa però quello del Lido è un palcoscenico importante dal quale si possono lanciare anche delle riflessioni: non è giusto voltare la faccia dall'altra parte".
E d'altronde, la parola chiave del suo intervento sarà "condivisione". "Vi darò del noi - sorride - noi è una parola bellissima, soprattutto di questi tempi in cui la dimensione del noi ci è mancata moltissimo. Ci siamo resi conto ancor di più che da soli non andiamo lontano".
Serena Rossi © Anna CamerlingoQuello di madrina è un ruolo che unisce due delle sue tre passioni: la recitazione e la conduzione (la terza è il canto). "Sì - risponde - sono a mio agio davanti alla platea, anche se la platea di domani sarà particolarmente impegnativa, dal presidente Mattarella a diversi premi Oscar. Non ci voglio pensare sennò mi sento male. Ci metterò tutto il mio impegno. Ci sto lavorando da molto tempo. E ci metterò anche quella grinta e quella leggerezza che poi mi aiuta a superare anche i momenti in cui magari ho paura di non potercela fare".
Intanto, la vigilia per Serena è una "doppia festa": "Una giornata speciale perché oggi è il mio compleanno e perché inizia ufficialmente la mia avventura irripetibile di madrina. Le emozioni sono mille. Un po' di magone perché non ho mio figlio accanto né il mio compagno (l'attore Davide Devenuto, ndr.), i miei genitori che mi scrivono dei messaggi motivazionali meravigliosi, la tensione che sale perché finalmente si parte però poi ho anche tanta voglia di godermi questa esperienza fino in fondo".
Domani, fra l'altro, dovrà condurre un'apertura speciale, perché dopo la cerimonia d'apertura e il suo discorso, ci sarà, prima del film d'apertura di Pedro Almodovar, la consegna del Leone d'Oro alla carriera a Roberto Benigni: "Lui è un artista imprevedibile, chissà cosa succederà. Io sono pronta a tutto", ride.
Quanto alle sue mise per la Mostra, Serena non svela molto, tranne chi la vestirà per l'apertura: "Domani sarò in Armani Privè e poi il resto non posso dirlo, se non che cambierò parecchio ma che resterò tanto nel Made in Italy perché mi fa piacere".
Tra i registi che sono nel ricco cartellone veneziano ce ne sono tre con cui Serena spera di lavorare prima o poi: "Il primo è il regista del film d'apertura, Pedro Almodovar, che ha un modo di raccontare le donne che adoro, e poi ci sono due registi napoletani che ammiro moltissimo, Sorrentino e Martone. Ma in questa mostra c'è l'imbarazzo della scelta e tante persone e colleghi che non vedo l'ora di conoscere", conclude.