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Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire ha ottenuto il gran premio Amilcar della Giuria . Il film Fiore gemello di Laura Luchetti ha conquistato l’ Amilcar della Giuria Giovani. Gli altri riconoscimenti, sempre associati al nome dello scultore italo-francese Amilcar Zannoni, sono andati per la Giuria della Critica a La terra dell’abbastanza dei Fratelli D’Innocenzo, il Premio del Pubblico ed una Menzione Speciale a Il Bene mio di Pippo Mezzapesa, quello degli Esercenti di sale francesi a Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis. Mentre Barbora Bobulova, che ha inaugurato il Festival, ha ricevuto l’annuale riconoscimento della Città riservato ad una personalità del cinema italiano.
La Giuria del Concorso ha premiato dunque all’unanimità l'opera di Letizia Lamartire prodotta da CSC Production con Rai Cinema
“per la sua profonda umanità, l’intelligenza della sceneggiatura sul tema del rapporto turbolento tra una madre e sua figlia, la giusta scelta dei suoi interpreti ed il rigore della regia. Una Mention Spéciale va riconosciuta poi al film di Pippo Mezzapesa per la forza del soggetto, la grande qualità della regia e la vivacità dell’interprete principale Sergio Rubini”.
Nelle due settimane di proiezioni ed eventi che hanno caratterizzato la 41^ edizione del Festival guidato da Antoine Compagnone e Oreste Sacchelli, sono sfilati in cartellone circa 70 titoli di cui la maggioranza inediti in Francia, con altissima affluenza di pubblico per un totale di quasi 40 mila biglietti venduti.
Il Focus di questa edizione era incentrato sulla cultura non solo cinematografica della Regione Emilia Romagna, testimoniata da numerosi lavori proposti dalla Film Commission regionale (tra i quali il vincitore Saremo giovani e bellissimi), dalla partecipazione della Cineteca di Bologna e l’omaggio a Fellini, tutti elementi sintetizzati nell’efficace locandina del festival firmata dalla giovane artista romana Alessandra Carloni.
Molto apprezzate inoltre le 2 splendide mostre fotografiche, la prima sui set di Fellini concessa dalla Cineteca di Bologna , la seconda intitolata Luoghi d’arte e dell’arte. L’Emilia Romagna si fotografa
I Direttori Compagnone e Sacchelli così ribadiscono la linea guida di questa edizione:
“La selezione dei film tendeva a riflettere per quanto possibile la rilevanza del cinema italiano, senza censure, anche e soprattutto perché gli autori, attori e temi trattati vengono molto spesso ignorati in Francia. L’interesse vero lo dimostra invece l’adesione del pubblico sempre più giovane e internazionale che qui in Francia arriva dai vicini Lussemburgo, Belgio e perfino Germania. Abbiamo raggiunto quasi la cifra record dello scorso anno che è stata la più rilevante nelle 40 edizioni della nostra rassegna.”
E il critico italiano Enrico Magrelli, in un passaggio della sua introduzione al catalogo, mette in evidenza che a Villerupt sfilano
“opere di autori di cinque generazioni diverse, con filmografie strutturate nel tempo e con alcuni esordi, che dialogano a distanza e che nei loro film mettono a fuoco la Storia contemporanea e quella di ieri, i fantasmi e le voci, lontani e sempre presenti, le tenerezze e le paure, gli inganni del desiderio e i sospiri, le vendette e la tentazione di imitare qualcuno diverso da quello che si è, la bontà assoluta e la dignità del lavoro, le periferie urbane e quelle più sdrucciolevoli dell’anima”.
Villerupt è una cittadina francese della Lorena al confine con il Lussemburgo, sede in passato di ferriere e miniere e caratterizzata da una forte immigrazione italiana.