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È un nuovo inizio per Giulia Louise Steigerwalt. Prima attrice (Come te nessuno mai, Paz!, Come tu mi vuoi), poi sceneggiatrice (Moglie e marito, Croce e delizia, Il campione, Marilyn ha gli occhi neri) e ora regista. E al Bif&St di Bari presenta la sua opera prima, Settembre, prodotta da Matteo Rovere per Groenlandia con Rai Cinema e che arriva dopo il cortometraggio omonimo presentato ad Alice nella Città nel 2019.
“In realtà – svela l’autrice – è nata prima la sceneggiatura del lungometraggio. Il corto, che è stato estrapolato da quella storia, si concentrava sull’episodio con i due ragazzini. Ma Matteo e Sydney Sibillia (socio di Rovere in Groenlandia, ndr) sostenevano che fosse indispensabile mettermi alla prova con un corto, per avvicinarmi ai meccanismi della regia”.
Settembre è un racconto corale, che si svolge nel mese che, secondo Steigerwalt, segna un nuovo inizio: “È una storia di ripartenze e per me, come per altre persone, l’idea dell’inizio coincide con l’avvio del ciclo scolastico”. Nell’arco di poche giornate, si toccano le vite di alcuni personaggi in una Roma calda e periferica.
C’è Sergio, che “insegna” alla compagna di scuola Maria (Margherita Rebeggiani) i segreti della sessualità, dato che lei deve farlo per la prima volta con un amico di Sergio (Luca Nozzoli). C’è la mamma di quest’ultimo, Francesca (Barbara Ronchi), sconvolta da una notizia medica e trascurata dal marito (Andrea Sartoretti), che si avvicina all’amica Deborah (Thony). E c’è il medico di Francesca, Guglielmo (Fabrizio Bentivoglio), divorziato e apatico, che si intrattiene di notte con Ana (Tesa Litvan), una prostituta che gli confida di essersi invaghita del panettiere.
Fabrizio Bentivoglio e Barbara Ronchi © Francesca Fago“Mi sono ispirata – spiega la regista – a una serie di storie reali. Quella degli adolescenti parte dai racconti della sorellina di una mia amica su cosa accadeva nei bagni della scuola: noi eravamo sconvolte, ma ero interessata a riflettere sull’attrito contemporaneo tra la praticità con cui i ragazzi affrontano questi temi e l’universalità dei sentimenti. È vero, hanno un facile accesso a contenuti sessuali, ma in fondo ci sono sempre i sentimenti, le emozioni, gli imbarazzi in cui tutti possiamo riconoscerci”.
“L’episodio di Francesca – continua – mi è stato raccontato da un amico piuttosto scioccato. Io l’ho trovato molto divertente, anche perché capisco quanto possa turbare gli uomini. Invece quello di Guglielmo nasce dall’idea che in una città grande come Roma spesso ci dimentichiamo delle ragazze che lavorano in strada, molto spesso sfruttate. Sono storie che si toccano appena ma si influenzano reciprocamente, unite dall’autenticità dei sentimenti: ci sono personaggi incastrati in vite che non desideravano, che non sanno come andare avanti e si risvegliano”.
Soddisfatto il produttore Rovere: “È un progetto che arriva da lontano, un punto d’arrivo e di partenza anche per Lynne, la struttura editoriale di Groenlandia che si occupa dei film diretti da donne. Già nel corto Giulia aveva dimostrato una capacità registica che si affianca al suo netto talento di scrittura. Come sceneggiatrice sa trovare un equilibrio tra la formazione americana in fase di drammaturgia e l’attenzione calorosa ai personaggi. E come regista sa essere sofisticata e complessa: c’è una scelta delle immagini molto variegata che rendono il film moderno e contemporaneo”.
Barbara Ronchi e Thony ©Francesca Fago“Volevo fare un film profondamente italiano – svela Steigerwalt – senza discostarmi dalla cultura che sta alla base di questa storia. Ma sono anche fan dei dramedy indie come Little Miss Sunshine, Juno, Lady Bird: mi piace quell’equilibrio tra leggerezza e profondità. E mi interessava raccontare questo mondo con empatia, esaltando i piccoli difetti dei personaggi: l’imperfezione è meravigliosa, la fragilità è la grande forza delle persone”.
Settembre sarà in sala dal 5 maggio con 01 Distribution.