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Dal 30 marzo al 4 aprile 2022, torna in Italia RENDEZ-VOUS, il festival dedicato al CINEMA FRANCESE.
La kermesse, giunta alla sua XII edizione, apre i battenti, come ogni anno, a Roma, al Cinema Nuovo Sacher, dove sono accolti film e ospiti della rassegna. Il viaggio, partito dalla Capitale, fa poi tappa, con sezioni speciali e ospiti, alla Cineteca di Bologna, al Cinema Massimo di Torino e all’Institut Français di Napoli.
Il più prestigioso evento cinematografico italiano dedicato al cinema francese nasce da un'iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, è realizzato dall’Institut français Italia, co-organizzato con Unifrance, ente di promozione del cinema e dell’audiovisivo francese nel mondo. Il responsabile del progetto è Benoît Blanchard e la direzione artistica affidata a Vanessa Tonnini.
La XII edizione si presenta all’insegna di cineasti iconici, dal percorso atipico, veri e propri outsider che si sono imposti per uno stile singolare e personalissimo che ha fatto scuola nel cinema francese. Ecco svelati i primi nomi: ARNAUD DESPLECHIN, LAURENT CANTET, STÉPHANE BRIZÉ.
ARNAUD DESPLECHIN torna a Rendez-vous per presentare al pubblico italiano - il 2 aprile al Cinema Nuovo Sacher - TROMPERIE | INGANNO, il suo ultimo lungometraggio che mette in scena il libro omonimo di Philip Roth, scrittore di cui il cineasta è grande ammiratore.
Ad accompagnare il regista, ospite affezionato della rassegna, sarà EMMANUELLE DEVOS, musa e volto di tanto cinema di Desplechin, una delle interpreti, insieme a Denis Podalydès, Léa Seydoux, Anouk Grinberg, Rebecca Marder, del cast stellare di questo undicesimo lungometraggio. Con questo film, girato in piena pandemia, Desplechin, il ciné-fils non ortodosso del cinema d’Oltralpe, scrive un nuovo intenso capitolo della sua filmografia, un tributo all’amore che non perde di vista il potere delle parole e la sensualità. Perché per Desplechin il cinema è radiografia esistenziale e sentimentale, un modo di esorcizzare la morte: come dire raccontare per esistere.
TROMPERIE | INGANNO | sinossi | Nella Londra del 1987, il famoso scrittore americano Philip (Denis Podalydès) "esiliato" nella City con la moglie, incontra regolarmente l'amante inglese – interpretata da Léa Seydoux - nel suo studio, diventato il loro rifugio e nascondiglio. I due fanno l'amore, litigano e parlano di tutto durante i loro dialoghi tra amanti: di donne, sesso, letteratura, morte, antisemitismo, fedeltà e infedeltà. Dal romanzo Inganno di Philip Roth, un adattamento sensuale ed elegante, di sopraffina intelligenza, sull'intreccio tra arte e vita "cruda" e sui misteriosi recessi del desiderio.
Il film, distribuito in Italia da NOMAD No.Mad Entertainment, uscirà nelle sale italiane il 21 aprile 2022.
Ritorna a Rendez-vous anche LAURENT CANTET che presenta a Roma il 1 aprile al Cinema Nuovo Sacher il suo ottavo lungometraggio: ARTHUR RAMBO.
Il nuovo film del regista Palma d’Oro al Festival di Cannes, racconta ascesa, gloria e caduta di un giovane scrittore militante, ai tempi dei social. Ispirato a una storia vera, e interpretato da Rabah Nait Oufella (che era un adolescente quando ha fatto parte del film La classe), il film si pone pienamente nel solco del cinema sociale del cineasta francese abituato a osservare la società negli occhi, senza moralismi, cercando di indagare il mondo moderno in tutta la sua complessità. Cantet non solo ritrova i suoi temi favoriti, la forza del gruppo e dell’amicizia, le illusioni perdute, ma rinnova la questione politica e la dialettica tra individuo e gruppo, ponendole nel perimetro astratto e pericoloso del mondo dei social.
ARTHUR RAMBO | sinossi | Karim D. è il fenomeno del momento: un giovane romanziere alla moda che viene dalla banlieue, simbolo della Francia multiculturale e icona dell'antirazzismo. Nonostante sia coccolato e protetto da giornali e televisioni, Karim finisce in un tritacarne mediatico quando qualcuno riesuma vecchi tweet antisemiti, omofobi e misogini che ha postato con lo pseudonimo di Arthur Rambo. Ispirato al caso di Mehdi Meklat, l'ottavo lungometraggio di Cantet affronta la questione dell'identità fornendo un'implacabile testimonianza della violenza dei meccanismi dei social.
Il film, distribuito in Italia da KITCHEN FILM , uscirà nelle sale italiane il 28 aprile 2022.
Ancora cinema sociale e militante quello di STÉPHANE BRIZÉ che presenta a Roma venerdì 1 aprile al Cinema Nuovo Sacher: UN AUTRE MONDE | UN ALTRO MONDO, in Concorso alla Mostra di Venezia 78.
Nell’ultimo capitolo della trilogia dedicata al mondo del lavoro (dopo La legge del mercato e In guerra) Brizé porta in scena il ricatto dell’economia globalizzata, la deriva dell’ultra liberalismo, interrogandosi sulla questione della scelta e della responsabilità. In nove lungometraggi, il cineasta si è imposto con un cinema politico, asciutto, che affonda le sue radici nel reale, con un taglio naturalistico e insieme profondamente umano. Per questo ultimo emozionante ritratto ritrova il sodalizio con Vincent Lindon e SANDRINE KIBERLAIN. L’attrice sarà presente a Roma.
UN AUTRE MONDE | UN ALTRO MONDO | sinossi | Philippe Lesmele è un manager in crisi profonda: sta divorziando dalla moglie e si è fatto inghiottire dalle pressioni del lavoro. Con le spalle al muro, non sa più come rispondere alle pressanti richieste dei suoi superiori. Ieri volevano un dirigente, oggi un esecutore del loro piano di licenziamenti: il punto di rottura è ormai imminente. Dopo La legge del mercato e In guerra, Brizé chiude la trilogia sul lavoro con un tagliente dramma politico-sociale sulla crisi terminale del capitalismo e la solitudine di un uomo che non è più disposto a rinunciare alla sua libertà.
Il film distribuito in Italia da MOVIES INSPIRED uscirà nelle sale italiane il 1 aprile 2022.
Bio Registi
Arnaud Desplechin | bio | Nato a Roubaix nel 1960, scrittore, giornalista, sceneggiatore, Arnaud Desplechin reinventa il cinema francese negli anni Novanta con film quali La Vie des morts (1991), La Sentinelle (1992) e Comment je me suis disputé... (ma vie sexuelle) (1996). Desplechin entra negli anni Zero con altri lavori minimalisti, poetici e sprezzanti come Esther Kahn (2000, dal romanzo di Arthur Symons), Léo en jouant “Dans la compagnie des hommes” (2003, dalla pièce di Edward Bond), I re e la regina (2004) e il grande successo di critica e pubblico Racconto di Natale (2008). Nel 2013 dirige il suo primo film statunitense, Jimmy P., interpretato da Benicio Del Toro e dal suo attore feticcio Mathieu Amalric. Torna in Francia per realizzare I miei giorni più belli (2015) e I fantasmi di Ismaël, film d'apertura di Cannes 2017. Sulla Croisette torna nel 2019 in Competizione con Roubaix, une lumière, un noir pluripremiato dedicato alla sua città di origine. Tromperie è il suo ultimo lungometraggio, presentato a Cannes nel 2021 nella nuova sezione Cannes Première.
Laurent Cantet | bio | Con sei lungometraggi e una manciata di corti, Laurent Cantet è oggi un autore consacrato dalla critica, più volte premiato nei festival e amato dal pubblico. Nato nel 1961 a Melle, studia all’IDHEC e diventa assistente di Marcel Ophüls per Veillées d’armes (1994), lo stesso anno realizza il suo primo cortometraggio, Tous à la Manif. Nel 1999 è la volta di Ressources humaines, premio César per la migliore opera prima. È il film della consacrazione. Realismo e finzione sono in perfetto equilibrio nella vicenda di Frank, neolaureato assunto nella fabbrica dove il padre lavora come operaio. Segue il film L’Emploi du temps, premiato con il Leone dell’anno alla Mostra di Venezia 2001. Nel 2005 Vers le Sud racconta di donne in fuga, alla ricerca di amore e tenerezza sulle spiagge di Port-au-Prince. La Palma d’Oro arriva nel 2008 con Entre les murs, l’esperienza di un giovane professore (François Bégaudeau, che del film ha curato la sceneggiatura, tratta dal suo romanzo autobiografico) in una difficile scuola periferica parigina. Dopo il collettivo 7 Days in Havana, tocca al film Foxfire cambiare ancora registro: una gang al femminile nell’America degli Anni 50. Nel 2014, gira a Cuba Retour à Ithaque, il film che racconta le illusioni perdute di una generazione, presentato alla Mostra di Venezia. Nel 2017 il ritorno sulla Croisette, categoria Un Certain Regard, con L’atelier, co-sceneggiato con Robin Campillo, che riprende il cinema sociale del regista. Arthur Rambo è il suo ultimo lungometraggio ed è stato presentato al 46° Festival di Toronto.
Stéphane Brizé | bio | Stéphane Brizé, nasce a Rennes 1966. Grazie ai suoi studi di elettronica si avvicina al mondo della televisione e del cinema. Il primo lungometraggio Le Bleu de villes (1999), presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, ottiene il premio Michel d’Ornano per la migliore sceneggiatura.
È con il film Je ne suis pas là pour être aimé (2005) che raggiunge il successo di pubblico, raccontando la vita di un uomo senza sentimenti che si apre a poco a poco al mondo attraverso il tango. Ottiene il César del migliore adattamento con il dramma sentimentale Mademoiselle Chambon (2010), interpretato da Sandrine Kiberlain e Vincent Lindon che diventa il suo attore feticcio. Ritroviamo Lindon protagonista di Quelques heures de printemps, un intenso ritratto di un rapporto madre figlio. La legge del mercato (2015), un film sociale, dal forte realismo, accolto con grande attenzione da pubblico e critica, è il primo capitolo della trilogia dedicata al mondo del lavoro, cui segue In guerra (2018) e Un autre monde, presentato in Concorso alla 78° Mostra del cinema di Venezia, con Lindon sempre al centro della scena.
Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.