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La Fondazione Ente dello Spettacolo e la Rivista del Cinematografo, con il Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, conferiscono il Premio Bresson 2020, giunto quest’anno alla sua ventunesima edizione, a Pupi Avati. Il regista riceverà il prestigioso riconoscimento in occasione della 77° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, mercoledì 9 settembre, alle ore 12, presso lo Spazio FEdS al Lido di Venezia (Sala Tropicana 1, Hotel Excelsior).
Regista, scrittore e produttore cinematografico, Pupi Avati è tra i maestri più prolifici ed eclettici del panorama cinematografico nazionale, capace in oltre cinquant’anni di carriera di cimentarsi con generi e registri espressivi diversi, dall'horror alla commedia familiare, dall'autobiografia al dramma storico, rivisitati con il diaframma di uno sguardo sempre lucido, capace di penetrare i sentimenti nascosti e le pulsioni più inconfessabili degli esseri umani.
Pupi Avati - Foto Margherita BagnaraAd accomunare opere diversissime quali La casa dalle finestre che ridono (1976) e Regalo di Natale (1986), Magnificat (1993) e Il cuore altrove (2003), Jazz band (1978) e Il papà di Giovanna (2008), Le strelle nel fosso (1979) e Il signor diavolo (2019) è il desiderio di raccontare luci e ombre del mondo evocato, che si tratti della provincia emiliana o di un passato dolce e rimpianto, delle peripezie familiari e di quelle dell’anima. La filmografia di Pupi Avati è un inesauribile lavoro di educazione allo sguardo, in grado di modificare la realtà osservata, di rinnovarla e fecondare l’immaginazione, affinché possa scorgere la grazia dell’ombra delle cose.
Istituito nel 2000, il Premio Robert Bresson è il riconoscimento di Fondazione Ente dello Spettacolo all’opera cinematografica di quel regista che con i suoi film indaga le dimensioni più autentiche dell’Uomo, la ricerca del senso e l’apertura allo spirituale. Nelle passate edizioni il premio è stato attribuito, tra gli altri, a Giuseppe Tornatore, Manoel de Oliveira, Theo Angelopoulos, Wim Wenders, Aleksandr Sokurov, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Ken Loach, Gianni Amelio, Liliana Cavani e Lucrecia Martel.