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"Questo progetto fin dall’inizio presentava una difficoltà: come conciliare con l’essenza del cinema, che è prima d’ogni cosa fatta di immagini in movimento, le tante voci di una radio? Prima di
tutto ho dovuto scegliere, selezionare tra queste tante voci, che avrebbero meritato una serie tv di almeno dieci puntate; per poi accompagnare quelle voci stesse con le immagini giuste, pregnanti ma non invasive".
Gianfranco Pannone presenta alla Festa di Roma (nella sezione Omaggi) Onde radicali, documentario che attraverso le voci storiche di Radio Radicale racconta e fa rivivere l’avventura giornalistica e politica cominciata nel 1976.
Il_regista_Gianfranco_PannoneProdotto da Mario Mazzarotto con Movimento Film e Ganesh Produzioni, realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, il documentario ruota intorno a fatti di cronaca che lasciarono il segno nel Paese e dei quali Radio Radicale fu protagonista e testimone diretta: l'uccisione di Giorgiana Masi durante una manifestazione promossa di radicali nel 1977, il rapimento e la liberazione del giudice Giovanni D'Urso, l'arresto e la gogna giudiziaria subita da Enzo Tortora, l'uccisione del corrispondente della radio in Cecenia Antonio Russo.
Senza dimenticare Le 72 Ore di Pannella: durante la campagna elettorale del 1976, Marco Pannella, insieme all’allora direttore Pino Pietrolucci, è protagonista di un filo diretto con gli ascoltatori che dura 72 ore di seguito. E che Radio Radicale, dal 1982, trasmette solo musiche tratte da messe da requiem: Mozart, Verdi e Fauré. La decisione fu presa da Pannella nel 1982, in occasione della campagna per la lotta alla fame nel mondo, e non è stata mai più revocata.
Archivio Radio Radicale"E’ stato emozionante realizzare Onde radicali, con la complicità dei due co-autori, Marco Dell’Omo e Simonetta Dezi. Da ragazzo ho frequentato i radicali, vivi, coraggiosi e un po’ folli; la stessa “follia” che vedo in questa radio unica al mondo che tanto deve a Marco Pannella e a Massimo Bordin. Ho incontrato sulla mia strada dei magnifici testimoni, da Paolo Vigevano a Marco Taradash… ma sono anche le voci che arrivano dall’archivio della radio a giungermi moderne; oltre a quelle di Pannella e Bordin, la voce di Leonardo Sciascia, per esempio, coscienza critica di un’Italia bella e possibile", dice ancora Pannone, che per realizzare la simbiosi tra i contributi sonori e l'immagine, spiega: "Il repertorio visivo (della Rai, dell’Aamod, del Luce e della galassia radicale) è stato importante, ma se utilizzato in abbondanza avrebbe fagocitato i frammenti sonori scelti da me con i due co-autori. E allora, con il direttore della fotografia Tarek Ben Abdallah, ho pensato bene di affidarmi ad alcune significative immagini di Roma (dove si svolge gran parte della vicenda di Radio Radicale) riprese dal drone; immagini che creano una distanza d’ascolto senza distrarre troppo lo spettatore dalle voci della radio. A queste immagini che accompagnano i suoni radiofonici, ho poi affiancato, con l’aiuto della montatrice Erika Manoni, altre voci, quelle degli intervistati che hanno vissuto fin dall’inizio l’evolversi della radio".
Dopo la presentazione alla Festa di Roma, il documentario andrà in onda il 2 novembre alle 21.15 su Sky Documentaries, disponibile On Demand e in streaming su NOW.