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Dopo la rivoluzionaria edizione digitale della scorsa estate, il Far East Film Festival di Udine torna alle origini. Compatibilmente, non serve neppure sottolinearlo, con le dinamiche, le priorità e le regole dell’emergenza sanitaria.
Dall’11 al 19 giugno, dunque, il Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” riaprirà le porte al meglio del cinema popolare asiatico. E riaprirà le porte all’Oriente anche la seconda sede storica del festival: il cinema Visionario, fresco di restauro e di ampliamento.
Se la dimensione puramente “festivaliera” prevarrà sulla dimensione “internettiana”, l’attesissimo FEFF 23 non rinuncerà comunque al suo perimetro online: gli organizzatori metteranno a frutto l’esperienza maturata nel 2020, quando la pandemia richiese una totale riscrittura del modello, delle formule e delle strategie editoriali del Far East Film.
Insomma: possiamo innescare ufficialmente il conto alla rovescia per una nuova, preziosa e (di certo) avventurosa full immersion nel cuore dell’Asia cinematografica: Hong Kong, Cina, Taiwan, Corea del Sud, Giappone, Filippine, Singapore, Indonesia e Malesia!
Un annuncio che il FEFF 23 ha scelto di abbinare a una splendida illustrazione di Martina Sobacchi: un frame di In the Mood for Love. Una storia d’amore leggendaria, quella raccontata da Wong Kar Wai, per una storia d’amore, quella tra il FEFF e il proprio pubblico, che dura dal 1999!
Del resto, chi frequenta i festival (e chi i festival li organizza) lo sa bene: i festival sono uno stato d’animo. Sono prima di tutto uno stato d’animo! Un colore, un sentimento. Un’affinità. Qualcosa dentro cui ci si riconosce e grazie a cui ci si sceglie. È una questione di mood, appunto. E In the Mood for FEFF non può che rappresentare il claim perfetto per lanciare il capitolo numero 23! (Soprattutto perché In the Mood for Love uscirà con il marchio Tucker Film nelle sale italiane non appena quest’ultime riaccenderanno gli schermi!).
Assieme al FEFF, ovviamente, ritroveremo il FEFF Campus, la scuola di giornalismo per giovani talenti capitanata dal veterano Mathew Scott. Dal 14 al 18 giugno ritroveremo anche Ties That Bind, il workshop di coproduzione Asia-Europa con la direzione di EAVE, e dal 16 al 18 giugno ritornerà Focus Asia, cioè l’area Industry del festival, con la sezione Far East in progress (la prima e unica piattaforma europea dedicata ai film asiatici in post-produzione), il project market e un ricco programma di webinar.
L’ultima parola sui film in competizione toccherà, come sempre, agli spettatori. Ma non è il solito modo di dire: a riprova della vena popolare del FEFF, saranno realmente gli spettatori a votare, determinando il podio e assegnando i Gelsi (prodotti da IdeaPrototipi). La proclamazione degli Audience Awards chiuderà il Festival, sabato 19 giugno, e in quell’occasione scopriremo anche il vincitore del Gelso per la migliore opera prima, scelto invece da una giuria internazionale.