“Da piccolo, quando ero a casa mia, chiudevo gli occhi, e ascoltavo il rumore della pioggia sulle lamiere. Mi immaginavo applausi scroscianti, che oggi ricevo in questa splendida sala. Sono cresciuto nella solitudine di una discarica, ma oggi non sono più solo, perché il cinema è la mia famiglia”. Così Marcello Fonte ritira il premio per il miglior attore al Festival di Cannes 2018. Roberto Benigni lo chiama sul palcoscenico con un prolungato “Marcelloooo”, che ricorda il “Robertooo” di Sophia Loren quando gli consegnò l’Oscar. Fonte si alza emozionato ed esita prima di salire sul palco: non ci crede neanche lui. "Quando stasera ho sentito il mio nome ho voluto prolungare il momento, godermelo fino in fondo". E sul regista: "Matteo Garrone mi ha guidato, è un talento unico, è sportivo, leale e segue il suo istinto. Per me è come se fosse un allenatore, ci ha guidati in questa avventura".

Invece Alice Rohrwacher riceve dalle mani di Chiara Mastroianni il premio per la miglior sceneggiatura per  Lazzaro felice, da lei stessa diretto, e interpretato dalla sorella Alba. Rohrwacher ringrazia tutti coloro che hanno creduto in “una sceneggiatura bislacca, che per fortuna è stata presa sul serio”.

 

Alice Rohrwacher - Foto Pietro Coccia

Tra gli altri, Capharnaum di Nadine Labaki ha ottenuto il Premio della Giuria. “Credo nel potere del cinema, perché fa riflettere, mostra ciò che è invisibile. Non possiamo continuare a voltare lo sguardo, dobbiamo trovare una soluzione. Dedico questo riconoscimento al mio Paese, che è quello che ha raccolto il maggior numero di rifugiati nel mondo”. Non manca anche un po' di cinefilia con Spike Lee, Grand Prix della Giuria per BlacKkKlansman, una vicenda ambientata negli anni Settanta, che punta il dito contro il razzismo e l’amministrazione Trump. “Vi chiedete che cosa sta succedendo nel mondo? Vi rispondo con un titolo: Un anno vissuto pericolosamente di Peter Weir. Stiamo vivendo un periodo oscuro, che ho voluto descrivere con questo film”.

La Palma d'oro sventola bandiera giapponese, con Shoplifters di Hirokazu Kore'eda. "La famiglia è minacciata dal mondo esterno. Dobbiamo difenderla, per il bene dei nostri figli. Il cinema è sempre il modo migliore per risvegliare gli animi".