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Andrea Segre
(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Questo è un film sulla meraviglia, sull'assurdo e sulla fragilità". Il regista Andrea Segre è protagonista con il suo nuovo film documentario 'Molecole' della serata di pre-apertura della Mostra del Cinema di Venezia. Un film realizzato nella Venezia chiusa per il coronavirus, così come segnata dal coronavirus è questa edizione della mostra: "La decisione di fare la Mostra davvero, in presenza, è meravigliosa. E sono davvero orgoglioso di partecipare e tagliare in qualche modo il nastro con la preapertura", dice Segre.
Il cui film è nato tra febbraio e aprile 2020, mentre preparava due progetti per il teatro e per il cinema: "un lavoro sull'acqua alta che mescolerà teatro e cinema e che, dopo il rinvio, dovrebbe debuttare al Teatro Goldoni di Venezia nel marzo 2021, e un film di finzione su tre fratelli pescatori di 'moeche' (i granchi verdi in fase di muta utilizzati nella cucina veneta, ndr.), che litigano perché uno di loro vuole trasformare in B&B la casa di famiglia".
MolecoleMa con l'arrivo della pandemia e delle chiusure, Segre è rimasto bloccato a Venezia, città dove è nato suo padre e dove ha già girato diversi lavori. Segre parla di un film "sgorgato", "come l’acqua", che domina il paesaggio. "Perché - spiega - Per fare un film bisogna pensarlo, scriverlo, organizzarlo, girarlo. Invece per 'Molecole' non c’è stato nulla di tutto ciò. Non mi sono nemmeno accorto di girarlo. L’ho vissuto ed è uscito da solo".
Nella laguna che si svuotava, Segre ha incontrato dei veneziani molto legati alla città: il pescatore solitario, l'esperto di acqua alta, la giovane gondoliera che normalmente insegna ai turisti a vogare e che con la laguna deserta approfitta per allenarsi per la regata storica. Ma soprattutto, ospite di una casa di famiglia, ha sfogliato l'album dei ricordi. "Anche grazie ai filmati in Super8 di mio padre".
Poi, tornato a Roma, dove vive da diversi anni, ha riguardato le immagini girate a Venezia e "tutto si è intrecciato, grazie a connessioni quasi magiche, ed ha assunto un significato che evidentemente io avevo già dato senza rendermene conto. Come le molecole, appunto, la materia di cui tutti siamo fatti, ma che non possiamo vedere", sottolinea il regista la cui voce fuori campo tiene insieme le immagini molto suggestive, valorizzate anche dalle musiche di Teho Teardo. "Piccoli elementi della materia - prosegue - che non vediamo ma che determinano l’evoluzione delle nostre vite. Spesso in modo imprevedibile. Come il virus che ha bloccato il mondo nell’inverno 2020 e che d’improvviso mi ha consegnato ad una Venezia solitaria e magica, dove senza accorgermene ho potuto rincontrare mio padre e capire cosa questa sua città fragile e potente può insegnare", confessa il regista accompagnerà il suo 'Molecole' nelle sale da giovedì 3 settembre. "In questo è importante che tutti noi sosteniamo l'esperienza della sala, come d'altronde ha deciso di fare la Mostra di Venezia. Il cinema ha un luogo principale che si chiama sala e che va messa al centro dell'esperienza dell'autore e dello spettatore. Io passo giorni e giorni ha lavorare sul colore e sul suono di un film, pensando alla sala. Altrimenti farei un'altra cosa". Per questo, Segre introdurrà in molte sale il suo film nei prossimi giorni. "In questo momento dovremmo farlo tutti: meno cene mondane per il lancio di un film e più presentazioni in sala", conclude.