(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Mi interessava entrare nella mente di questa persona, che veniva definita un padre amorevole e allo stesso tempo creava così tanto orrore e terrore". Javier Bardem ha spiegato così la decisione di interpretare, in Loving Pablo, il re del narcotraffico colombiano, già portato sul grande e piccolo schermo da diversi attori.
Il film, diretto dal regista spagnolo Fernando León De Aranoa e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia fuori concorso, è infatti tratto dal romanzo autobiografico Loving Pablo, Hating Escobar della giornalista colombiana Virginia Vallejo e racconta l’ascesa e la caduta del più temuto signore della droga al mondo, Pablo Escobar, e la sua instabile storia d’amore proprio con la Vallejo (interpretata dalla moglie di Bardem, Penelope Cruz), durante il 'regno del terrore' che dilaniò il paese.
E l'approccio originale del film è proprio qui, come hanno spiegato sia Bardem che il regista: "Io - ha detto l'attore - ho tentato di avvicinarmi il più possibile a questa contraddizione, a questo personaggio reale che è stato odiato ma anche amato da tante persone. La ragione per cui abbiamo deciso di fare questo film è proprio per indagare cosa succede quando qualcuno si innamora di una persona del genere".