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(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Non riesco più a dare giudizi sulla mia città, ma guardando Roma non mi sembra di poter dire che versi in condizioni migliori di dieci anni fa". Lo afferma Alessandro Gassmann nel corso di un incontro alla Mostra di Venezia per presentare il film Non odiare di Mauro Mancini, incalzato dalle domande dei giornalisti in vista delle prossime elezioni comunali. "Non so cosa voterò -spiega l'attore romano- non so nemmeno chi verrà opposto come candidato, ma mi sembra tutto melmoso faticoso, poco coraggioso e con poca visione verso il futuro".
E analizzando la situazione nella Capitale, Gassmann osserva: "Abbiamo avuto amministratori che a volte non hanno avuto il tempo di amministrare, a volte l’hanno fatto molto male". L'attore sottolinea poi che "vivo in centro storico, e il centro storico da sempre se la passa meglio delle periferie. La domanda che andrebbe fatta a chi vive in quelle periferie è: come vi siete trovati, come va lì?". In generale, il figlio di Vittorio Gassmann osserva che bisognerebbe occuparsi maggiormente di molti temi che -notoriamente- gli stanno particolarmente a cuore, come la "ripartenza ecosostenibile, il dramma nettezza urbana, le discariche".
Alessandro Gassmann è protagonista di Non odiare insieme a Sara Serraiocco e Luka Zunic. Il film affronta il tema dell'odio anche sui social, sui quali l'attore è molto attivo e porta avanti diverse battaglie. "L’Italia sui social si sta dimostrando simile al resto del mondo evoluto. Gli haters sono presenti nella società" e "non vanno sottovalutati, perché chi insulta o minaccia le persone dietro un pc o un telefono scatena reazioni che in questo paese possono essere molto pericolose".
"Questo Paese ha vissuto la dittatura perché ha sottovalutato il problema -spiega Gassmann- Dato che abbiamo il vantaggio di averlo già vissuto abbiamo un’arma in più, quindi sarebbe raccomandabile almeno di non essere indifferenti". E sul fatto di aver scelto di interpretare Non odiare, che affronta il tema di un medico ebreo che di fronte al dilemma interiore di salvare un uomo con ideologie naziste si tira indietro, spiega: "Un attore dopo tanti anni tende, con l’esperienza, ad avvicinarsi sempre di più all’esigenza di raccontare storie. Non solo per intrattenere ma anche e soprattutto per dire come la penso, per partecipare alla vita della società".
"Ho fatto tanti ruoli costruiti. La commedia mi diverte, in alcuni casi mi è venuta anche bene, la comicità è fatta di ritmi e può fare un buon lavoro -è l'osservazione dell'attore- ma i ruoli che si avvicinano di più alla mia persona sono questi. Penso anche a Bagno Turco, I nostri ragazzi, Caos Calmo". "Sono dunque molto contento di essere a Venezia con questo film, perché per me è importante dal punto di vista personale".