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Nasceva nel 2011 il Ca’ Foscari Short Film Festival, una sfida che il direttore artistico e organizzativo Roberta Novielli ha intrapreso insieme a un piccolo gruppo di professionisti per far nascere all’interno di una realtà ricca e variegata come quella di Ca’ Foscari quello che è stato il primo festival in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un’università. La missione, sin dall’inizio, è stata duplice e ambiziosa: da un lato portare alla ribalta la settima arte prodotta nelle scuole di cinema, dove si coltivano i talenti di domani, e, dall’altro, rappresentare un momento di formazione professionale per centinaia di cafoscarini volontari che, contribuendo a tutte le fasi dello Short, hanno aiutato a plasmare quell’atmosfera unica che anima lo storico Auditorium Santa Margherita nei quattro giorni del festival.
Dopo otto anni la strada percorsa è stata molta, ma non per questo lo Short si ferma per voltarsi indietro, anzi rilancia con una nona edizione - realizzata con la collaborazione della Fondazione di Venezia - ancora più ricca. Quella che si svolgerà dal 20 al 23 marzo prossimo promette infatti di alzare ulteriormente la qualità delle visioni, con una preselezione mai così ricca che confluirà nei 30 titoli del Concorso Internazionale, a cui si affiancheranno come di consueto programmi speciali, masterclass, omaggi e incontri con gli autori. E proprio il Concorso, cuore pulsante della manifestazione, quest’anno sembra riflettere con ancora più dolorosa consapevolezza lo stato delle cose. Molti lavori – in corso di selezione tra i cortometraggi prodotti nelle più importanti scuole di cinema del mondo - si interrogano infatti sulle migrazioni, coniugate in una molteplicità di forme: da quella a noi tragicamente più familiare delle traversate in mare, passando per profughi e clandestini di tutti i continenti, fino ad arrivare a interrogarsi sul concetto stesso di migrante e di diversità.
Per dare l’avvio a una grande edizione ci voleva quindi un grande artista e il festival è fiero di poter contare per il terzo anno di fila sul contributo di Giorgio Carpinteri, uno dei grandi padri del fumetto italiano, con una illustrazione originale che omaggia il cinema, la città di Venezia e il festival stesso. Linee futuristiche si inseguono e si intrecciano nel tratto tipico dell’artista, andando a formare personaggi e figure variegate che si sovrappongono, si mescolano, si uniscono nel nome di una diversità che è valore, ma anche accettazione. Nelle parole dell’artista stesso: “Venezia e lo Short Film Festival sono dei ‘luoghi’ sospesi tra finzione e realtà, in cui s'incontrano personaggi e persone, ciascuno con il proprio destino spettacolare e quotidiano. Il manifesto propone questo ‘luogo leggendario’, un interno accogliente e libero, crocevia di storie un po’ fuori dalle mode e dalla Storia.” Carpinteri, illustratore, fumettista e pittore, già ospite allo Short nel 2017 per un omaggio-intervista, è stato uno dei fondatori dello storico gruppo di artisti Valvoline Motorcomics, ha collaborato con tutte le principali riviste di fumetti italiane - da “Il Mago” a “Linus” – e ha pubblicato albi entrati nella storia del fumetto nazionale come il romanzo grafico Polsi sottili, mentre è dello scorso anno il suo lavoro più recente, Aquatlantic. Dal 1986 è anche direttore artistico di programmi televisivi, nonché autore di manifesti e campagne pubblicitarie.
Anche quest’anno saranno numerosi gli ospiti protagonisti di omaggi, focus, workshop e incontri che andranno a completare il quadro dei programmi speciali. Tra i nomi di punta della nona edizione c’è sicuramente il regista francese Patrice Leconte, autore di film come Il marito della parrucchiera (1990) e Ridicule (1996), La ragazza sul ponte (1999), L’uomo del treno (2003) e Confidenza troppo intime (2004), che sarà protagonista di una masterclass durante la quale presenterà anche alcuni dei suoi lavori in un imperdibile incontro col pubblico. Vincitore di Premi César, BAFTA e David di Donatello, nonché candidato all’Oscar nel 1997, Leconte è un regista eclettico che non disdegna di apparire anche davanti alla macchina da presa o di sperimentare con linguaggi e formati diversi: dal fumetto al cinema d’animazione, fino, naturalmente, al cortometraggio. In attesa dell’uscita imminente del nuovo Salauds de pauvres, il suo ultimo lavoro rimane Une heure de tranquillité (2014), una brillante commedia che nasconde un’amara riflessione sull’impossibilità, oggi, di trovare “un’ora di tranquillità” per poter godere dei piccoli piaceri della vita.
Nasce il nuovo concorso “I creativi del futuro” curato da Luca Finotti, tra i nomi di punta della scena internazionale: una sfida particolare nel segno della comunicazione breve attraverso le immagini in movimento. Una lieta conferma è invece quella dei due concorsi collaterali che accompagnano lo Short ormai da qualche anno, con la terza edizione del Music Video International Competition, concorso riservato a video musicali realizzati da studenti di università o scuole di cinema italiane e internazionali e con la sesta edizione del Premio “Olga Brunner Levi”, organizzato in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi. Rivolto agli studenti liceali di tutto il mondo, ha anch’esso come tema principale la musica, nella forma però di cortometraggi di massimo cinque minuti che mettano in risalto una prospettiva femminile, in onore della grande mecenate veneziana alla quale è intitolato il premio.
Come di consueto, il programma completo sarà svelato dal direttore artistico e organizzativo Roberta Novielli e del Prorettore alle Attività e rapporti culturali di Ateneo Flavio Gregori, nel corso della conferenza stampa programmata per il 26 febbraio p.v.