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La 73esima edizione del Festival di Cannes, prevista dal 12 al 23 maggio, è stata ufficialmente rinviata.
"In questo momento di crisi sanitaria globale, i nostri pensieri vanno alle vittime del COVID-19 ed esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che stanno combattendo la malattia" si legge nella nota ufficiale dell'organizzazione.
"Abbiamo deciso che il Festival di Cannes non potrà tenersi nelle date previste, dal 12 al 23 maggio. Stiamo prendendo in considerazione diverse opzioni al fine di preservarne lo svolgimento: la principale è un semplice rinvio, fino a fine giugno e inizio luglio 2020".
"Non appena lo sviluppo della situazione sanitaria francese e internazionale ci consentirà di valutare la reale possibilità, renderemo nota la nostra decisione, in accordo con il governo francese e il comune di Cannes, nonché con i membri del consiglio del festival, i professionisti dell'industria cinematografica e tutti i partner dell'evento".
"Nel frattempo, il Festival di Cannes supporta tutti coloro che invitano fermamente tutti a rispettare il blocco generale e chiedono di mostrare solidarietà in questi tempi difficili per il mondo intero".
Da settimane si parlava dell'impossibilità che il festival potesse avere luogo come programmato, specialmente in seguito alle misure governative sempre più restrittive. Mentre molti eventi in tutto il territorio francese sono stati sospesi o cancellati, Cannes 73 si ostinava a resistere.
In risposta ai rumors (anche d'oltreoceano), il presidente Pierre Lescure si era dichiarato "ragionevolmente ottimista" sullo svolgimento del festival nelle date previste. E il direttore artistico Thierry Fremaux aveva annunciato una conferenza stampa per il 16 aprile per comunicare la selezione dei film.
Già domenica la testata Le Point dava per assodata la sospensione, basandosi sulla dichiarazione di un membro del consiglio d'amministrazione. "Sarebbe difficile, se non impossibile, selezionare film da Cina, Corea del Sud, Iran, Italia e le altre nazioni coinvolte nell'emergenza, sapendo che i talents non possono viaggiare", sosteneva la fonte.
Thierry Fremaux e Pierre Lescure - foto di Pietro CocciaOltre ai problemi logistici legati alle restrizioni sugli assembramenti di persone, il membro del consiglio metteva in campo altri elementi, come la nota "ipersensibilità di Hollywood per le questioni di igiene". Anche gli sponsor Chopard, L'Oréal e Renault avevano espresso perplessità.
Negli ultimi giorni la situazione è radicalmente cambiata. Donald Trump ha sospeso i voli dagli Stati Uniti verso l'Europa per un tempo indefinito. La stessa Francia sta facendo i conti con la pandemia. Lunedì sera, Emmanuel Macron ha annunciato il blocco totale del Paese per quindici giorni, per combattere quella che lo stesso presidente ha definito una "guerra".
L'organizzazione del festival aveva rimandato ogni decisione al 15 aprile, un giorno prima della conferenza stampa. Chiaramente non si poteva più aspettare: al momento, un evento come il Festival di Cannes non è semplicemente pensabile.