PHOTO
Ha preso il via sabato 20 giugno la nuova edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, per la prima volta organizzata dal nuovo direttore Pedro Armocida. "Il titolo di questa edizione - spiega Armocida - è 50+1, proprio a voler sottolineare la proiezione verso il futuro di una rassegna storica per il cinema italiano, da sempre attenta a ciò che, in maniera non retorica, rappresenta davvero il nuovo nella settima arte". Il festival si chiuderà sabato 27 giugno.
Sono numerose le iniziative legate al festival che in questi giorni sta animando le strade di Pesaro, città che Pier Paolo Pasolini definì come "un luogo dello spirito". E proprio per celebrare i cinquant'anni dalla partecipazione di Pasolini alle prime tre edizioni della Mostra, quest'anno un filone del festival viene dedicato proprio al grande regista e intellettuale scomparso quaranta anni fa, nel 1975: da Accattone a La ricotta, da Porcile a Uccellacci e uccellini sono molti i film del regista riproposti a Pesaro, seguendo il filo logico del doppio titolo di questa celebrazione "Pasolini pesarese" e "Pasolini nostro contemporaneo".
Ci sono poi i titoli del concorso Pesaro Nuovo Cinema, la cui giuria, composta da studenti delle università e delle scuole di cinema, è quest'anno presieduta da Francesca Neri: finora sono stati presentati i film Paridan Az Ertafa-E Kam (A Minor Leap Down) di Hamed Rajabi e La Mujer de Los Perros di Laura Citarella e Verónica Llinás.
Una sezione particolare di questa edizione è dedicata alle opere prime dei registi italiani degli ultimi cinque anni: Esordi italiani. Gli anni Dieci al cinema (2010-2015) ha visto finora la proiezione di I primi della lista di Roan Johnson, Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, Corpo celeste di Alice Rohrwacher e L'estate di Giacomo di Alessandro Comodin.
La rassegna Because the night presenta film che raccontano le atmosfere e le storie della notte, mentre Sguardi femminili russi porta sugli schermi di Pesaro le opere di registe russe, rinnovando in chiave rosa una tradizione che da sempre lega il festival marchigiano con la cinematografia sovietica e russa. Nell'ambito di questa sezione ieri sera, in piazza del Popolo, è stato proiettato il film Do Svidanija, Mama (Goodbye Mom) di Svetlana Proskurina, già collaboratrice di Aleksandr Sokurov e vincitrice di premi internazionali: una storia sul conflitto tra dovere e desiderio, in cui viene raccontato lo sconvolgimento e la lacerazione di un equilibrio familiare in apparenza stabile.
Tanti anche gli eventi speciali già proposti: tra i tanti la proiezione in piazza di Lo squalo di Steven Spielberg a quarant'anni dall'uscita, l'incontro con il grande cineasta polacco Krzysztof Zanussi e la presentazione di una raccolta speciale di video curata da Rinaldo Censi dedicata al tema dell'isola (Lunghezze d'onda: isole, maree, superfici, fotografie), con brevi filmati, tra i vari, di Vittorio De Seta (Isole di fuoco) e Michelangelo Antonioni (Ritorno a Lisca Bianca).