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11 Minutes
L’edizione di quest’anno ospiterà inoltre la sezione speciale “Uomo e natura”. Si tratta di una sezione tematica, organizzata in collaborazione con il Krakow Film Festival, con sei documentari acclamati sia per il loro valore artistico che per la capacità di riflettere sulla sempre più urgente questione ambientale, approfondendo con sguardi diversi i molteplici rapporti che l’uomo stabilisce con il mondo che lo circonda.
Calendario:
MARTEDÌ 10 NOVEMBRE
DALLE ORE 21.00
11 MINUT (11 minutes / 11 minuti, Polonia-Irlanda 2015, 79’), di Jerzy Skolimowski
MERCOLEDÌ 11 NOVEMBRE
DALLE ORE 21.00
OSTATNIA RODZINA (The Last Family, 122’, PL 2016), di Jan P. Matuszyński
GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE
DALLE ORE 21.00
KSIĄŻĘ I DYBUK (The Prince and the Dybbuk, Polonia-Germania 2017, 82’), di Elwira Niewiera e Piotr Rosołowski
VENERDÌ 13 NOVEMBRE
DALLE ORE 21.00
GRUBA KAŚKA (Fat Kathy, Polonia 2019, 14’), di Julia Pełka
SYNDROM ZIMOWNIKÓW (The Antartic Syndrom, Polonia 2019, 73’), di Piotr Jaworski
DEMON (Polonia-Israela 2015, 90’), di Marcin Wrona
SABATO 14 NOVEMBRE
DALLE ORE 18.00
HARDA (The Tough, Polonia 2019, 14’), di Marcin Polar
WIATR. THRILLER DOKUMENTALNY (The Wind. A Documentary Thriller, Polonia-Slovacchia 2019, 75’) di Michał Bielawski
DALLE ORE 21.00
POWIDOKI (Afterimages / Il ritratto negato, Polonia 2016, 100’), di Andrzej Wajda
DOMENICA 15 NOVEMBRE
DALLE ORE 18.00
POŁĄCZĘNI (Connected, Polonia 2018, 18’), di Aleksandra Maciejczyk
TAMA (Damn, Polonia 2018, 22’), di Natalia Koniarz
DALLE ORE 21.00
BODY/CIAŁO (Body / Corpi, Polonia 2015, 89’), di Małgorzata Szumowska
LUNEDì 16 NOVEMBRE
DALLE ORE 21.00
RÓŻA (Rose, Polonia 2011, 94’), di Wojciech Smarzowski
L’ottava edizione di CiakPolska Fim Festival è organizzata da Istituto Polacco di Roma e CortoItaliaCinema, cofinanziata da Polish Film Institute e Consolato Generale della Repubblica di Polonia di Milano, in collaborazione con Cineteca di Milano e Krakow Film Festival. Partner: Trieste Film Festival, Trento Film Festival, Euganea Film Festival, Raggioverde Sottotitoli.
Le schede dei film:
11 minut | 11 MINUTI (Polonia-Irlanda 2015, 79’)
Jerzy Skolimowski
Thriller
11 minuti della vita di diversi personaggi: un marito geloso, una moglie sensuale, un regista di Hollywood, uno corriere di droga, un venditore di hot dog, uno studente, un lavavetri, un anziano disegnatore, un team di paramedici e un gruppo di suore... Ognuno cammina senza saperlo sull’orlo di un abisso. A ogni angolo è in agguato l’imprevisto. Il thriller di uno dei maestri del cinema mondiale.
Ostatnia rodzina | L’ULTIMA FAMIGLIA (Polonia, 2016, 122’)
Jan P. Matuszyński
Biopic
L’artista Tomasz Beksiński e la sua eccentrica famiglia sono i protagonisti del film. Il figlio Tomek, noto giornalista musicale, si trasferisce in un appartamento vicino a quello dei genitori. La vita familiare si complica, tra urgenze artistiche e imprevisti tragici che intaccano l’ordine quotidiano. Un biopic sui generis premiato al Festival di Gdynia del 2016 coi Leoni d’Oro. Premio per il Miglior Attore ad Andrzej Seweryn al Festival di Locarno 2016.
Książę i dybuk | IL PRINCIPE E IL DYBBUK (Polonia-Germania 2017, 82’)
Elwira Niewiera e Piotr Rosołowski
documentario
Chi era davvero Mosze Waks, alias Michał Waszyński? Un genio del cinema, uno scaltro impostore o un uomo che confondeva di continuo l’illusione filmica con la realtà? Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo lo ricorda come un aristocratico, un bugiardo, un ebreo errante, un omosessuale che sposò una contessa italiana… Premiato come miglior film documentario alla sezione Classici del festival di Venezia 2017.
Demon | IL DEMONE (Polonia-Israele 2015, 90’)
Marcin Wrona
Horror
Un giovane è in visita nella città natale della sua futura moglie. Come regalo di nozze riceve dal padre della sposa un terreno dove i due potranno ristrutturare la casa di famiglia. Mentre lavora nella sua nuova proprietà, l’uomo trova delle ossa umane: da lì in poi un fantasma comincerà ad ossessionarlo. Intensa rivisitazione della leggenda ebraica del “dibbuk”. La colonna sonora del film include alcune partiture di Krzysztof Penderecki, il più famoso compositore moderno polacco scomparso lo scorso marzo.
Powidoki | IL RITRATTO NEGATO (Polonia 2016, 100’)
Andrzej Wajda
Storico/biografico
Nella Polonia del 1948 il pittore e teorico dell'arte Władysław Strzemiński gode di fama e rispetto in patria e all'estero. A Łódź è docente all'accademia di belle arti, membro dell'unione degli artisti e fondatore dell’importante museo della città. Il vento politico che travolge il paese si ripercuote però pesantemente sulla sua vita: l’artista non vuole sottomettere la sua pittura alle direttive del partito, alle quali si opporrà fino alla morte. Il testamento artistico del maestro Andrzej Wajda.
Body/Ciało | CORPI (PL, 2015, 90’)
Malgorzata Szumowska
drammatico
Un procuratore difficilmente impressionabile e una figlia che soffre di anoressia. Entrambi devono fare i conti con la scomparsa della persona a loro più vicina. Un giorno la terapeuta della ragazza comunica di essere stata contattata da un'entità e di avere un messaggio per loro… Vincitore dell'Orso d'Argento nel 2015 al Festival di Berlino, Corpi è una meditazione velata a tratti di humor nero sulla solitudine del cuore, sul conflitto tra sentimento e ragione. Eccellenti interpretazioni di Janusz Gajos e di Maja Ostaszewska.
Róża | RÓŻA (Polonia 2011, 94’)
Wojciech Smarzowski
Dramma storico
Estate 1945. In Polonia, sullo sfondo di un paesaggio devastato dalla Seconda guerra mondiale, dove la speranza è diventata uno strumento della propaganda, nasce l'amore tra Tadeusz, un soldato dell'Esercito Nazionale a cui la guerra ha tolto tutto, e Róża, la vedova di un uomo tedesco. Il loro sentimento, però, è minacciato dall’arrivo dell'Armata Rossa, che dà il via a una nuova sequenza di orrori. Dopo la guerra, altra guerra: il dramma postbellico degli abitanti della Masuria, trattati come abitanti di seconda classe dalle autorità del paese.
SEZIONE “UOMO E NATURA”
GRUBA KAŚKA (Fat Kathy, Polonia 2019, 14’), di Julia Pełka
8 vongole molto sensibili. Le vite di milioni di persone dipendono da loro. In caso di contaminazione, le vongole si chiudono e bloccano automaticamente l'approvvigionamento idrico di Varsavia. Uno scienziato-malacologo veglia sul funzionamento del sistema. (Presentato all’Euganea Film Festival 2020)
SYNDROM ZIMOWNIKÓW (The Antartic Syndrom, Polonia 2019, 73’), di Piotr Jaworski
Il professor Jan Terelak appartiene alla cerchia degli sperimentatori più amorali del secolo scorso? Una quarantina di anni fa, lo studioso polacco analizzò i limiti della resistenza psichica umana in condizioni estreme d’isolamento in Antartide.
HARDA (The Tough, Polonia 2019, 14’), di Marcin Polar
Harda significa molte cose insieme: ribelle, maligna, solida, indomita, forte, resistente, fredda, dura. Il protagonista del film ha chiamato così la grotta che ha scoperto dentro ai monti Tatra: la videocamera lo segue, passo dopo passo, nell’esplorazione di ambienti finora sconosciuti all’uomo, che oppongono una resistenza sempre maggiore alla fragile materia umana. (Presentato al Trento Film Festival 2020)
WIATR. THRILLER DOKUMENTALNY (The Wind. A Documentary Thriller, Polonia-Slovacchia 2019)
Il vento Halny è uno dei fenomeni più imprevedibili che si scatena sulle montagne polacche. Il documentario di Micha? Bielawski è una storia sulla lotta dell'uomo contro le forze della natura e sulla loro influenza sulla vita umana, realizzato usando una struttura narrativa non lontana da quella dei film horror. (Presentato al Trieste Film Festival 2020)
POŁĄCZĘNI (Connected, Polonia 2018, 18’), di Aleksandra Maciejczyk
Il film mostra una coppia di cinquantenni, Krzysztof e Wiola, che vanno a sciare. Krzysztof è cieco e Wiola è la sua guida. Al mattino presto si preparano, Krzysztof monta sui caschi gli apparecchi bluetooth con cui i due saranno collegati. Durante la salita in seggiovia apprendiamo sempre maggiori notizie sulla loro vita. Nel frattempo mutano le condizioni atmosferiche e sulle piste cala una fitta nebbia.
TAMA (Damn, Polonia 2018, 22’), di Natalia Koniarz
Un padre e un figlio, dopo aver interrotto per lungo tempo i contatti, decidono di intraprendere un viaggio insieme sui monti Bieszczady. La costruzione di una diga su un torrente di montagna può essere letta come una lotta contro le proprie debolezze, uno sforzo comune contro i pregiudizi e i mutui rancori. Nella piscina creata dalla diga è possibile purificarsi e trovare un (temporaneo) conforto.