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"Ogni parola va oltre la contingenza del tempo contemporaneo. Dobbiamo stare in silenzio e invocare una presenza superiore, non necessariamente spirituale. La capacità di tacere è un modo per ascoltare e trovare una direzione di cammino in tempi non facili".
Così Mons. Davide Milani (Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo) presenta Ali dorate, il cortometraggio di Massimiliano Finazzer Flory visto in anteprima oggi allo Spazio FEdS.
"La telefonata più bella che ho ricevuto durante il lockdown - rivela Mons. Milani - è stata quella in cui Massimiliano mi diceva di aver realizzato un film in quei giorni".
In un confronto con Gianluca Arnone (coordinatore editoriale della FEdS), il regista ha spiegato il senso del suo lavoro: "Era un periodo in cui volevamo sentirci parte di qualcosa: abbiamo registrato il momento in cui le statue parlavano, riflettevano, risolvevano contraddizioni".
Fondamentale l'uso del drone: "Non offre una visione distaccata, poetica, ampia, assale, aerea, estetica: no, il drone è sceso per riprendere questa fase di transizione. Le ali non servono per volare ma per amare: Ali dorate mette in gioco emozioni, vuole farci carico di una responsabilità, capire dov'è il piano, mentre la città di Milano era invasa dalla colonna sonora delle sirene" dice Finazzer Flory con commozione.
Interviene anche il critico Pino Farinotti: "Ali dorate è un sipario fisico e metafisico che separa passato e futuro. Auspico che Milano resista al tentativo di omologarla a qualcosa che non ha la sua qualità storica".
Appuntamento il 28 settembre a Milano, dove il corto sarà presentato con Giuseppe Sala, sindaco di Milano. Progetti per il futuro? "Una rilettura della Divina Commedia attraverso la danza contemporanea, iniziando però dal Paradiso".