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“C’è qualcosa di me nel mio personaggio” dichiara Riccardo Scamarcio, nei panni di un padre ex criminale ne Il Ladro di Giorni, scritto e diretto da Guido Lombardi. E prosegue: “Vive di espedienti, non è uno stratega, un uomo semplice ma capace di amare, sebbene all’inizio non se ne renda conto”.
Se ne renderà conto grazie al viaggio intrapreso col figlio Salvo, un giovane Augusto Zazzaro all’esordio sul set cinematografico: “Tutto il team è stato di grande aiuto per alleggerire l’ansia della prima volta” commenta il ragazzo. “Il sentimento principale che ho provato è stato il divertimento, la gioia di fare questo film”.
Ancora Scamarcio testimonia divertito sul piccolo collega: “Impara in frettissima. Era inquietante avere un piccolo imitatore dei miei vezzi, gesti, espressioni anche inconsce. Ci siamo divertiti molto a girare insieme, nella realtà e in scena. Il rapporto dei nostri personaggi è guidato dalle battute ma si costruisce sul non detto. Spezzando spesso la routine delle riprese, alla fine ci veniva naturale”.
Chiude le battute del cast Rosa Diletta Rossi: “La mia Bianca è un personaggio trasversale, prima esplorato appena e approfondito solo più avanti”. E aggiunge: “Un personaggio fuori dal tempo, suo malgrado vittima e carnefice allo stesso tempo. Lei e il Vincenzo di Riccardo Scamarcio, nella loro durezza, sono entrambi molto fragili”.
Esiste anche un romanzo, omonimo, di Guido Lombardi, edito quest’anno da Feltrinelli. Ma, spiega l’autore e regista, il film non è tratto dal libro né viceversa. “12 anni fa scrissi un soggetto e i produttori mi dissero di farne un romanzo. Parallelamente ho preparato romanzo e film, ma sono due punti vista complementari: alcune idee sono confluite nel primo, altre nel secondo”.
Il Ladro di Giorni, al cinema, sarà distribuito da Vision Distribution in collaborazione con Rai Cinema, oltre a Indigo e Minerva Pictures, ancora in attesa di una data d’uscita. “Il cinema oggi ha bisogno di esprimere sentimenti” dichiara Paolo del Brocco, di Rai Cinema. “Al di là degli incassi, un film deve colpire. E questo lo fa”.
Conclude Nicola Giuliano, di Indigo Film: “Ringraziamo la Festa del Cinema di Roma e il direttore Antonio Monda per questa occasione. Questo non è il film italiano che si vede di solito ai festival, ma è tempo di liberarci da aspettative fuorvianti nei confronti del ‘nostro cinema’. Così come non ha senso temere che il pubblico imiti o apprenda da film con elementi di criminalità insegnamenti negativi. La nostra è una storia, come se ne raccontano dall’alba dei tempi, il pubblico lo sa bene ed è molto più avanti di questi timori. Altrimenti, non potremmo raccontare più niente!”.