Verrà inaugurata venerdì 1° novembre alle 16.30, presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI), la mostra Tra cielo e terra: Il paesaggio lombardo attraverso gli occhi dei santi, progetto realizzato in collaborazione con AESS - Archivio di Etnografia e Storia Sociale e Fondazione Ente dello Spettacolo, con il sostegno e il contributo di Fondazione Cariplo.

Avviato nella primavera 2019, il progetto Tra cielo e terra - dell’artista Claudio Beorchia (Vercelli, 1979), ideato e curato da Matteo Balduzzi - ha invitato tutti gli abitanti della Lombardia a osservare e fotografare il paesaggio dal punto di vista dei santi che sui quei territori vigilano da tempo. Grazie all’attivazione di 9 poli culturali che hanno consentito di raggiungere in maniera capillare l’intero territorio regionale, oltre 200 persone hanno risposto caricando sulla piattaforma ideata e gestita da Fondazione Rete Civica di Milano (tracieloeterra.opendcn.org) le fotografie delle rispettive città o dei luoghi che hanno visitato tra fine maggio e i primi di settembre.

Sono state raccolte in totale 2.921 fotografie, scatti che offrono un variegato spaccato del paesaggio contemporaneo, da scorci urbani a panorami da cartolina. Lo sguardo, immutato forse anche da secoli, è quello dei santi che dimorano nelle edicole votive, mentre lo scenario che si presenta loro di fronte è mutevole: alcuni di essi hanno ancora oggi come orizzonte campagne estese, fiumi e colline, altri si trovano invece a sorvegliare rotonde, parcheggi o cantieri.

«Il significativo numero di immagini raccolte testimonia l'interesse suscitato per un progetto originale che ha sfidato i cittadini a osservare e fotografare da un insolito punto di vista: non il loro, ma quello dei santi presenti fisicamente o rappresentati nelle edicole votive. Queste ultime, nel nostro territorio lombardo, rappresentano una traccia della tradizione religiosa, della nostra storia e sono segni identitari», spiega l'assessore alla Cultura e Identità del Comune di Cinisello Balsamo Daniela Maggi. «Il progetto ha restituito un quadro interessante del cambiamento e delle tante trasformazioni subite nel tempo dal paesaggio delle città».

La mostra occupa i tre piani del Museo, procedendo verso una sempre maggiore astrazione e formalizzazione del lavoro. Si sviluppa a partire dal piano terra, dove la totalità dell’archivio - composto di immagini, racconti, riferimenti geografici - sarà consultabile grazie a una mappa navigabile della Lombardia. Nello spazio del primo piano una doppia video-proiezione consentirà di immergersi nella quasi totalità dell’archivio. Il percorso si conclude nella sala al secondo piano con le 90 opere che rimarranno parte delle collezioni del Museo, realizzate rielaborando nello spirito del progetto - una sorta di soggettiva della visione dei santi - i codici classici dell’esposizione fotografica: stampa, passepartout, cornice. L’esposizione  è completata dai materiali che raccontano l’intero processo e da video interviste di alcuni partecipanti che racconteranno alcuni aneddoti e punti di vista personali sviluppati durante la ricerca.

Il libro, pubblicato da Viaindustriae, Foligno e curato da Matteo Balduzzi, cita le più classiche tra le edizioni – messale, guida Touring Club Italiano, dizionario – riproponendo in oltre 600 pagine quasi 1000 immagini, tra tavole a colori stampate a tutta pagina e miniature in bianco e nero. Corredato da un indice generale che riporta i dati delle 2921 edicole fotografate, il volume presenta due contributi critici di Don Umberto Bordoni, responsabile della committenza artistica per l’Arcidiocesi di Milano e di Paolo Bossi, professore associato di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano.

La mostra, che si concluderà l’1 marzo 2020,  è aperta al pubblico dal martedì al venerdì il pomeriggio(16-19), il sabato e la domenica anche la mattina (10-14, 14-19).