PHOTO
Anche quest’anno la Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS) è stata protagonista della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, proponendo nel corso della 77a edizione del più antico festival del mondo (dal 2 al 12 settembre 2020) un ricco ed eterogeneo palinsesto di appuntamenti, nella cornice dello Spazio allestito presso la Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior. Una ricca proposta culturale, costituita da incontri con autori e attori, dibattiti su tematiche sociali e di attualità alla presenza di personalità istituzionali, giornalisti, presentazioni di film, cortometraggi e libri.
Una scelta vincente che conferma la convinzione della FEdS che la ripartenza del Paese può avvenire solo se riparte la cultura con la sua capacità di rappresentare occasioni di incontro, costruire relazioni, offrire punti di vista sulla società. Già dal mese di luglio, nelle prime settimane di riapertura, la FEdS ha promosso iniziative sul territorio (la terza edizione di Castiglione Cinema – RdC incontra e la prima di Donne oltre gli schermi – Lecco Film Fest) con l’obiettivo di ribadire l’importanza non solo di proporre riflessioni collettive sul presente dell’audiovisivo, ma anche di condividere quelle emozioni che il cinema sa sprigionare attraverso il grande schermo e i suoi protagonisti.
La FEdS ha subito accettato l'invito della Mostra a sperimentare un nuovo modo di vivere i grandi eventi collettivi, in accordo con il presidente della Biennale Roberto Cicutto e il direttore artistico della Mostra del Cinema Alberto Barbera di realizzare un festival capace di dare un segnale alla comunità internazionale e allo stesso tempo garantire sicurezza a tutti i partecipanti. Un impegno, quello dei vertici della Biennale, che la FEdS e l’Associazione MostraLido hanno voluto premiare con uno speciale “Leone d’Oro” assegnato, sabato 12 settembre, a Roberto Cicutto, Alberto Barbera e il direttore generale Andrea Del Mercato.
Consegna del Premio Mostra Lido: Luca Pradel, Andrea Del Mercato, Alberto Barbera, Roberto Cicutto e Mons. Davide Milani - foto di Margherita Bagnara“In un settembre che tutti preannunciavano come cupo, incerto e segnato dalla preoccupazione, questa Mostra ha offerto ragioni per sperare e andare oltre questa crisi comunque grave - Dichiara Mons. Davide Milani, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo - Ci ha aiutato a recuperare uno sguardo più aperto sulla vita e sull'esperienza umana, proponendo una selezione di opere che interrogano la nostra anima. Anche quando sembrava non ci fossero le condizioni per lo svolgimento dell’edizione annuale, la Fondazione Ente dello Spettacolo ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, mettendosi accanto alla Biennale in questa avventura faticosa ma esaltante, che ci ha messo di fronte all’evidenza che, nonostante le difficoltà, dobbiamo sostenere queste straordinarie occasioni di incontro”.
L’impegno della FEdS non si è limitato all’ampio calendario di incontri a Venezia. Per tutta la durata della manifestazione, la redazione della Rivista del Cinematografo ha seguito i principali eventi della Mostra raccontando quotidianamente su Cinematografo.it tutte le ultime novità: news, gallery fotografiche, trailer e in particolare le recensioni dei film passati in Concorso e nelle altre sezioni che vanno ad arricchire il Cinedatabase, l’archivio digitale in open access in costante aggiornamento.
Grazie ai canali social della FEdS (Facebook, Instagram, Twitter, YouTube), chi non era a Venezia ha avuto la possibilità di seguire in diretta gli eventi in programma: una nuova prospettiva che rafforza la proposta culturale e aiuta a sviluppare un dialogo con la community di appassionati di cinema che da tutta Italia seguono le attività della Fondazione, attraverso live streaming dallo Spazio FEdS fruibili anche dopo la diretta, immagini esclusive dal red carpet, retroscena e curiosità.
PUPI AVATI, PREMIO ROBERT BRESSON 2020
Momento principale del calendario della FEdS, la cerimonia di consegna del Premio Robert Bresson, giunto quest’anno alla sua ventunesima edizione. Il prestigioso riconoscimento è assegnato dalla FEdS con il Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e il contributo della Direzione Generale Cinema del MiBACT “al regista che abbia dato una testimonianza, significativa per sincerità e intensità, del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della nostra vita”. A ricevere il premio, mercoledì 9 settembre, Pupi Avati. “Da oltre cinquant’anni – ha affermato Mons. Milani - Avati scandaglia le dimensioni più autentiche dell’essere umano e ne ricerca il senso spirituale, per scorgere la grazia nell’ombra delle cose. Un maestro che, come pochi altri nel panorama italiano, ha parlato al cuore degli spettatori, grazie alla coerenza di un inesauribile lavoro di educazione allo sguardo in grado di modificare la realtà osservata, di rinnovarla e fecondare l’immaginazione”.
Pupi Avati - foto di Karen Di PaolaIl regista bolognese ha ricevuto una scultura in argento, realizzata e donata dall’orafo Giovanni Raspini, che rappresenta una gabbia da cui si stagliano delle ali: un invito ad andare oltre ciò che ci affatica e a spingersi verso la grazia. Intervistato dalla giornalista e scrittrice Tiziana Ferrario, Avati ha rievocato alcuni passaggi decisivi della sua carriera, ricordando gli incontri più importanti e condividendo folgorazioni e meditazioni sulla fede: “Mi sento un essere speciale: ero un venditore di surgelati e avevo sposato la ragazza più bella di Bologna, ma quando ho visto 8 ½ di Federico Fellini mi sono convinto a prendere la strada del cinema. Aver convinto, all’epoca, i miei amici del Bar Margherita a vedere il film è il capolavoro della mia vita. Tutta la mia esistenza è attraversata da incontri speciali: da Mario Monicelli, che aveva apprezzato il mio primo film, a Pier Paolo Pasolini, con cui ho lavorato per la sceneggiatura di Salò o le 120 giornate di Sodoma. E, al mio secondo film, ricordo l’incontro con una giovane attrice sconosciuta che sostituiva la mia prima scelta: non la volevo, mi sentivo tradito, ma appena si è messa a recitare mi sono reso conto di quanto fossi lontano da ciò che cercavo. Alla fine non riuscivo a dare lo stop perché ero commosso: quell’attrice era Mariangela Melato”.
Il Premio Bresson ha rappresentato l’apice di una fitta agenda che ha ribadito la missione della FEdS nella promozione e nella valorizzazione di un cinema tenacemente volto a collocare al centro del discorso l’unicità dell’essere umano, ponendosi sempre come apertura verso l’altro e testimonianza di un percorso culturale complesso e stimolante. Il cinema come punto di incontro di diverse sensibilità e luogo ideale dove far convivere e mettere in relazione differenti mezzi espressivi, dalla letteratura al giornalismo passando per l’impegno sociale fino alla formazione.
LA COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
In occasione della Mostra di Venezia, la FEdS ha rinnovato la collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, proponendo eventi mirati a coniugare ricerca e studio con l’esperienza della comunicazione legata al cinema. Martedì 8 settembre è stata presentata una nuova iniziativa promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo (ente fondatore dell’Università Cattolica, che quest’anno festeggia i cento anni della sua fondazione) e Amore per il sapere in collaborazione con la FEdS: “Opera Prima”, il concorso nazionale di soggetti per film, serie tv e di racconti brevi per studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Mons. Davide Milani, Phaim Bhuiyan (attore, regista e sceneggiatore), Luigi Ballerini (psicoanalista e scrittore), Armando Fumagalli (direttore del Master Universitario di I livello in International Screenwriting and Production) e Marco Ferrari (insegnante, ideatore e direttore di Opera Prima) hanno illustrato tutti i particolari di questa nuova iniziativa, che conferma l’attenzione della FEdS nei confronti del momento formativo e nella promozione della cultura cinematografica. Mons. Milani ha affermato: “Ribadiamo l’alleanza con l’Istituto Toniolo nel campo della formazione, di cui noi ci occupiamo affrontando gli aspetti del linguaggio cinematografico. Come FEdS ospiteremo i vincitori del concorso in uno dei nostri festival, per offrire una sorta di residenza d’autore, una palestra per il passaggio verso la scrittura più matura nel terreno della serialità televisiva. La storia di Phaim Bhuiyan dimostra che se uno ha un’idea può arrivare lontano”.
Armando Fumagalli, Phaim Bhuiyan, Luigi Ballerini, Tiziana Ferrario, Marco Ferrari, Mons. Davide Milani - foto di Margherita BagnaraDi grande interesse anche la presentazione, tenutasi martedì 8 settembre, di Cinema made in Italy. La circolazione internazionale dell’audiovisivo italiano (ed. Carocci), uno studio a cura di Massimo Scaglioni (professore di Economia e marketing dei media dell'Università Cattolica di Milano) sulla costruzione dell’immagine italiana all’estero attraverso la capacità dell’audiovisivo si è distinto per la capacità di diffondere un marchio di qualità e di stile e per la produzione di rappresentare la nostra identità a livello internazionale. Con gli interventi di Francesco Rutelli (Presidente ANICA), Nicola Maccanico (Executive Vice President Programming di Sky Italia e ceo di Vision Distribution), Marco Cucco (ricercatore presso Università Bologna) e Giacomo Manzoli (professore di Storia del cinema italiano nell’Università di Bologna e Direttore Dipartimento delle Arti Università di Bologna).
Ancora ad approfondire il rapporto tra cinema e critica cattolica, nel centenario dalla nascita di Federico Fellini e a sessant’anni dall’uscita de La dolce vita, la Fondazione in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha promosso venerdì 11 settembre l’incontro Fellini e la cultura cattolica. Il caso La dolce vita attraverso gli archivi audiovisivi, sviluppato a partire da una ricerca realizzata dallo stesso ateneo milanese sull’accoglienza del capolavoro presso la critica cattolica, cui hanno preso parte il prof. Massimo Scaglioni, Padre Antonio Spadaro (Direttore La Civiltà Cattolica) e Andrea Minuz (Professore associato di Storia del cinema presso l’Università La Sapienza di Roma e giornalista de Il Foglio), Oscar Iarussi (giornalista e critico), Giuseppe Pedersoli (regista del documentario La verità su La dolce vita).
“Abbiamo messo il dito in una ferita – ha dichiarato Mons. Milani - che difficilmente si può ritrovare nel corso della storia culturale del Novecento. L’apparizione de La dolce vita ha sconvolto il mondo cattolico, facendo evocare da più parti termini gravi come ‘scomunica’. La ricerca scientifica promossa ha approfondito questa vicenda deflagrante andando al di là della cronaca giornalistica, ricostruendo i passaggi e le ipotesi che hanno provocato e generato un caso cinematografico e artistico che si è rivelato anche un incidente ecclesiale, sociale, comunicativo, civile. Un incidente da cui, tuttavia, è nata la moderna critica cattolica, nel cui solco continua ad agire con puntualità e competenza la Rivista del Cinematografo”.
Gianluca Arnone, Giuseppe Pedersoli, Massimo Scaglioni, Mons. Davide Milani, Oscar Iarussi, Andrea Minuz - foto di Margherita BagnaraI ricercatori della Cattolica si sono concentrati sul lungo dibattito avviato dalla prima proiezione del film presso il Centro culturale San Fedele dei padri gesuiti di Milano, alla presenza dello stesso Fellini e hanno messo in evidenza le diverse posizioni emerse nel corso dei mesi successivi. Fra le fonti audiovisive più interessanti un’intervista del padre gesuita Angelo Arpa, strenuo difensore del film e vicino a Fellini, rilasciata a Sergio Zavoli per la rubrica “Nuovi Orizzonti”.
Come ha ricordato Padre Antonio Spadaro: “Se restiamo nel campo della critica cinematografica non capiamo la vera questione che pone il film al mondo cattolico: la grazia. Solo uscendo dalla critica possiamo capire la radice del conflitto che in quegli anni si sviluppa attorno alla visione di Dio. E attorno al film si sono concentrate tensioni che poi sono esplose poderosamente quando i gesuiti sono entrati in conflitto. La grande intuizione del film fu colta da Padre Nazareno Taddei, che individuò nell’apertura con Cristo e nella chiusura con Paolina la chiave di lettura. Padre Enrico Baragli, critico della Civiltà Cattolica, si preoccupò di segare alla base ogni possibilità di interpretare il film in chiave religiosa, sottolineando come fosse assente la prospettiva salvifica a differenza di quanto previsto dalla sceneggiatura: sulla pagina c’era un finale carico di speranza, sulla pellicola, invece, si trascolorava in definitiva il trionfo del male. Fu Padre Virginio Fantuzzi a dare finalmente una svolta all’interpretazione del film, reputandolo sì inquieto ma non inquietante”.
Il regista riminese è stato protagonista di un altro incontro dello spazio FEdS, la presentazione della monografia Federico Fellini. L’apparizione e l’ombra di Bruno Roberti, edito dalla FEdS all’interno della collana Le Torri, dedicata a monografie sui grandi registi della storia.
CINEMA E FEDE: EVANGELIZZARE CON IL CINEMA
Il rapporto tra cinema e fede ha attraversato anche altri appuntamenti, come la presentazione della nuova piattaforma virtuale LearningGod, dove sarà possibile vedere il progetto del VideoCatechismo della Chiesa Cattolica, realizzato da Gjon Kolndrekaj: in 46 episodi, per un totale di circa 30 ore, con l’obiettivo di tradurre senza tradire il messaggio del Catechismo della Chiesa Cattolica. Per lanciare l’iniziativa, giovedì 10 settembre, sono intervenuti il Patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia e Padre Antonio Spadaro. “La digitalizzazione dei contenuti – ha rilevato Mons. Moraglia – rappresenta una sintesi felice e importante. In un discorso del 28 febbraio alla Pontifica Accademia della Vita, Papa Francesco parlava di galassia digitale e intelligenza artificiale. Il Papa parla di ecologia integrale: l’uomo è parte di un tutto. Noi siamo miliardi, apparteniamo a cinque continenti, facciamo parte di popoli ed etnie differenti, ma ci troviamo tutti di fronte a grandi domande alle quali dobbiamo dare delle risposte vere”. Padre Spadaro ha osservato: “Abbiamo bisogno di immagini che potentemente salvino le parole della noia. Le parole ci cascano addosso. Le parole devono produrre immagini. Il messaggio della Chiesa ha bisogno di storie che non siano precise, perché la precisione è il contrario della verità: è la sfocatura della storia che ci coinvolge nella vita”.
ABOUT WOMEN E DINTORNI: UNO SGUARDO PIÙ AMPIO
Il cinema può essere il punto di partenza e l’approdo per creare uno spazio in cui lo sguardo femminile possa essere misura del mondo, capace di esprimere un immaginario contemporaneo, svincolato dagli stereotipi che persistono in molti aspetti della narrazione dominante, nonostante i tanti passi avanti compiuti nella società. Per tracciare un racconto collettivo in cui le donne sono motori delle storie, per il terzo anno la FEdS ha promosso, sabato 5 settembre, “About Women”, un dibattito sul ruolo della donna nella società e nel lavoro, focalizzandosi sul “salary pay gap” e sulle discriminazioni di genere. La dimensione europea e il ruolo delle donne nella gestione della crisi determinata dalla pandemia hanno costituito lo spunto di riflessione per raccontare la realtà, al fine di comprendere le strategie culturali e politiche da mettere in campo, nonché valorizzare ciò che già di positivo si sta facendo. L’incontro, “Becoming mainstream: le pari opportunità ai tempi del Covid19”, moderato da Tiziana Ferrario, ha visto la presenza di Alessandra Moretti (Europarlamentare), Chiara Pastorino (Responsabile Diversity & Inclusion e Global Banding & Performance Management, Intesa Sanpaolo), Francesca Masiero (CEO PBA spa), Paola Tommasi (economista).
About WomenQuest’anno il mondo di “About Women” si è allargato raccontando la complessità del reale attraverso le esperienze di chi da voce a coloro che spesso vengono relegati ai margini. In “About Europe”, Tiziana Ferrario ha intervistato David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo. Un dialogo sui temi caldi dell’agenda europea, dalla gestione delle risorse economiche per fronteggiare la pandemia al richiamo alla responsabilità contro i negazionisti: “In pochi mesi – ha affermato Sassoli – l’Europa ha avuto 240.000 morti: è un bilancio di anni di guerre. Gli italiani hanno dimostrato grande etica e disciplina prese come esempio da tutti gli altri paesi”.
In “About Migrants”, Pietro Bartolo, ora europarlamentare, ma per tutti “il medico di Lampedusa”, è stato al centro di un incontro emozionante, durante il quale ha raccontato la sua vita in prima linea nell’emergenza umanitaria del fenomeno migratorio. Intervistato da Massimo Giletti, Bartolo ha toccato i cuori dei presenti con frasi nette e piene di umanità: “La più grande bugia che viene raccontata per spaventare è che c’è un’invasione. Sono persone costrette da tanti motivi ma non sanno più come chiamarle: clandestini, migranti, richiedenti asilo, perfino flussi. Ma le persone non sono flussi”.
Lo stesso Massimo Giletti è stato poi intervistato da Tiziana Ferrario nel corso di “About Journalism”, testimonianza della sua vita sotto scorta in seguito alle minacce mafiose subite: “So di aver rotto un sistema e un accordo, forse anche all’insaputa anche del Ministro della Giustizia. Chi controlla le carceri controlla i segreti”.
Pietro Bartolo e Massimo Giletti - foto di Margherita BagnaraI FESTIVAL DELLA FONDAZIONE ENTE DELLO SPETTACOLO
Cinema come linguaggio artistico ma anche strumento di dialogo e riflessione e attivazione di territori e comunità è stata un’altra delle linee tematiche sviluppate nel programma di eventi, finalizzata a raccontare le attività della Fondazione e dei tanti soggetti che su tutto il territorio italiano sono attivi per la promozione e la diffusione della cultura cinematografica. L’appuntamento veneziano è stato per la Fondazione occasione per fare il punto sulle iniziative svolte nei mesi scorse e rilanciare le nuove edizioni di Tertio Millennio Film Fest, Castiglione Cinema – RdC Incontra, Lecco Film Fest. A raccontare queste esperienze, insieme a Mons. Milani, Matteo Burico (sindaco di Castiglione del Lago, il borgo umbro che fa da cornice a Castiglione Cinema – RdC incontra, che alla sua terza edizione è stato tra i primi festival dal vivo dopo il lockdown), Lorenzo Riva (presidente di Confindustria Lecco-Sondrio, che ha organizzato con la FEdS la prima edizione di Donne oltre gli schermi – Lecco Film Fest), Gianluca Arnone (co-direttore artistico con Marina Sanna di Tertio Millennio Film Fest, il festival del dialogo interreligioso che si prepara alla sua ventiquattresima edizione) sono stati i protagonisti di un confronto volto a sottolineare quanto il cinema possa essere sinonimo di incontro. Mons. Milani ha rivelato le prossime date: “Tertio Millennio arriverà a marzo, dopo un’anteprima speciale a dicembre. Per Castiglione pensiamo alla collocazione originaria, tra fine maggio e inizio giugno: vogliamo tornare al coinvolgimento delle scuole e riportare il seminario sui temi caldi della cultura cinematografica. Con Lecco ragioniamo su fine giugno: ci concentreremo ancora una volta sui dibattiti in piazza”. Il territorio di Lecco e di tutto il Lago di Como è stato inoltre protagonista di due eventi dedicati al cineturismo e allo sviluppo di un piano di promozione per location cinematografiche, in collaborazione con Lariofiere.
Matteo Burico, Lorenzo Riva e Mons. Davide Milani - foto di Margherita BagnaraUna riflessione sui festival che, in una dimensione più ampia, è stata promossa dall’AFIC, l’Associazione Festival Cinematografici Italiani alla quale la FEdS è associata per il Tertio Millennio Film Fest, una prima occasione per avviare una riflessione collettiva sulla situazione degli eventi cinematografici dopo la prima estate di convivenza con il Covid-19 e ragionare sul futuro, in vista dei prossimi appuntamenti. Primi bilanci e prospettive per confrontarsi sui nuovi modi di pensare l’esperienza dei festival alla presenza di Chiara Valenti Omero (Presidente AFIC), Giorgio Gosetti (Delegato generale delle Giornate degli Autori), Pedro Armocida (Direttore Artistico del Pesaro Film Festival), Gianluca Guzzo (AD e Fondatore MyMovies).
UNO SPAZIO APERTO
Lo spazio della Fondazione d’altra parte è da sempre una casa aperta a festival e premi: qui sono stati presentati il Premio BIM del Trento Film Festival, Green Drop Award, il Social World Film Fest, l’ARCA Cinema Giovani, i Premi collaterali assegnati da FEDIC, CGS, Signis.
Cinema e letteratura sono stati i protagonisti del nuovo premio che da quest’anno la FEdS assegna con Taobuk-Taormina International Book Festival: “Dalle parole alle immagini”, un riconoscimento dedicato all’adattamento cinematografico che ha meglio approfondito e valorizzato il legame tra scrittura letteraria e screenplay. A trionfare in questa prima edizione è Lacci, tratto dal romanzo di Domenico Starnone: venerdì 4 settembre Daniele Luchetti ha ricevuto il premio dalle mani di Antonella Ferrara, presidente e direttore artistico di Taobuk, e Mons. Milani. “L’unico servizio – ha spiegato il regista – che puoi fare a un libro è tradirlo”.
Daniele Luchetti - foto di Margherita BagnaraA completare il programma, spazio alle presentazioni di cortometraggi e film (Innermind, di Lea e Vera Bormiotto, Free – Liberi, di Fabrizio Maria Cortese, Ali dorate, di Massimiliano Finazzer Flory, Concerto per Artistsforplants di Silvia Chiodin) e il listino di Wanted Cinema.
HEARST VIVERE MEGLIO - CINEMA
Da quest’anno la FEdS ha avviato un’importante partnership con il gruppo editoriale Hearst: lo Spazio FEdS, infatti, ha accolto Hearst Vivere Meglio – Cinema, un ciclo di sei appuntamenti pomeridiani, affidati a Piera Detassis (giornalista, saggista e critico, tra i massimi esperti di cinema Italiano nonché Editor at large Cinema ed Entertainment della testata Elle). Sei incontri con personaggi popolari e rappresentativi dell’industria cinematografica (la madrina del festival Anna Foglietta, Alessandro Gassmann, Gregorio Paonessa e Marta Donzelli, Andrea Occhipinti, Jasmine Trinca, Elisabetta Sgarbi) che hanno offerto il loro punto di vista sull’evoluzione dell’audiovisivo, rivelando preoccupazioni e speranze tra aneddoti, ricordi e progetti per il futuro.
Anna Foglietta e Piera Detassis - foto di Margherita BagnaraOgni giorno, SKY TG 24 si è collegata con i telespettatori in diretta dallo Spazio FEdS: un’importante finestra informativa per tutti coloro che erano desiderosi di conoscere le ultime notizie sulla Mostra del Cinema e sui tanti eventi che hanno animato la Sala Tropicana 1 lungo l’intero festival. Tra gli ospiti che si sono avvicendati ai microfoni del network, anche Pierfrancesco Favino, vincitore della Coppa Volpi come miglior attore per il film Padrenostro di Claudio Noce.
La proposta culturale della FEdS si è avvalsa del contributo della Direzione Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di un ampio partenariato con molte realtà dell'imprenditoria nazionale, eccellenze del Made in Italy che con entusiasmo hanno deciso di affiancare il proprio brand a sostegno dell’iniziativa della FEdS nella prestigiosa occasione di Venezia.
QUI per scoprire tutti gli appuntamenti svolti all’interno dello Spazio FEdS e la cronaca dei dieci giorni veneziani.