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Alla 76 °Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Sconfini, approda in prima mondiale Beyond the Beach: The Hell and the Hope, il documentario sul lavoro di EMERGENCY, debutto alla regia del produttore inglese Graeme A. Scott e del direttore della fotografia americano Buddy Squires. Al Lido ci saranno anche Gino Strada e Giulia Pedroni.
Le proiezioni al pubblico saranno il 3 settembre alle ore 16.30 presso la sala Giardino e il 4 settembre alle ore 20.00 presso la sala Pasinetti.
Beyond the Beach – The Hell and the Hope esplora la brutalità della guerra attraverso le voci dello staff di EMERGENCY, un gruppo appassionato di medici, infermieri, chirurghi e logisti che lavorano per garantire cure mediche alle vittime della guerra e della povertà.
I registi intrecciano due storie, apparentemente lontane e invece legate in modo indissolubile.
Da un lato raccontano il fenomeno delle migrazioni che attraversano il Mediterraneo, mettendo in luce il ciclo della guerra dai feriti di guerra a Kabul ai campi profughi in Iraq fino alle imbarcazioni di salvataggio al largo delle coste libiche.
Dall'altro, testimoniano l'impegno quotidiano dei medici e degli infermieri che hanno deciso di fare la propria parte contro l'indifferenza. Nel film assistiamo alle loro lacrime e ai loro sorrisi, ma anche alla frustrazione; scopriamo le difficoltà e lo stress emotivo che devono affrontare per portare a termine le loro missioni senza mai perdere la volontà di fare la differenza.
"Beyond the beach è il film di due registi americani, Buddy Squires e Graeme Scott, che hanno raccontato il lavoro di Emergency in giro per il mondo – ha dichiarato Gino Strada, fondatore di EMERGENCY. È importante il loro racconto, soprattutto oggi che sembra esserci una gara per alzare muri e ignorare quello che succede a poche migliaia di chilometri da noi. Buddy e Graeme raccontano le migrazioni che attraversano il Mediterraneo, l'orrore di Kabul, i campi profughi in Iraq, le operazioni di salvataggio in mare. Sono tutti effetti di uno stesso problema: la guerra e la sua logica, che accetta come normali le più crudeli violazioni dei diritti umani. E poi – ha aggiunto Strada – raccontano l'impegno che ogni giorno il nostro staff mette nel suo lavoro per fare la propria parte contro l'indifferenza. Perché si può fare qualcosa per cambiare lo stato delle cose e bisogna che ognuno inizi a farlo".